Aruna Ladva

Vi sono molte persone ormai trapassate le cui opere rimangono ancora incompiute. Sono persone che non si sono mai impegnate a realizzare ciò che veramente volevano fare nella vita o portare a termine alcune vicende. Probabilmente sono morte con qualche rimpianto e insoddisfazione. Non fare come loro!

Per questioni sospese si intendono le cose che sono ancora non definite, specialmente nelle relazioni. Possono essere questioni come un debito non pagato, o nelle relazioni personali, una gentilezza non ricambiata, non chiedere scusa, un perdono non concesso. Qualsiasi cosa che faccia sentire l’anima non in pace.

Portare a compimento una questione non è per i pavidi. Richiede molto lavoro interiore e riflessione, un certo livello di umiltà e determinazione.
 
Questo bisogno di risolvere le cose nasce dalla comprensione che, come disse l’Imperatore romano Marco Aurelio, “Un trasgressore è spesso qualcuno che ha omesso di fare qualcosa, non sempre qualcuno che ha fatto qualcosa”.

Quanti di noi non hanno desiderato di avere una seconda opportunità per mettere a posto i torti compiuti o per fare ciò che avremmo dovuto fare per i nostri matrimoni zoppicanti, liti tra amici o dispute al lavoro…prima che fosse troppo tardi?  La prossima volta, invece di stare a pensarci sopra, agisci. Fatti coraggio e concludi la faccenda.

Sia ben chiaro che non possiamo trovare la scusa che ‘non portare a termine ciò che è sospeso’ sia colpa degli altri. Anche se può sembrare che siano gli altri a dover essere biasimati, la causa di fondo spesso è più profonda: Accertati di non avere troppe aspettative: stai complicando la situazione? Riconosci la tua parte?

E’ perché non siamo interiormente completi che nascono molte nostre questioni. Andiamo a sistemare il giardino del vicino mentre abbiamo bisogno di sistemare il nostro. In qualche maniera è più facile cercare di mettere a posto gli altri invece di occuparci di quello che ci riguarda personalmente. Allo stesso modo è necessario portare a termine i nostri impegni prima di mettere il naso negli affari altrui.

Dobbiamo affrontare le nostre mancanze e sentirci in pace con le conseguenze delle nostre decisioni. Tutti i giorni sono responsabile dei conti karmici che apro e di quelli che chiudo. Persino in senso letterale, se ho aperto un conto in banca, poi posso estinguerlo solamente apponendo la mia firma. Nessuno può chiuderlo al posto mio. Quindi, accettiamo questa responsabilità di portare a conclusione una situazione, invece di evitare ciò che è nostro compito di fare, oppure di mettersi ad aspettare che qualcun altro lo faccia.

Riusciamo a sistemare le cose al primo colpo? Certamente no. Perciò, accettiamo con umiltà la nostra omissione e riproviamoci.

Marco Aurelio disse inoltre:”Il tempo è una specie di fiume di eventi passati ma dalla corrente forte; non appena si arriva a vedere una cosa, questa viene subito spazzata via e rimpiazzata da un’altra che verrà spazzata via a sua volta” Quindi porta a termine ogni faccenda prima di perderne l’occasione, prima che sia troppo tardi per poterla recuperare, e così facendo viviamo il momento, non abbiamo motivo per i rimpianti e ci disponiamo affinché la vita scorra come dovrebbe.

La ragione principale per portare a compimento è  quella di riportare pace, armonia, gentilezza e dolcezza nella nostra vita. Le persone tristi non lo sono solo a causa di oggi. Hanno scelto di accumulare amarezza nel corso del tempo. Un esempio: se spremi un’arancia, puoi ottenerne un succo di carota? Sicuramente no. Puoi solo avere succo d’arancia. Se un CD ha delle canzoni di Celine Dion, puoi sentire Bob Dylan? No. Qualsiasi cosa sia dentro, si manifesterà all’esterno.

Porta a compimento le questioni in sospeso ricordando e trattenendo solamente i buoni ricordi, oppure trasformando in buone le informazioni poco buone In tal modo sarai una persona più felice e non una piena di amarezze e rimpianti.

È Ora…di chiudere alcuni conti e di portare avanti dolci memorie. Avanza verso il futuro con la mente in pace.

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