Recensione Eventi

Credere in se stessi

pubblicato il 01/11/10


Iniziamo con una pausa di silenzio. Il silenzio è un’esperienza importante per chi vuole avere fiducia in sé, trovare l’equilibrio, ascoltarsi.
L’ascolto è come un prelavaggio che ci prepara ad una visione più ampia della nostra dimensione interiore. Tale dimensione ha un grande impatto all’esterno.
I momenti di ascolto sono ottimali per porsi delle domande tipo:
- perché rispondo in un determinato modo alle circostanze?
- come risponderei se fossi più centrata e equilibrata?
Più ci conosciamo per ciò che siamo e più riconosciamo le nostre potenzialità, maggiore è la fiducia in noi stessi. A volte sbagliamo ma non dobbiamo cadere nel senso di colpa bensì correggere gli errori con amore. Il principio che può sostenere un tale approccio è quello che ci ricorda che noi, come esseri spirituali, siamo innatamente completi. Per entropia (usura del tempo nel rapporto spirito/materia) abbiamo perso questa consapevolezza e dimenticato come connetterci con le nostre virtù.
Per fare questo ci relazioneremo con noi stessi ponendoci alcune domande:
- Quali sono le nostre qualità e in che percentuale le abbiamo sviluppate? Analizziamo come aumentare le varie percentuali, magari anche scrivendole su un foglio per avere più chiarezza.
- Chi sono? Un essere spirituale con innumerevoli risorse dentro me. Si tratta solo di liberarle, basta deciderlo.
- Cosa fare? Piantare semi che posso coltivare compiendo azioni positive tenendo conto della legge del Karma. Tali semi mi porteranno i frutti di ciò che desidero in futuro.
- Che rapporto ho con gli errori? (sia i miei che quelli degli altri…) Se sono troppo perfezionista devo rievocare la virtù dell’umiltà e della leggerezza che mi insegnano a fluire verso il cambiamento.
Ogni sera possiamo rivedere quello di buono abbiamo vissuto durante la giornata e questo ci predispone a fare di meglio il giorno dopo, per salire un gradino più alto.
Credere in se stessi implica varie qualità, una molto importante è il coraggio, il coraggio di fronteggiare e procedere. Il coraggio è sempre legato alla determinazione e per svilupparlo l’arte di “studiare” è un modo per non dare per scontato che so già.
Esploro un argomento ponendomi delle domande:
Cos’è il coraggio? (o un'altra qualità)
Come lo sviluppo?
Se avessi più coraggio cosa succederebbe nella mia vita oggi?
Dobbiamo sempre capire, sperimentare e ampliare la nostra consapevolezza per essere più autonomi, indipendenti e forti. Questo ci farà sentire liberi.
Ci sono dei nemici al credere in se stessi:
la diffidenza – per supplire un po’ a questo atteggiamento posso praticare di vedere tutto come un gioco, di sentirmi come un bambino innocente. Ciò è fattibile quando ritorno al principio citato sopra, ovvero che siamo innatamente esseri colmi di tutto ciò che ci serve per coltivare una vita felice.
Il senso di colpa – E’ un atteggiamento distruttivo che lega, come una fune, a brutti ricordi del passato. Devo mettere un punto finale e guardare avanti. L’esperienza è l’arricchimento quindi ne trarrò beneficio senza permettere ai ricordi di seppellirmi nel passato.
La vita è apprendimento costante, il nostro futuro è nelle nostre mani.
La dipendenza da ciò che altri dicono di noi - Coloro che ripongono fiducia in voi, coloro che credono in voi, vi danno la forza di fare cose che non avreste fatto. Ricordate uno o più momenti in cui qualcuno ha creduto in voi e cosi avete fatto più e meglio di quanto potevate immaginare? Nel credere c’è forza e nel muoversi grazie a questa fiducia c’è successo.
E’ importante ispirare gli altri ad avere fiducia e ci ritornerà sotto forma di amore e questa energia ci renderà più forti.
Credere è comunque un verbo “interessante” perché se “sono” non credo.
Credo quando ho perso contatto con la mia vera identità (di anima) e allora devo fare lo sforzo di capire, di credere e di provare. Quando “sono” non mi pongo il problema credo o non credo, semplicemente sono.
Dove c’è il verbo credere c’è, potenzialmente anche il verbo dubitare.
Ma nella nostra realtà, nella dimensione di crescita, è utile credere sulla base di una fede consapevole e non cieca, di una consapevolezza vissuta, per evolvere con una sana attenzione. E’ bene credere che posso essere migliore, che posso cambiare e che posso dare, nel mio piccolo, un grande contributo al cambiamento di questa umanità.
Ogni goccia che compone l’oceano è preziosa, e cosi il vostro apporto.
Crederci è auto stima, è amore, è rispetto.
Possiamo aiutarci con la meditazione. Meditare vuol dire pensare ma, abbinato allo yoga significa dirigere la nostra mente per staccare dai pensieri quotidiani che ci tolgono energia ed insegnarle a sostare in un unico pensiero. Un pensiero vero, che ci avvicina a noi stessi e che stimola un’esperienza di pace, di protezione e sicurezza.

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