pubblicato il 04/04/11


L’idea di cambiamento non è nuova. Per quanto la morte e le tasse siano ancora le due certezze della vita, il ‘cambiamento’ è la terza. Gli eventi attuali, sia quelli che ci vengono dai media ordinari che sociali, sembrano indicare che sia la velocità che la portata dei cambiamenti nel nostro mondo stiano incrementando. Certamente ciò entra nella categoria del ‘gioco del cambiamento’. Per qualcuno è difficile starsene a guardare senza esasperazione e/o stupore, per molti è impossibile accogliere l’enormità delle esperienze altrui, per quanto a migliaia di km di distanza, senza tristezza e frustrazione: mentre qualcuno, indipendentemente dall’impatto e dalla portata, dirà: ”Non è una novità!”.

Un mondo in cambiamento ha effetti diversi sulle diverse persone.
Ciò perché l’impatto di qualsiasi cosa che cambia nel mondo che ci circonda non è ‘percepito nel’ mondo, ma nella nostra coscienza. Benché possa apparire come un’esperienza collettiva a migliaia di km di distanza, essa è principalmente una esperienza personale vicinissima a noi, cioè nel nostro essere. Ciascuno di noi elabora interiormente e in maniera diversa lo stesso ‘cambio di gioco’ rappresentato dagli eventi esterni.

Alcuni vengono abbastanza scossi per ciò che accade agli altri
, altri sono semplicemente increduli, altri arrivano alla negazione mentre altri sembrano trarre piacere dal raccontare gli accadimenti e i traumi nel momento in cui succedono. Gli ‘effetti immediati’ di qualsiasi cambiamento non vengono creati nel mondo, ma dentro le nostre percezioni e dai nostri pensieri. Possiamo conoscere questo processo in teoria, ma padroneggiarlo e viverlo, specialmente se si tratta di cambiamenti consistenti e radicali come quelli a cui stiamo assistendo in questo periodo, non è così semplice. Dopo aver trascorso una vita imparando a far dipendere successo e felicità, e perciò il nostro comfort, dalle circostanze, significa che dobbiamo cambiare il nostro personale ‘gioco interiore’ se vogliamo rimanere padroni delle nostre percezioni e sentimenti.

Come possiamo, quindi, rispondere a questi eventi attuali così rapidi e, per molti, così sconvolgenti a livello di vita
in tante parti del mondo quasi contemporaneamente? Dobbiamo prepararci anche noi al verificarsi di eventi del genere ‘vicino casa?’ In tal caso, che cosa possiamo imparare da ciò che in questo momento vediamo? In che modo possiamo essere di aiuto a coloro che si trovano intrappolati in circostanze del genere, di gran lunga al di là di ciò che avrebbero probabilmente definito come il loro peggior incubo, senza infliggere sofferenza emotiva a noi stessi nel processo?

Ecco sette possibili modi per rispondere al genere di eventi a cui stiamo assistendo oggigiorno. Alcuni sono più utili di altri, a seconda dei punti di vista personali. Non hanno un ordine particolare e ciascuno è semplicemente un’indicazione verso ulteriori riflessioni personali.
 
1 Non Identificarti con le Situazioni Difficili che Vedi negli Altri
E’ difficile non ‘identificarsi’ con ciò che gli altri stanno passando. Ci esercitiamo a vivere al posto degli altri quando andiamo al cinema, poi ne diveniamo esperti quando ‘le cose succedono’ nella vita reale, sul piccolo schermo di casa nostra. Ma ‘identificarsi’ con le situazioni difficili degli altri significa soffrire, cioè creare lo stesso stato emotivo. Questo non va ad aggiungersi alla somma della felicità nel mondo. Riduce la nostra capacità di generare e dare energia positiva a quelli che sono nelle immediate vicinanze E non è di aiuto a coloro che stanno effettivamente affrontando e gestendo tali eventi. Essere ‘consapevoli’ delle situazioni difficili e delle sofferenze degli altri è completamente diverso dal soffrire ‘con’ gli altri. Essere intelligenti emotivamente ci permette di separare la simpatia dall’empatia e ciò ci mette in grado di rimanere stabili e positivi per coloro che stanno ‘vivendo’ sul campo la vera turbolenza fisica del cambiamento tutti i giorni.

2
Sostegno a Distanza
In genere è sempre possibile inviare qualche forma di aiuto materiale, anche in forma di denaro. Ma non è casuale che la prima risposta quando si viene a conoscenza e si apprende che altri stanno soffrendo, è di inviare preghiere e buoni auguri o pensieri positivi o messaggi di incoraggiamento come ‘sostegno’. Per qualcuno ciò significa una perdita di tempo di nessuna utilità pratica, ma sembra che molti abbiano un’innata consapevolezza che la nostra energia ‘sottile’ raggiunga e dia forza a coloro che si trovano in una condizione di grande bisogno.

3 Non Ti  Schierare
Quando vediamo accadere dei fatti in terre lontane, è spesso facile parteggiare. Ciò fa scattare le nostre credenze e pregiudizi che a loro volta provocano un turbamento emotivo nei confronti delle persone e i loro comportamenti. Tuttavia, noi non conosciamo mai completamente e con precisione le circostanze. E’ molto improbabile che siamo consapevoli della ‘storia karmica’ degli eventi, soprattutto tra fazioni belligeranti. Ed è improbabile che siamo consapevoli di ciò che sta invisibilmente accadendo sullo sfondo proprio in questo momento. Un modo migliore di guardare quando si è distanti è l’equanimità. Se riusciamo a mettere insieme la compassione per entrambe le parti, visto che entrambe stanno soffrendo, riusciamo a mantenerci liberi dall’interferenza mentale e senza perdere tempo ed energie nel tentativo di controllare tali eventi con giudizi e pensieri, il che è logorante e disenergizzante.

4 Gestisci Prima le Tue Emozioni
L’idea che ‘la tua percezione è la tua realtà’ non è nuova. Tuttavia, quando ci troviamo di fronte a ciò che altri descrivono come eventi ‘shoccanti’ non necessariamente dobbiamo appropriarci della loro percezione. In effetti è stato detto (!) che la forma più elevata di ‘intelligenza spirituale’ è quando non veniamo turbati o sorpresi da qualcosa; quando indipendentemente da tutto, riusciamo a mantenere pace e stabilità. E’ la condizione che possiamo augurare agli altri dobbiamo poter essere in grado, anche se non è facile, di prendere atto e accettare il verificarsi di qualsiasi evento senza perdere le staffe personalmente! Ma fare ciò significa che dovremo scegliere accuratamente le nostre percezioni e non venir risucchiati pigramente delle percezioni e i giudizi degli altri.
 
5 Cerca le Lezioni
Qualsiasi cosa sembra accadere o che stia accadendo ‘fuori’, di solito contiene qualcosa da imparare o disimparare, se ci prendiamo il tempo di cercarla. Quando guardiamo da lontano quelli che sono coinvolti in un conflitto, o in un trauma o stanno affrontando una grande perdita, non possiamo sapere se circostanze simili non potrebbero accadere e mettere in difficoltà anche noi. Siamo pronti? Sono pronto? Come mi comporterei nei confronti di una perdita simile di comodità, di possessi, di libertà ecc? Come resterei forte e resiliente? Una breve e quieta contemplazione di queste domande non significa vivere pessimisticamente e neanche richiamare le stesse circostanze, ma semplicemente trovare una saggezza più profonda che possa permetterci di rimanere forti quando si verificano eventi imprevisti.

6 Trova il tuo Vero Centro di Controllo
C’è un segnale che ci dice quanto siamo saggi o meno nel nostro modo di far fronte a ciò che può accadere a qualcuno in qualsiasi momento e in un luogo qualsiasi. Se reagiamo emotivamente a una situazione, persona o evento esterni, è segno che stiamo cercando di controllare ciò che non possiamo controllare mai. Qualsiasi ‘reazione’ significa che c’è una resistenza e perciò una forma di non accettazione e perciò un desiderio di controllo. Tutti gli eventi sono normalmente passati e molto spesso riguardano altre persone. E’ per questo, forse, che quasi ogni ‘reazione’ nella vita, che è diverso dall’affrontare una tigre nella foresta, è una perdita di tempo e di energia. Ce ne accorgiamo quando ci ricordiamo che siamo più efficaci quando misuriamo e creiamo una ‘risposta’ positiva invece di ‘reagire’ emotivamente. Rispondere invece che reagire deve essere qualcosa che possiamo mettere in pratica quasi tutti i giorni e dappertutto. La verità è che non ci è possibile controllare qualcuno o qualcosa ad ogni momento né un qualsiasi oggetto che si trovi a più di mezzo metro di distanza, allora, perché ci mettiamo a provare? Perché abbiamo l’abitudine alla reazione resistente? E’ stata appresa e perciò possiamo disapprenderla, se lo desideriamo!

7 Prendere Atto della Realtà
La realtà dice:”Le cose succedono”; la realtà dice che a volte un crostino può cadere con il lato imburrato in giù; la realtà ci ricorda che viviamo in un mondo che non è perfetto e che alcune persone fanno le cose più strane e che la natura fa ciò che vuole tutte le volte che vuole. Maledire l’oscurità invece di accendere una candelina è lo stesso che mettersi a discutere con la realtà
Sì, tutto (quello che è stato detto sopra) è facile da dire e da scriverne e parlarne, ma quando la realtà del tipo degli eventi di cui siamo testimoni in questo periodo ci arrivano, non è facile agire secondo i modi indicati. Quindi, per molti versi noi, almeno quelli che fino a questo momento sono rimasti non toccati (direttamente, almeno), siamo fortunati per l’opportunità che ci è data di osservare, imparare, prepararci e esercitarci riguardo al come potremmo rispondere nel caso in cui dovessimo confrontarci con eventi simili nella nostra realtà fisica. E nel fare ciò, intuitivamente estendiamo l’energia del nostro cuore piena di ammirazione e apprezzamento verso coloro che vediamo confrontarsi con tale realtà proprio ora. E questo deve essere un modo calmo di incontrare il nostro amico più antico chiamato ‘cambiamento’, per dare forza agli altri nei loro sforzi di fare lo stesso.

Domanda
: Come hai reagito/risposto ai recenti eventi mondiali?

Riflessione
: Che cosa hai imparato su di te nell’osservare tali eventi?

Azione
: Che cosa puoi fare per aiutare coloro che stanno affrontando gli eventi del ‘gioco del cambiamento’ in atto?

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