Recensione Eventi

Ego e felicità

pubblicato il 03/11/10

In India c’è un’espressione che dice: “non c’è tonico migliore della felicità e non c’è malattia peggiore delle preoccupazioni e dell’ansia”. Tutti vogliono sempre essere felici, oppure c’è qualcuno che non vuole essere felice? Chi e’ felice irradia felicità ovunque vada.

Ci sono due tipi di persone: quelli che danno felicita’ quando arrivano e quelli che danno felicita’ quando se ne vanno! Ovvero, quando escono di scena tutti si rilassano e si sentono felici. Chiedetevi che tipo di persona siete... Tutti fatichiamo abbastanza per essere felici e rendere altri felici. In qualche modo però finiamo per rendere noi o qualcun altro infelice.

Ma che cosa è la felicità? Alcuni non hanno una comprensione precisa della felicità. Pensano che dipenda dai soldi o dalla posizione speciale. La felicità di fatto non giace in ciò che uno ha ma è racchiusa in ciò che uno è. Quindi una storia interiore.

Cosa ho bisogno di fare per mantenermi internamente felice?
Devo prendermi cura della mia mente, devo prendermi cura della mia consapevolezza. Un’attività costante e’ quella di pensare. Pensiamo sempre, anche quando dormiamo, e i nostri pensieri diventano feeling – sentimenti. I pensieri e i sentimenti insieme diventano un’attitudine e quell’attitudine incide poi nel nostro modo di vedere le cose. Noi creiamo un mondo attraverso la nostra visione, è tutto nella nostra mente: diventiamo quello che pensiamo!

Se uno pensa di essere infelice lo è. Non importa quanto ricco o importante sia il ruolo che svolge.
Se invece penso di essere felice pur non avendo niente, allora sono felice. La felicità è connessa con la qualità del mio pensare, crediamo che il pensiero positivo sia la chiave per la felicità. Se comincio a pensare positivamente è come se rendessi la mia mente il mio miglior amico.
Quando invece divento il mio peggior nemico perdo felicità.

Se voglio veramente essere felice devo apprezzare ciò che sono. Devo decisamente smettere di paragonarmi agli altri. Un modo per perdere questo stato di mente è la natura di compararsi agli altri: l’ego allora e’ facilmente colpito e .... affondato.

Ci sono tre tipi di “io”:
uno è identificare me stessa con questo corpo fisico, un altro tipo di io è identificarsi con niente, non sono niente e il terzo è il vero io, quello che apporta equilibrio nella mia vita. La consapevolezza del sé è molto importante nella vita per mantenere un equilibrio.

Quali sono i segni di una persona che ha ego, e quali sono gli antidoti? Come caccio via il nemico e come invito la felicità? Il vero nemico che mi ruba la felicità è dentro di me. Ci sono 7 tratti negativi, e uno di questi sette è l’ego. Gli altri li cito ma non li esploreremo: la rabbia, la lussuria, l’attaccamento, l’ego, la paura e la pigrizia. Oggi esploreremo solo dell’ego e in quale misura porta via la nostra felicità.

Che cos’è l’ego? L’ego è l’errata credenza che ho sviluppato nel comprendere me stessa. È l’attaccamento all’immagine di me stessa. Può essere anche l’attaccamento alle mie idee, ad una situazione, ad una persona o alle cose che vogliamo siano in certo modo. Cosa accade quando sono attaccata ad una immagine, una persona, una situazione? Cominciamo a perdere la nostra identità nell’oggetto del nostro attaccamento. Se ad esempio state guidando un Mercedes, potreste identificarvi con colui che sta guidando il Mercedes e se uno vi graffiasse la macchina come vi sentireste? Irritati? Come se avessero graffiato il vostro cuore?
L’ego fa si che io mi identifichi con la macchina e dove c’è attaccamento c’è resistenza perché c’è la paura di perdere l’oggetto del proprio attaccamento.

L’ego innanzitutto ci fa identicare con una convinzione errata di se stessi e quindi stimola attaccamento. A questo seguono resistenza e paura. L’ego equivale quindi alla paura e dove c’è paura non può esserci felicità. La paura è una cosa che auto produciamo.

L’ego è abbastanza visibile attraverso il comportamento. Qualcuno che ha ego proverà sempre a giustificarsi. Penserà – io sono l’unico che ha ragione e tutti hanno torto!
Polemizzare, fare paragoni, accusare, queste sono espressioni di una persona egocentrica. Vuol dire che hanno totalmente compromesso la felicità a causa dell’ego.
Delle volte una persona che ha molto ego appare importante ma la sua felice è basata su fondamenta molto instabili. Oggigiorno le cose false brillano di più di quelle vere ed è per questo che qualcuno che ha ego può sembrare forte nel suo autorispetto ma e’ una falsa certezza.

L’ego è un meccanismo di auto difesa che copre la carenza di auto stima. Chi ha ego si sente facilmente insultato, è molto permaloso, ha un temperamento iper-reattivo e coltiva pensieri negativi. Come può qualcuno essere felice e avere dentro sentimenti negativi? Prima di tutto devo cambiare l’ego in umiltà e portare così dolcezza nella mia vita, allora posso essere felice.

L’umiltà è l’opposto dell’ego. Qualcuno che è umile ha rispetto di se stesso e rispetta anche gli altri, e questo è perché si sentono sempre contenti e felici. Qualcuno che ha ego è sempre scontento e infelice. I desideri sono senza fine. Devo rendere me stessa contenta eliminando i desideri perché la contentezza porta felicità e se voglio essere contenta devo stabilizzarmi nel mio stato di auto rispetto.

Per mantenere auto rispetto devo dire addio all’ego. C’è una linea molto sottile tra l’auto rispetto e il sé egocentrico. Auto rispetto vuol dire che uso la parola io in uno stato di coscienza d’anima, mentre quando c’è ego userò sempre la parola io ma in uno stato di coscienza piu’ materiale e grossolana.

Se io credo di essere il corpo questo determina una precisa coscienza. Al contrario posso iniziare a ricordare di essere un’anima e cosi’ riscoprire che ho sette qualità positive dentro di me. Una di queste è la felicità. L’avere sviluppato una credenza errata su chi sono mi ha fatto sviluppare infelicità. Devo verificare come utilizzo la parola io. Se penso io in coscienza d’anima, l’io egocentrico è rimpiazzato dall’umiltà.

Anche quando uno si identifica con il proprio ruolo è ego: io sono un manager, sono un direttore, sono un uomo….. e si rifiutano di vedere gli altri per quello che realmente sono, l’ego si interpone. Un altro aspetto di ego è la tendenza a controllare gli altri. Chi ha ego fluttua molto in alti e bassi da pienezza a vuoto. Un altro segno è che non ha la capacità di ascoltare, e’ impaziente. Prima che l’altro abbia finito di parlare dicono ok, ok so già cosa stai dicendo.

A colui che e’ egocentrico piace essere lodato e non lodare gli altri. Dicono che chi ha ego ha la testa in alto come la noce di cocco. Gli altri alberi sono più abbordabili e offrono ombra, invece la palma non offre ombra a nessuno. Quando uno ha ego allontana gli altri mentre l’umiltà gli attira.


Alcuni passi per sperimentare felicità

Sono 7 i passi per cambiare l’ego in uno stato felice:

1. Praticate di essere quieti. Fate in modo che questo stato di quiete emerga più volte al giorno. Questo vi aiuta ad osservare dentro di voi. Altrimenti si e’ sempre occupati a guardare gli altri. Nella quiete inizia il processo di cambiamento.

2. Imparate a lasciare andare, le cose a cui siete attaccati. Il metodo migliore è sapere che tutto quello che abbiamo ci è stato dato per utilizzarlo e non per possederlo, altrimenti ci sarà attaccamento.

3. Lasciate che ognuno reciti la sua parte, io recito la mia e non interferisco con la parte degli altri. Si dice fatevi i fati vostri. Se tutti si facessero i propri affari ci sarebbero meno problemi.

4. Ascoltare la propria voce interiore, intuizione, c’è una specie di guida dentro che ci istruisce.

5. Svegliatevi, diventate consapevoli chiedendosi più volte: “chi sono?”. Fin quando non sono consapevole non posso creare i pensieri giusti.

6. Conoscete voi stessi prima che altri vengano a dirvi chi siete. Perché dovrei essere estranea a me stessa? Quindi ho bisogno di conoscermi.

7. Fate fluire, fate si che la vita scorra come un fiume, se fluisco non sperimento di essere né bloccata né cieca.

Alcuni dicono che senza prepotenza le cose non funzionano, la pensate anche voi così?
No, l’amore fa muovere tutto. Si dice che la fede fa muovere le montagne ma l’amore scioglie il cuore. Non usate l’ego per proteggere la vostra mancanza di auto rispetto.

E per concludere, voglio darvi una frase che vi aiuti in questo percorso:
“io non sono quello che faccio, io non sono quello che ho, neppure questo corpo, non sono il luogo da cui vengo, io non sono ciò che credo – e allora cosa sono? Un piccolo punto di luce, un’anima.”

In questa consapevolezza c’è tutto ciò di cui ho bisogno. La contentezza e’ molto appagante.
Dovete riscoprire quel minuscolo punto di luce che brilla come una stella. Che sentimenti suscita guardare una stella? Felicità.
Quando uno guarda una stella, sorride.

Io sono un’anima e sorrido. Guardate tutti con questa coscienza e abbracciate il mondo intero come la vostra famiglia. Non ci sara’ paura e neppure attaccamento, ma piuttosto un profondo sentimento di accettazione verso tutti.

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