Recensione Eventi

Gestire il cattivo umore

pubblicato il 31/01/13


Introduco l’argomento di questa sera con la storia di due amici, uno era sempre di buon umore e ottimista, l’altro spesso di cattivo umore. Un giorno uno chiese all’altro come faceva ad essere sempre positivo nei confronti di tutto ciò che gli accadeva! L’altro rispose che quando si svegliava al mattino per andare al lavoro aveva due possibilità:  una quella di essere ottimista e di buon umore, l’altra quella di essere negativo ma che lui, tutte le mattine,  sceglieva la prima opzione.
Un giorno però mentre era nel suo negozio subì un’aggressione e fu portato gravemente ferito in ospedale.
L’amico andò a trovarlo e sempre sconcertato dalla sua forza d’animo ancora una volta gli chiese come poteva aver superato brillantemente anche questo test della sua vita.

L’amico raccontò che quando era arrivato in fin di vita in sala operatoria , vedendo i volti sopra di lui dei medici sconcertati e perplessi sul suo stato che gli chiedevano se avesse delle allergie, lui rispose loro con la poca voce che gli restava:  Siiii! …..Sono allergico alle pallottole!  Ed ora fatemi l’intervento chirurgico come se fossi ancora vivo!   In quel momento avevo due scelte, disse all’amico,  quella di morire e quella di vivere ed io ho scelto la seconda.

Alcuni stati d’animo sono definiti  cattivi umori patologici, ma altri sono causati da:

  • ·         sensibilità alle perturbazioni atmosferiche,
  • ·         intolleranze alimentari,
  • ·         variazioni ormonali

 e se escludiamo il cattivo umore patologico grave,  quali sono i segni che indicano la presenza di uno stato dell’umore alterato?

Tenere il broncio, far finta di non sentire l’altro che parla o domanda qualcosa, rispondere in modo burbero o con grugniti, irritarsi per qualsiasi cosa venga detta o fatta, non aver voglia di partecipare a nessuna iniziativa, essere pesantemente silenziosi, essere molto ansiosi senza un motivo, essere sgradevolmente sarcastici ecc.  

In sintesi,  quando si soffre di cattivo umore si diventa così poveri da non riuscire a regalare un sorriso, una parolina dolce, a chi sta accanto, mentre si  regalano momenti di grande infelicità  a stessi.

Una bella massima di Voltaire è che “La decisione più coraggiosa che prendi ogni giorno è di essere di buon’umore” e quando al mattino scegliamo di essere di cattivo umore facciamo un CATTIVO USO DEL POTERE DI SCEGLIERE. Indipendente dal fatto che ci possano essere contrarietà e aspetti nella nostra vita che non vanno, il cattivo umore non fa che peggiorare la situazione!

Nell’ottica spirituale il cattivo umore ha grossi risvolti karmici sia per chi lo crea, e questo è abbastanza ovvio, ma anche per chi subendolo lo fa suo. Quando una persona è di cattivo umore sta creando cattivi pensieri, è pessimista nei confronti della possibilità di affrontare una situazione della sua vita, quindi internamente ha un’attitudine negativa che sparge nell’atmosfera attorno a sé,  a casa , al lavoro o con gli amici.  Karmicamente parlando il seme che sta seminando risulterà nel portare, come suo frutto,  atmosfere negative, colorate da bronci,  silenzi, atteggiamenti scorbutici….

Chi vive accanto ad una persona di cattivo umore ha due possibilità: prendere o non prendere le cattive vibrazioni. Se faccio mio il cattivo umore dell’altro significa che anch’io diventerò di cattivo umore e quindi, secondo la legge di causa/effetto a mi voltà seminerò il seme del cattivo umore,  del quale conosciamo bene il frutto.

In ambito familiare è interessante riflettere su un particolare tipo di cattivo umore, molto comune e spesso  cronico, quello che un individuo manifesta  solo in famiglia. La stessa persona quando si trova in compagnia di amici, risulta di umore normale e per niente alterato, né affetto da depressione, irritazione e/o paura.  In queste situazioni, la persona sa controllare le proprie emozioni quando vuole, ma scarica la propria insoddisfazione su un familiare, rendendolo responsabile della propria infelicità, così peggiorando ovviamente, la vita di entrambi.

Dal punto di vista spirituale noi invece sappiamo che ognuno è responsabile del proprio destino e che nessuno ci può rendere infelici se non noi stessi e che ogni giorno possiamo cambiare la direzione della nostra vita.

Come gestire il proprio cattivo umore?

1) Il cattivo umore si vede al mattino, di solito quando si devono mettere i piedi giù dal letto e  si inizia la giornata con un pensiero negativo del tipo : che sofferenza alzarsi, .. aiuto, è lunedì! Ho la sensazione di avere tutto il peso del mondo sulle spalle …. non ho voglia di andare al lavoro ….

È questo è il momento in cui intervenire creando un pensiero positivo,  cioè questo è il  momento per scegliere se essere di cattivo umore o se essere positivi verso il nuovo giorno.

Spesso si dà troppa importanza ad alcuni impegni come quello lavorativo e si trascura la cura personale. Tutti abbiamo bisogno di tempo per pensare, meditare, leggere, imparare e crescere.  Questo è anche un buon  momento per prendersi qualche minuto per se stessi e iniziare la giornata con la meditazione Raja Yoga, che permette attraverso il silenzio della mente di raggiungere le vere qualità del proprio sé.

2) Un altro fattore che si tende a trascurare è quello di una sana alimentazione, pensando che non abbia nessuna influenza sul proprio umore. Invece da recenti ricerche è emerso che ci sono dei cibi sani, vegetali che stimolano un benessere mentale ed emozionale a differenza dei cibi preconfezionati e di origine animale.   Ad esempio, i semi di girasole, le noci, le mandorle, i frullati di verdure verdi, le banane, i fagioli verdi ecc.. sono cibi  che aiutano a mantenere il giusto livello dell’ormone del buon umore, la serotonina.

3) Altro elemento fondamentale per chi vuole vincere il cattivo umore è l’attività sportiva, ma attenzione, secondo i ricercatori inglesi della Manchester Metropolita University, l’attività per creare un senso di buon umore deve essere intensa, cioè quella in cui si suda e si fa fatica!


Come gestire il cattivo umore degli altri?

Il primo passo è sicuramente quello di sviluppare l’arte del distacco spirituale.

Ma distacco da chi o cosa? Quando soffro significa che in me c’è un attaccamento, per esempio nel caso di cattivo umore in ambiente familiare, si potrebbe essere attaccati all’idea che il figlio o la moglie dovrebbero sempre essere gentili e carini con noi, oppure c’è l’idea che il familiare debba dare felicità e soddisfazione, mentre nella realtà non avviene.

Quindi il primo passo è analizzare dentro di noi:  quali aspettative abbiamo che vengono deluse?

Il secondo passo è quello di cambiare posizione nella relazione con il creatore del cattivo umore e cioè da chi si aspetta di ricevere felicità, amore, attenzioni e gentilezze, ci si sposta nella posizione di chi dà tutto ciò che si desidera ricevere.

Probabilmente chi vive con noi resterà  di cattivo umore, almeno nel breve periodo, ma da subito attuando questo stato mentale di donatore ci si libera del bisogno di ricevere, e quindi della sofferenza del non aver ricevuto.

Il terzo passo è in una storia zen. Un uomo appesantito dalle vicende della vita chiese aiuto ad un maestro perché non riusciva più a sopportare il cattivo umore  in casa e la sua vita era diventata un inferno.
Il maestro portò l’uomo in riva al mare, in una mano aveva un bicchiere di acqua e nell’altra della cenere. Questa cenere, disse il maestro, è il peso della tua sofferenza  e mise un po’ di cenere nell’acqua che subito divenne torbida. Poi buttò la stessa quantità di cenere nel mare che invece a differenza del bicchiere non si intorbidì. Ogni giorno decidi di essere il mare e non il bicchiere!

Quando scegliamo di portarci dentro il cattivo umore di chi ci vive accanto, scegliamo di vivere nel bicchiere,  nel piccolo, nel limitato, nei problemi, nei limiti che il fisico e il terreno pongono, quando invece nonostante i problemi scelgo di essere il mare, allora posso essere a mia volta di  buon umore perché sono illimitato, sia come essere spirituale che come detentore di una infinita possibilità di scelte.

MEDITAZIONE CREATIVA SONO IL MARE

Siediti in una posizione comoda e rilassata.

Lascia gentilmente  fuori dalla tua mente tutti i pensieri che appartengono alle problematiche della  tua vita quotidiana e crea un pensiero positivo elevato, come … IO SONO PACE … e fanne l’esperienza,  entrando sempre più in profondità nella tua quiete interiore…

Entra in contatto con quella parte di te che non è fisica, quella parte di te che è energia, luce, eternità e comincia a farne esperienza…

Espandi la tua consapevolezza e sperimenta il mare illimitato del tuo essere…

Stabilizzati in questa  meravigliosa sensazione, al di là del tempo e dello spazio…

Lentamente riporta la consapevolezza al tuo corpo e alla tua vita quotidiana portando nel cuore la visione illimitata, vasta e lungimirante.



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Commenti

Icona utente Silvia il 09/11/15
Grazie a te Maurizio, un caro saluto, Silvia
Icona utente Maurizio il 09/11/15
Mi ha dato una mano, Grazie

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