"Una vita senza dolcezza non è vita.
La sofferenza, spesso porta ad essere duri con se stessi e con gli altri, rimanendo sempre sulla difensiva. C’è la paura ad esporsi per non essere colpiti. Solo quando si supera questa fase, si può diventare disponibili e aperti. La dolcezza implica l’equilibrio tra innocenza e maturità. È indispensabile conoscersi profondamente per essere forti e tradurre poi la forza interiore in dolcezza.
Nella dolcezza è insita l’accettazione incondizionata dell’altro: per questo motivo è la qualità attribuita, per antonomasia, all’attitudine della madre verso i figli. Grazie ad essa, è possibile evitare qualsiasi reazione che, per quanto possa essere giustificata oggettivamente, non produce che danno per se stessi e per gli altri.
Solo la dolcezza sa schiudere porte spesso chiuse fermamente. Davanti all’aggressività, per un meccanismo di difesa e reazione, tal volta ci si ritrae e si diventa ostili, privi di disponibilità. La dolcezza, invece, predispone ad aprirsi, ad ascoltare, ad accettare eventuali osservazioni altrui e a mantenere così maggiore obiettività.
La dolcezza implica vera autorevolezza. Chi è dolce non diventa mai una vittima, come spesso si crede. Quando la dolcezza è vera e non ostentata, rivela un cuore generoso, che avvolge senza braccia e colma senza parole."
Tratto da "Canto di Libertà" di Antonella Ferrari La dolcezza è parte di un mazzo di carte della Brahma Kumaris - link |
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