Recensione Eventi

Burnout e stress

pubblicato il 22/06/10


Dott.ssa Alessandra Longhi, medico specialista in medicina interna e oncologia. Oncologo medico ospedaliero. Interessi anche in medicine non convenzionali, pratica la meditazione Rajayoga della Brahma Kumaris da sette anni.

BURN OUT (dall'inglese, bruciato, esaurito) è una sindrome costituita da sintomi clinici e modalità di comportamento che si instaura per varie cause in chi lavora sopratutto in relazione con il pubblico.
Le professioni che sono più soggette a burn out sono quelle di aiuto, ovvero insegnanti, medici infermieri, poliziotti e un po' tutte le professioni che implichino una relazione con il pubblico.

Il Burn out è solo una delle possibili risposte alle difficoltà del lavoro nelle helping profession . Esistono numerosi studi che hanno identificato l'entità del fenomeno. Per esempio, studi recenti hanno evidenziato che il 30% dei medici statunitensi è affetto da burn out, con percentuali diverse a seconda delle specialità: ne sono più colpiti i chirurghi, i medici più giovani appena laureati e le donne.
I SINTOMI del burn out sono: la depersonalizzazione, il cinismo, l'esaurimento emotivo con conseguente ridotta efficacia lavorativa, ridotta realizzazione personale e soddisfazione nel proprio lavoro, relazioni difficili lavorative e familiari.

Le CAUSE principali identificate sono sei:

1) Sovraccarico di lavoro: spesso e' dovuto all'organizzazione in cui si lavora che chiede di fare troppo, in poco tempo, con risorse scarse. Questo danneggia la qualità del proprio operato e rovina le relazioni. Può anche essere dovuto alla personalità del lavoratore che pensa di non avere mai fatto abbastanza, non sa porre limiti alle richieste, non sa trovare spazio per se stesso per rilassarsi e per auto gratificarsi al di fuori del lavoro. Almeno 20% del tempo extralavorativo andrebbe dedicato a qualcosa che ci soddisfa (hobby, benessere, sport ecc..)

2) Mancanza di controllo sul proprio lavoro: mancanza di autonomia decisionale.
Non avere la possibilità di sentirsi responsabili del proprio lavoro, di fare scelte, di prendere decisioni. Le persone perdono interesse se non hanno la sensazione che stanno contribuendo
alla realizzazione di qualcosa. Perdita di coinvolgimento. Decisioni centralizzate e fondate sulla scala gerarchica

3) Mancanza di un equo apprezzamento. Mancanza di equo compenso o di adeguato tempo libero dal lavoro, mancato apprezzamento Questa mancanza ci fa sentire svalutati, si perde la gioia nel lavoro (soddisfazione interiore). Spesso non diamo agli altri l'apprezzamento che noi siamo stati abituati a non aspettarci per noi stessi.

4) Mancanza del senso di appartenenza Lavorare separati, lavori temporanei (es call center): indeboliscono il lavoro in team e frammentano i rapporti personali creando maggiori conflitti fra colleghi, meno rispetto, più isolamento e meno sostegno reciproco.
L'organizzazione del lavoro fa appello alle energie del dipendente senza svilupparne il potenziale, con una eccessiva importanza dei valori utilitaristici di profitto a scapito della considerazione per le persone.

5) Mancanza di equità imparzialità: un posto di lavoro si percepisce come equo quando ci sono 3 elementi: FIDUCIA, LEALTA' e RISPETTO. Un'organizzazione imparziale valorizza ogni persona che contribuisce al suo successo. Un'attenzione esclusiva al rendimento economico favorisce una visione manipolativa delle persone.

6) Valori contrastanti: quando c'è conflitto fra l'obiettivo dell'organizzazione (es. servire il cliente) e la strategia (es. sovraccarico di lavoro del dipendente rispetto alla qualità del servizio). Un sistema profitto-sopravvivenza è in conflitto con i valori che i dipendenti più devoti hanno in relazione al loro lavoro

Sono stai individuati inoltre anche FATTORI PREDISPONENTI PERSONALI al Burn out come: il perfezionismo, difficoltà a stabilire limiti alle richieste, aspettative esagerate, inesperienza a trattare il lutto, poco umorismo, uso non corretto delle ferie, ambiente lavorativo molto critico, difficoltà a stabilire buone relazioni con gli altri, difficoltà a controllare le proprie emozioni, scarsa autostima, dipendenza dall'approvazione altrui.

STRATEGIE PER RIDURRE E PREVENIRE IL BURN OUT nei luoghi di lavoro:

1) strategie che partono dall'organizzazione: creare un contesto lavorativo che favorisca armonia, che sappia dare apprezzamento e fiducia.
2) strategie che l'individuo può mettere in atto per ridurre o prevenire il burn out.

STRATEGIE INDIVIDUALI PER APPORTARE BENESSERE PROFESSIONALE

Tre strategie fondamentali:

1. CURA DI SE' E COLTIVARE UN BENESSERE FISICO: dormire un numero di ore adeguato (7-9) per un adulto. Nutrirsi in modo sano con regolarità senza saltare i pasti, trovare tempo per l'esercizio fisico, tempo per rilassarsi. Prendersi cura dal punto di vista medico e psicologico.

2. RELAZIONI: coltivare e mantenere buone relazioni con:
• la propria famiglia,
• amici al di fuori del lavoro,
• colleghi,
• tutor o mentore,
• pazienti o clienti
• altre figure importanti come leader religiosi o terapisti.

3. CURARE UNA DIMENSIONE TRASCENDENTALE può aiutare a dare un senso al proprio lavoro soprattutto per chi lavora con pazienti terminali oppure a contatto con sofferenza e morte. Il modo di coltivare questa dimensione trascendentale può variare a seconda dei propri credi religiosi, con la preghiera, la riflessione, la meditazione, con letture spirituali o pratiche che alimentino una coscienza più alta.

 

 

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