La posta di Antonella

ANTONELLA RISPONDE AD ANGELO

pubblicato il 16/09/13

Domanda di Angelo

In un recente articolo della newsletter della BK, circa la generosità, si conclude affermando che paradossalmente chi più dà più diventa ricco.
Ma come si concilia questa affermazione con il fatto che molti imprenditori nel mondo sfruttano manodopera specie straniera e/o minori facendoli lavorare tante ore per salari miserabili? Eppure questi imprenditori tolgono energie e tempo agli altri ma diventano sempre più ricchi.
E quei lavoratori danno molto ma ricevono poco e diventano sempre più poveri.
Om Shanti Angelo 

Risposta di Antonella

Caro Angelo, capisco la prospettiva che stai evidenziando.  Posso indicare alcuni aspetti del karma, e nel leggerli però non posizionarti nella tua realtà di ora, di oggi, ma sali un po più in alto, come un osservatore distaccato sulla cima di un collina, e guarda lo scenario da una prospettiva più ampia, di anime che fanno un percorso di vite e non di solo questa realtà.
 
Se vedo un solo aspetto del tempo, tutto mi turba e genera perplessità. Il risultato sono tante domande e tanta confusione.

Nella comprensione della filosofia del karma, sappiamo che esiste un perfetto equilibrio che regola il nostro rapporto di anime con il mondo materiale: ogni volta che lo rompiamo creiamo un risultato a nostro sfavore. Se sfrutto qualcosa o qualcuno, prima o poi avrò un conto da pagare, oggi prendo in eccesso domani pago... e questa dinamica è una legge universale e un principio della natura.

Una ricchezza accumulata senza onestà ha dei risultati:
- non darà felicità se non apparente e grossolana (es ego)
- sarà fonte di preoccupazioni e paure perché, anche in modo inconscio, l'anima sa che non è garantita ma temporanea
- genera sofferenza ad altri e pertanto rende il proprio cuore scontento e riduce la portata dei propri sentimenti, di conseguenza semina miseria futura, se non in questa nascita nelle prossime. Si dice che se un povero dona una manciata di riso riceve un palazzo: Nella sua attuale povertà c'è un precedente conto karmico in corso. (può sembrare "crudo" ma niente è casuale!)

Viceversa dove ho la pazienza di aspettare che il decorso karmico faccia la sua parte e nel frattempo continuo a dare, nella misura che posso, magari un sorriso, valori ecc... allora sto sintonizzandomi in quell'equilibrio che non conosce ingiustizia.  Ma questo pensiero è astruso per chi pensa che ci sia una sola vita che è decisamente insufficiente per riportare armonia e equilibrio. Capire il karma è un pò come fare pace con la sofferenza dettata del senso di impotenza di fronte alle ingiustizie.  Senza volerlo avere rabbia è la prima sofferenza (ingiusta!!) che infliggo a me stessa.

Perciò pensa alla bellezza delle generosità, al suo potere di creare bontà intorno a te e permetti a ciò che è visibile e immediato, incognito e futuro, di ricollocarsi armoniosamente nel puzzle della tua creazione di vita.

Antonella

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Commenti

Icona utente Gloria il 05/10/13
Credo nella legge del karma:mi ha donato una sorta di accettazione serena che ha migliorato la vita,ma....quando sento parlare di pedofilia,abusi e violenze sui bambini,orrori di questo tipo è difficile per me,ciao.

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