Recensione Eventi

Emozioni e ego

pubblicato il 17/05/10



È la mia prima volta che vengo in questa bella città e deve essere stupendo abitarci, io vivo in un luogo caotico, molto diverso da questo, Istanbul. Quattordici milioni di persone che vanno in ogni direzione e ognuno pensa di fare la cosa giusta. Strade super affollate, tanto caos e rabbia. Non sembra che qui voi abbiate dei problemi, giusto?
La vostra risata mi fa ricredere ... ovunque ci sono bellezze e sfide.

Fin da piccolo ero incuriosito dal comportamento degli essere umani, mi chiedevo perché le persone si arrabbiavano..
È una cosa intelligente arrabbiarsi o è una cosa stupida?
Provate a guardarvi allo specchio la prossima volta che vi arrabbiate, vi renderete conto che l'aspetto è un po' ... matto.
A noi non piace che qualcuno si arrabbi con noi né a noi piace arrabbiarci, allora perché non facciamo un accordo per eliminare la rabbia?
Probabilmente senza rabbia la vita sarebbe più piacevole ma, purtroppo, la gente non riesce a controllare la propria rabbia e questo perché la rabbia è una forma di cecità. Quando uno è arrabbiato non realizza quello che fa.

Qual è la connessione tra ego e emozioni?
A tutti piacerebbe essere bravi, gentili, generosi, pazienti, tolleranti.. e in teoria tutti siamo d'accordo su questo, ma nella pratica, cioè sul campo della vita, rimangono un potenziale che implica saper evolvere i propri sentimenti. Così come c'è sviluppo tecnologico e scientifico, c'è un potenziale da evolvere a livello emotivo e spirituale. Per progredire dobbiamo capire quali sono i passi e qual è la mappa interiore da seguire.
È una strada a senso unico e quando tornerete a casa stasera forse la famiglia non vi riconoscerà perché sarete già diventati migliori.

Esercizio per rilassare la mente.
Sedetevi con la schiena dritta, provate a tenere i piedi appoggiati a terra.
Rilassate il corpo e la mente per trovare calma...
Immaginate l'energia del vostro corpo che si muove verso l'alto a partire dai piedi ... dalle gambe, dal torace... l'energia passa per le braccia ... e le spalle.
Immaginate tutta questa energia che si muove verso il viso e si raduna al centro della fronte ...
e qui immaginatevi una piccola stanza... la vostra stanza interiore ...è la vostra stanza di silenzio e di pace ... è il vostro luogo privato.
Sentite la pace e la quiete nella vostra stanza interiore... vi sentite molto rilassati .. i pensieri iniziano a rallentare e la vostra mente è calma. La stanza interiore di pace è il vostro santuario personale ... mantenete questo sentimento di pace fermo per un minuto.

Ora ritorniamo alla consapevolezza di essere in questo luogo ... insieme. 
 
E' importante capire i principi che rendono la mente forte o debole. Come voi conoscete il vostro corpo e capite cosa gli fa bene e cosa gli fa male, così questo vale anche per la mente. Oggigiorno pensiamo troppo, è l'abitudine peggiore della razza umana che causa lo spreco di molta energia. La mente si stanca e il livello di pazienza e tolleranza si abbassa, la capacità di capire qualcun altro viene ridotta. Questa è la condizione in cui le emozioni negative di rabbia e antipatia facilmente fuoriescono.
Per capire come funziona la mente bisogna avere un po' di introspezione.
Pensate all'immagine dell'iceberg che ha sempre una piccola percentuale visibile, il 10%, e la maggior parte della sua massa è sommersa. La stessa cosa per gli esseri umani: il subconscio è meno ovvio degli aspetti di personalità che vengono espressi. Se il vento spirasse in una direzione e la corrente sotto andasse nella direzione opposta rispetto al vento, dove andrà l'isberg? La forza sotto la superficie è più forte di quella sopra, ciò che è nascosto ha più potere.
Dobbiamo capire come funzione l'ego e come esiste in questo 90%. Quasi tutte le emozioni negative sono connesse all'ego, ma dobbiamo capire come viene formato l'ego e cos'è.

Abbiamo un modello di 4 livelli dell'essere umano.
1. Abbiamo la parte visibile, ma sappiamo che l'aspetto fisico è una piccola percentuale della persona, il sapere come una persona è fisicamente non ci dice così tanto della persona stessa.

2. Il prossimo livello è quello che si riflette nel comportamento, il sé sociale, il codice di condotta, come uno interagisce, ciò che esprime nella vita pratica, questo è quello che riusciamo a sapere di una persona, ma non è molto, si aggira intorno al 10%. Ci sono situazioni di persone che si conoscono da 30/40 anni ed improvvisamente uno sorprende l'altro per qualcosa che fa. Eppure pensava di conoscerlo così bene! Se pensate di conoscere bene qualcuno, ripensateci! A volte ci sorprendiamo pure di noi stessi. Ci sono cose che non faremmo mai, fino al giorno in cui, spinti da una situazione particolare, ci ritroviamo a fare proprio quella cosa. A volte ci sono paure che ci bloccano nel fare quello che vorremmo e che sarebbe giusto fare. Ad esempio qualcosa che abbiamo sognato di fare per tutta la vita, un giorno ci arriva ma, in preda alla paura/panico e emozioni varie, diciamo di no! Niente di razionale, così il subconscio può giocare brutti scherzi.

3. La maggior parte della gente quando vuole fare dei cambiamenti lo fa nei primi due livelli perché sono facili e immediati. Sono stressata, allora cambio lavoro o appartamento o colore dei capelli o marito. Quei cambiamenti sono temporanei e superficiali. Cerchiamo di capire gli altri due livelli più profondi per cercare di essere felici indipendentemente dalle cose esterne. Il terzo livello ha a che fare con il nostro umore ed i nostri sentimenti. A volte siamo di buon umore, altre volte di cattivo umore, succede qualcosa di bello e siamo felicissimi, poco dopo succede qualcosa di sgradevole e l'umore cambia drasticamente. Alcuni si svegliano di cattivo umore ogni giorno, hanno bisogno di bere due caffé prima che qualcuno possa rivolgergli la parola. C'è una ragione per questa lunaticità emotiva. I mediterranei tendono ad esprimere più liberamente le proprie emozioni rispetto a chi vive nel nord Europa. Può essere bene ma richiede allo stesso tempo anche una buona dose di auto controllo. Non vogliamo essere come il vulcano islandese!

4. La quarta parte è il sé spirituale. Di solito è connesso a due cose: il senso di identità e il senso di missione. Qual è l'immagine che porto con me nella mentre durante il giorno? Chi ritengo di essere? Come mi definisco? Chi sono io? Queste sono le prime domande, importanti, poiché l'umanità sta affrontando una crisi di identità che è la causa di tutti i conflitti. La madre di tutti gli errori è la cattiva interpretazione della propria identità. La consapevolezza di ciò mi aiuta a sciogliere l'ego e gestire le emozioni.

L'EGO
Tutti consciamente o meno stanno cercando pace, felicità, amore e rispetto nelle relazioni.

Questa ricerca è un viaggio di ritorno perché non stiamo diventando qualcosa di nuovo ma stiamo ritornando a qualcosa che abbiamo dimenticato. L'essere umano è innatamente buono ma oggi più che mai, dorme in un profondo sonno spirituale, è spesso cieco alla propria bellezza spirituale.

Se qualcuno, ad un party o aperitivo vi chiede chi siete, come rispondete? Con il vostro nome, ruolo oppure gli dite che siete anime, esseri spirituali? Là fuori viviamo avendo attaccato a noi stessi una serie di "etichette" che riportano tutte quelle identità false, chiamate ego. Fin da quando nasciamo riceviamo una serie di cartellini che riportano: nome, nazionalità, figlio di ...., studentessa, brava e carina, moglie, madre, avvocato, segretaria generale di un club ecc... . Durante il viaggio di vita ne acquisiamo poi altre e ci organizziamo e viviamo a seconda di queste, mettendole nella nostra coscienza ed è li che inizia il problema. Diventano allora identificazioni.

Ammettiamo che il mio lavoro sia manager di una banca e così mi presento quando incontro qualcuno: sono un manager! Questa etichetta magari va avanti per tanti anni e alla fine non faccio il manager ma SONO il manager. Se un giorno perdessi quel lavoro come mi sentirei? Crederò di aver perso una parte di me. Durante grandi crisi economiche molta gente entra in stati di profonda disperazione perché non si identificano più con niente. C'è chi persino si toglie la vita.

Chi sono io quando quella etichetta se ne va? Il problema è che io mi ero identificato con quella etichetta allontanandomi dalla mia vera identità. Siete un lavoro o fate un lavoro? Le etichette sono le maschere dell'ego e quando vengono minacciate è li che iniziano ad emergere le emozioni. Se io mi identifico con la mia nazionalità, sarò molto orgoglioso di essere indiano e se qualcuno critica li indiani? Mi irrito o mi arrabbio o divento aggressivo? La reazione emotiva è proporzionale alla profondità dell'identificazione con la maschera dell'ego. Infatti la gente si arrabbia quando la propria nazionalità viene offesa. Così un popolo va contro un altro popolo.

Lo stesso vale per i talenti. Siete un bravissimo cuoco e ne siete orgogliosi. Invitate degli amici a cena ma dopo il primo boccone uno lo sputa fuori, come vi sentite? Offesi e irritati! La reazione è connessa con l'ego. E' bene essere un buon cuoco ma non la rendete l'ennesima identificazione, altrimenti non conoscerete il potere dell'autocontrollo.


 

Per iscriversi alla Rajayoga Newsletter mensile e ricevere informazione su corsi, eventi,  ricette vegetariane e tanto altro, clicca qui

http://www.rajayoganewsletter.com/newsletter.htm


Commenti

Icona utente Antonella il 05/08/18
Caro Giovanni, quando qualcuno ti deride, di fatto sta facendo un paragone tra lui e te, e poiché vuole evidenziare la sua superiorità, ti prende in giro e ridicolizza. Ma se ci pensi bene, chi deride sta dicendo che tu sei cosi importante per loro da prendersi la briga di dedicarti pensieri e tempo! Quindi senza volerlo sta evidenziando il tuo valore per loro. Diverso è se ti offende ovviamente. Chi ha rabbia verso se stesso finisce per colpire altri, come se non sapesse dove canalizzare l’energia in tumulto che ha accumulato dentro. “Distruggere” l’ego, significa capire che quando ti senti colpito (e affondato) non sei tu, l’anima che è cosi ricca e forte di natura, ma quella parte superficiale che ti ricopre, la tua armatura è stata intaccata. Sentire dolore è come se avessero strappato il mio vestito. Ma non hanno strappato me! Quanto sono attaccata a quel vestito determina la mia sofferenza. L’ego capovolge le nostre priorità. Pensa all’egoismo: chi è egoista pensa solo a se stesso, nel modo sbagliato, ovvero arraffa per paura di non avere abbastanza. Ma l’errore è che si accumula realmente nella banca karmica solo quando doniamo, che sia considerazione, rispetto, supporto o cose materiali. Certo quando si è liberi dall’ego diventiamo straordinari, non proprio schiavi di nessuno, ma liberi dai condizionamenti esterni e centrati nella propria bellezza, con pieno accesso alle proprie risorse interiori. Buona estate Antonella
Icona utente Giovanni il 28/07/18
Salve Ho capito ciò che dite Spesso cè una lotta nel chi vuole far aumentare l ego negli altri. Ad esempio se io sono educato cè sempre quello di turno che mi deride o mi ridicolizza per la mia educazione ,oppure immaginate che io debba scappare via e qualcuno mi trattenga per il braccio questa cosa mi fà innervosire e sento un bollore dentro di mè incredibbile , ma una volta lessi che PIÙ ti distruggono e più in realtà distruggono il tuo ego...quindi una volta liberi dall ego si è straordinari ,adesso lo comprendo ,ma mi viene anche da pensare che se uno non ha ego viene tormentato di più e sfruttato anche di più forse queste cose non pesano a chi non ha ego ma non credo sia bello passare una vita a servizio e schiavitù degli altri.

Inserisci un commento

(La pubblicazione è soggetta ad approvazione da parte della redazione.)
*La tua email non sarà pubblicata
Autorizzo il trattamento dei miei dati secondo l'informativa privacy.
Codice di controllo

FacebookTwitterGoogle+Invia per email

Iscriviti alla Newsletter

Privacy Policy      Cookie Policy