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Competizione: Bene o Male?

pubblicato il 14/09/13


28/07/2013

Nell’ambiente lavorativo, il cocktail di competizione, gelosia, paura e ambizione può creare un esplosivo letale capace di portare non solo al conflitto e alla perdita del lavoro, ma alla insoddisfazione, al sovraccarico, all’odio per se stessi e alla depressione.

Purtroppo le nostre visioni riguardo alla competizione sono errate. Alcuni credono che essa crei uno stress benefico, che sia una conseguenza naturale dell’ambizione e che sia assolutamente necessaria per conquistare qualcosa. Altri, invece, la condannano come mortale e tossica. La competizione non è necessariamente insalubre; può veramente essere una motivazione e una spinta per la crescita e l’evoluzione. E’ bene avere un certo grado di buona competizione al fine di andare oltre i nostri limiti ed estendere le ali della nostra esperienza personale.

La competizione non benefica è rappresentata dalla gelosia in cui le intenzioni vengono inasprite dall’inimicizia e da una accesa rivalità.

Se uno è in competizione con un altro è perché cerca la stessa cosa dell’altro; per esempio, è improbabile che un ingegnere sia geloso di un dottore. Tra le persone che hanno un obiettivo comune può esservi la paura che l’altro possa prevalere ed avere la preminenza. E’ la paura di perdere tutto mentre il ‘vincitore si prende tutto’ che dà origine alla gelosia.

La gelosia è un sentimento di disagio, di malessere di essere senza valore – solitamente derivato da un senso di bassa autostima. Si fanno strada i pensieri riguardo a quello che potrebbe essere scelto al posto mio, e io mi do da fare per squalificare lui ed esaltare i miei meriti personali. Un capo potrebbe persino essere geloso di un suo dipendente che appare troppo promettente, e perciò cerca di ostacolare la sua ambizione. Un collega potrebbe essere geloso della capacità di qualcuno di riuscire simpatico agli altri e perciò cerca di sabotare le sue relazioni. Tutto considerato, la gelosia è una compagna altamente tossica e perdente.

Tutti possiamo esserci ritrovati questo tratto negativo in qualche momento della nostra vita, ma sono quelli che cercano di comprenderne gli aspetti ambigui, che se la cavano meglio di coloro che odiano e sono pieni di amara invidia.

L’ambizione può essere un grande motivatore, ma quelli che sono pieni di gelosia si avviano all’auto-distruzione. Stanno sempre a misurarsi con gli altri e di solito hanno la sensazione di avere la peggio. Non saranno mai soddisfatti o felici né creano buone relazioni perché percepiscono gli altri come una minaccia. Oppure cercano di portare gli altri alla sottomissione. Verranno emarginati dalla stessa felicità che speravano di ottenere dal loro successo.

La gelosia è una prigione che ci costruiamo da soli, e l’accesa competitività con gli altri è come metterci in isolamento. Se vogliamo veramente darci da fare sul luogo di lavoro, allora la co-operazione è migliore della competizione, più efficiente e più produttiva.

L’auto-rispetto è la chiave per ammansire i due demoni della competizione dannosa e della gelosia. Quando ci si sente soddisfatti di sé, è ancora possibile ottenere di più e raggiungere degli obiettivi, ma la motivazione è quella di migliorare se stessi e non desiderare di oscurare gli altri!

Invece di sentirti geloso o deluso perché qualcuno ha ottenuto la promozione che avresti voluto tu, cerca di sentirti felice per lui. Potrebbe apparire un approccio alternativo piuttosto strano, ma pensa a come sarebbe diversa l’atmosfera al lavoro se si venisse incentivati a incoraggiarsi e sostenersi reciprocamente. In effetti il successo di uno sarebbe il successo dell’altro, il successo collettivo della squadra rifletterebbe il successo dei singoli individui. Anche il capo verrebbe illuminato dalla luce del successo del suo team.

E senza dubbio qualcuno penserà…’perché dovrei farlo io, dal momento che nessun altro lo fa; sarei io quello che ci perde’. Ma l’iniziativa della propria responsabilità ha le sue ricompense. La legge del karma ci dice che ognuno ottiene ciò che merita alla fine della giornata, quindi il nostro tempo è meglio spenderlo mettendo via i coltelli e lavorando al proprio miglioramento personale.

E’ ora… di mettere via gelosia e competizione. Impara ad essere cooperativo e non competitivo. Assumiti la responsabilità dei tuoi sentimenti e lascia che la legge del karma faccia il suo lavoro.

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