Recensione Articoli

Essere te stesso

pubblicato il 14/12/18



Di Mike George – estratto dal suo ultimo libro che uscirà in Italia a marzo 2019

Non è facile essere se stessi. Il più delle volte sembra che tutti vogliono che tu sia qualcun altro, dal momento che proiettano su di te la versione personalizzata che hanno di te!

Siamo circondati e assediati quotidianamente da migliaia di immagini e voci che ci chiamano ad investire la nostra identità nei loro prodotti, marche, etichette, servizi.
Sanno che se lo facciamo, otterranno accesso alle nostre tasche. Resistere non è facile!

Quasi tutti i film sono stati abilmente organizzati per risucchiarti dentro e farti vivere attraverso uno o forse molti personaggi come se fossi al loro posto!
Vieni invitato a ‘vivere’ le loro avventure e i loro traumi, a identificarti con i loro dolori e le loro sofferenze emotive e sentire quello che loro sentono.

È l’illusione delle illusioni
che provoca sia dipendenza che frustrazione. Non è facile allontanare lo sguardo!

Gran parte della musica moderna che cattura la nostra attenzione ci tiene all’amo con una combinazione di parole e suoni con i quali entriamo facilmente in risonanza. Ci facciamo avvolgere dalla musica e viviamo attraverso le parole. Facciamo di ‘questa traccia’ la colonna sonora della nostra vita… almeno per qualche momento!

Non è facile spegnerla e non è facile non volerla riascoltare ancora e ancora! Persino le riviste dalle copertine patinate ci hanno addestrato ad ammirare e ad aspirare ad essere e a vivere come le persone fotografate sulle loro lucide pagine.
Noi proiettiamo la nostra consapevolezza nei loro stili di vita all’apparenza brillanti con un senso di meraviglia e di desiderio di essere come ‘loro’. Non è facile, per molti, negarsi quella ‘patina superficiale’.

E tutti noi siamo stati bambini innocenti, prima di entrare nel grande, immenso mondo degli adulti, con tutti i suoi tentativi di forgiare il senso di noi stessi, alla mercé di genitori ed insegnanti che hanno investito tanto tempo interrogandoci e dicendoci che cosa avremmo potuto, dovuto e saremmo stati!
Non era facile notare, specialmente negli anni così importanti per la nostra formazione, la proiezione delle loro aspirazioni sulla nostra vita.
È molto più probabile, invece, che abbiano offuscato la nostra capacità di essere noi stessi e di vedere per conto nostro. Non era facile ignorarli!

Non sorprende affatto, quindi, che tutti passeremo attraverso la nostra personale crisi di identità.
Alcuni di noi, ad un certo punto, a seconda del proprio grado di frustrazione, si ritroveranno a gridare al mondo: “Ma chi diamine sono?”
Altri se lo terranno dentro e svilupperanno una strategia di sopravvivenza sopprimendo le proprie frustrazioni.
Altri diventeranno così confusi e disorientati interiormente, forse inventando sé multipli, da cominciare a parlare e comportarsi in modi che la società definirà devianti. È dalla loro condizione che psichiatri e psico-terapeuti si guadagneranno il loro pane quotidiano.
E infine c’è la gran parte di ‘noi’ che vivranno la propria vita senza rendersi conto che tutta le nostre paure e la nostra rabbia, tutte le nostre reazioni e ire, tutte le nostre infelicità, tutto il nostro stress e sofferenza, sono riconducibili ad una cosa sola: non sappiamo chi siamo realmente!

È anche probabile che capiterà uno di quei momenti in cui, preparandoci ansiosamente per un colloquio o nervosamente per la presentazione di un libro, un amico dirà: “Rilassati, andrà tutto bene, sii solo te stesso”. Probabilmente il nostro primo pensiero sarà: “Sì, certo. Ho solo bisogno di rilassarmi ed essere me stesso”.

Ma non passa molto prima che arrivi uno tsunami mentale urlando: “Sì, ma che vuol dire?
Che vuol dire essere me stesso?
Come faccio ad essere me stesso?
Non so come essere me stesso! Chi sono?”

La meditazione abbinata allo studio di aspetti spirituale, offre una comprensione più profonda e vera del sè.

Riflessione
Rifletti per un momento su una tua giornata normale. A che cosa pensi di più? Fai un elenco e metti accanto ad ogni punto la percentuale di attenzione quotidiana che dai ad ogni area/punto. Poi spunta quelli che sono ‘materiali’. Infine indica approssimativamente in quale percentuale la tua giornata se ne va su cose materiali o pensieri di questo tipo.

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