Recensione Eventi

Dalla serietà all'allegria

pubblicato il 09/03/12

Uno dei più grandi errori che compiamo è di permettere alla mente di pensare cose inutili e negative. Di conseguenza ci sarà l’esperienza della pesantezza e dell’impotenza, come se non potessimo farci molto. A causa di questo stato, cominciamo a lamentarci, di noi, degli altri e del mondo. Ma se vogliamo mantenere una buona dose di allegria non dobbiamo attendere il consenso e il riconoscimento degli altri. Questa è la chiave dell’allegria. Per prima cosa liberate la mente dalla bramosia di avere, dall’attaccamento e dalla rabbia. Entrate in relazione con gli altri per compiere delle buone azioni buone e autentiche. Così si diventa degni di fiducia, quello che altri considerano “serietà”.
Un’anima che rimane costantemente allegra e soddisfatta non si porrà domande. In hindi questo stato si chiama prasannachit. Non ci sono “perché”, non ci sono domande che emergono nel cuore.

Riflessioni - Dalla serietà all’allegria

Oggi le persone sono molto serie, molto “adulte”. Se qualcuno è accigliato penseranno: “ce l’ha con me!” Un bambino nelle stesse circostanze e nella sua inncenza, perserebbe invece che l’altro è triste e sarebbe più portato a prendergli la mano. L’innocenza è una grande qualità che rende leggeri e gioiosi. Allegria non significa necessariamente ridere a crepapelle o prendere in giro qualcuno poiché deridere molto spesso ferisce e non è così regale. Ridere in modo eccessivo è rilasciare energie di tensioni accumulate dentro. Quando c’è molta calma interiore c’è un perenne sorriso, il cuore ride e gli occhi sorridono.

Alcuni aspetti utili….

1. Evita di allungare il problema – sii Consapevole.
Tutto arriva e passa, niente rimane. Quindi se la prendo troppo seriamente divento drammatica (se qualcosa è brutto) o attaccata ( se qualcosa è bello). Pensarci troppo è dare potere ad un problema e allungarlo anziché accorciarlo.

2. Evita la miseria – semina abbondanza.
Semino fortuna compiendo azioni che siano di qualità. Utilizzo le qualità che riscopro sempre di più dentro di me e, prima tra queste, la generosità. C’è allegria nell’abbondanza, c’è allegria quando rispondo bene agli eventi. Non solo quando la testa offre risposte intelligenti ma quando il cuore offre risposte vere.

3. Evita di “fasciarti la testa” – sii Carefree (senza preoccupazioni).
L’allegria è connessa con la non preoccupazione rispetto al futuro. Preoccuparsi è occupare la mente con l’immaginazione di qualcosa che forse non accadrà mai… Sii più presente nel presente.

4. Evita di faticare - Credi nella magia della commedia.
Chi è troppo serio diventa iper-responsabile e si dimentica la magia della commedia. Devo solo posizionarmi nella coscienza giusta e le cose cospireranno per arrivare da me e non io correre dietro agli eventi. Chi è stanco perde fiducia e speranza. La responsbilità viene allora percepita come un fardello, un peso. Il proprio cuore diventa pesante e non c’è molta voglia di ridere. O se uno ride lo fa per scaricare la tensione sottile accumulata che verrà fuori ogni tanto nella forma di riso eccessivo o nella forma di fuga, o nella forma di reazione.

5. Evita di distrarti con il paese dei balocchi – Costruisci la tua rotta .
Non perdere mai di vista il nord. Come un marinaio segue le stelle, segue la rotta e pur guidando il timone, segue il suo nord. Obbedisce alle leggi della natura. Cosi il vegetariano è più facilmente allegro del carnivoro, colui che rispetta l’ambiente è più allegro del trasgressore, l’onesto è più allegro del disonesto, perché seguorno il loro “nord”. Anche se inconscio sanno che stanno procedendo.

6. Evita di condannare – Usa il terzo occhio.
Chi è troppo adulto si lamenta sempre e critica molto. Non vede né realizza le qualità degli altri. Vedi sempre e soprattutto i difetti.

Riconosci il valore di coloro che hai intorno? Quello vero oltre i loro difetti caratteriali?
Ovvero riconosci il vero valore delle anime vedendole come anime?

Allora sarà facile mantenere un’allegria profonda, perché sarà generata dall’entusiamo di capire me e gli altri con occhi veri.

 

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