La posta di Antonella

ANTONELLA RISPONDE A MICHELE

pubblicato il 14/12/09

Domanda di Michele

Cara Antonella,
non sopporto più le persone che mi circondano: parenti, amici, colleghi, le loro parole sono piene di ego e violenza sottile......... ma io perdono tutti, tranne coloro che, come me, sono in un percorso spirituale, e che quindi non dovrebbero minimamente ferire gli altri. Dopo tanta sofferenza e rabbia non vedo altra soluzione che chiudere la porta dei miei sentimenti in faccia a tutto il genere umano, se tu vedi un'altra strada rispondimi, grazie Michele.

Risposta di Antonella

Caro Michele,
la tua domanda è molto profonda e rivela la voglia, intrinseca in ogni essere umano, di perfezione.
Perché davanti all'errore ci fermiamo a criticare? Cosa facciamo davanti ad un malato?
La differenza è la volontà, cosi si dice. Nella malattia come nella catastrofe naturale non c'è l'intervento umano cosciente, mentre quando uno ferisce un altro c'è un atto, voluto o meno, ma facente capo ad un libero arbitrio. Sembra così. Ti sei mai arrabbiato? Suppongo di si e allora saprai che arrabbiarsi non piace a nessuno. Alcuni perdono le staffe perché non hanno autocontrollo e poi si pentono assai... altri lo fanno per dipendenza da adrenalina e altri perché credono che ci sia efficacia (es. nell'educare dei figli). L'ignoranza supera il buon senso.

Coloro che sono in un cammino spirituale hanno fatto la scelta di voler aprire cassetti reconditi della propria coscienza, pionieri dello spirito hanno deciso di non fermarsi alle evidenze, di non credere ciecamente alle molteplici credenze ma di andare oltre, di cercare nel pozzo della coscienza umana e riscoprire verità interiori che ci appartengono. Hanno fatto una scelta grande che implica sfide, incontri felici con le proprie qualità e incontri meno felici con i propri difetti. Tutto ciò richiede energia e mette costantemente alla prova. Ammira il coraggio di chi è nel percorso di crescita perché ha iniziato a credere in se stesso e di conseguenza crederà anche in te. Di più, o più di prima. Ma serve un pò di pazienza perché il percorso implica alti e bassi, momenti di eureka e momenti di cui il sentiero sembra assai impervio. Ammira la sua determinazione perché chi lavora su se stesso sta lavorando sul mondo. Ma ovviamente non ha ancora cambiato il suo pacchetto di brutte tendenze caratteriali, forse si sono ridotte dal 70 al 40%, comunque ci sono ancora e presto diventeranno il 30 poi il 20 fino a essere non più qualcosa che crea disagio intorno (come l'intolleranza, la testardaggine, l'arroganza ecc..) ma sempre più sottili, sempre più ombre piuttosto che voragini. Anche per te funziona così, o sbaglio?

L'abitudine ad attribuire all'esterno la colpa del nostro stato d'animo: "sto male perché lui/lei/loro ..... " potrebbe farmi pensare a due aspetti:
1) ho realmente capito bene l'intento dell'altro? Non sempre è scontato. Spesso parliamo semplicemente due linguaggi. Immagina uno molto diretto e uno permaloso e introverso! Un incontro interessante... A meno che ognuno lavori sui propri limiti e allora diventa un bel laboratorio.
2) Non ho realizzato che farmi colpire e affondare è una mia scelta? Se l'altro vuole darmi il suo "sacchetto della spazzatura" io posso rifiutarlo.
Si dice infatti che ben peggio di dare sofferenza è prendere pena dagli altri perché se mi carico di negatività poi dovrò restituirla! Abbiamo sempre una scelta davanti al comportamento negativo di qualcun altro. Abbiamo la scelta della nostra risposta.

Il genere umano è mal ridotto, hai ragione, ma è un concetto astratto. Noi siamo il genere umano, tu come me e se ci dilettiamo a promuovere valori e crescere dentro, il genere umano decisamente migliorerà, e non nel lontano futuro ma subito, ora, adesso.
La vittoria non è domani, perché da ora a quel domani tante cose si possono interporre, la vittoria è adesso, nella tua presente realizzazione di potere molto e di aver iniziato a farlo.

Spero di sia utile quanto indicato, altrimenti scrivi ancora con il tuo feedback.

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