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Hai Trovato il TUO Silenzio?

pubblicato il 21/03/11

Mike George

Hai Trovato il TUO Silenzio?

Molti sono cresciuti in un mondo in cui silenzio è strettamente associato a tristezza. Un momento di silenzio viene correlato a qualche perdita traumatica, di solito una persona significativa. Una conseguenza di ciò è che potremmo non renderci mai conto della vera natura e del potere del silenzio nella nostra vita.
Nella nostra coscienza il silenzio non è un vuoto né un nulla. E’ lo stesso fondamento del nostro essere. La parola ‘silenzio’ è una descrizione inadeguata (tutte le parole che descrivono aspetti della coscienza tendono ad essere inadeguate!) di quello che è il nostro potere e potenziale per creare, portare la nostra vita…alla vita.

Dall’immersione nel Suono all’Immersione nel Silenzio

Se riesci a fermarti di tanto in tanto, e affinare un po’ la tua percezione, troverai che il silenzio ti circonda ovunque.
E’ nella valle silenziosa, nella nebbia del primo mattino. E’ nell’immobilità della sera dopo una lunga giornata afosa d’estate. E’ nella calma dell’oceano prima dell’arrivo della tempesta. E’ nella conversazione al bar durante uno scambio di opinioni. E’ nell’assordante immensità silenziosa del deserto. Ed è nel panorama mozzafiato dalla cima di una montagna.

Molti sono stati toccati da momenti del genere quando il rumore dei pensieri finisce e comincia la ‘meraviglia del silenzio’

C’è il silenzio rammentato del passato, di quando da bambini si giocava a nascondino, un silenzio sospeso per non essere scoperti. C’è il silenzio proiettato nel futuro con la speranza di por fine al rumore delle nostre sofferenze emotive. C’è il silenzio del momento presente quando la storia di ieri e il mistero di domani si dissolvono nella pratica dell’essere pienamente presenti nel qui ed ora.
C’è il silenzio della città sprofondata nel sonno. E c’è il silenzio delle campagne dove serpeggiano solamente viti e volpi. E, se fermi la tua attenzione sull’ultimo rintocco della campana del villaggio, potrai cavalcarne il suono fino al suo dissolversi…nel silenzio, e potresti giungere a conoscere la pace interiore più profonda, di cui parlano tutti coloro che meditano!

Il dolce silenzio, il silenzio pacifico, il silenzio che è nostra pace interiore, è l’ignorato compagno di una vita frenetica.

C’è il silenzio della morte nel passaggio dell’anima ad un altro corpo. C’è il silenzio ovattato nel cuore delle foreste dove gli alberi si innalzano alti e fitti quasi volessero attutire il minimo rumore.
C’è il silenzio felice della mente quando mette fine all’illusione chiamata ‘io so’ e vede tutto esattamente come è, e non dalla sua etichetta. Guarda dietro la forma e il colore di un quadro e vedrai il silenzio della tela che tiene insieme il rumore creativo dell’artista. Ascolta con attenzione una sinfonia e udrai il silenzio puro tra le note senza il quale la bellezza di tale musica andrebbe perduta. Poi renditi consapevole dello spazio tra i tuoi pensieri. Immergiti e attraversa quello spazio, ed emergerai nel silenzio del tuo essere, riconnesso al tuo potere di principale creatore.

Tutte le creazioni provengono dal silenzio, ricevono forma dal potere del silenzio e sono animate dal silenzioso potere dell’essere.

Perché tutti i mistici e yogi parlano tanto del silenzio? Perché fanno tanto clamore riguardo allo stato senza suono? Perché scoprono che solamente nel silenzio si può conoscere tutto ciò che abbia un valore eterno e di verità. Nel silenzio scorgono la causa prima e originale di tutte le azioni, e come il seme e la radice di tutte le cose abbiano origine dal ‘nulla’. Nel silenzio ci connettiamo di nuovo alla consapevolezza dell’unità di tutto ciò che è, in tutti i tempi e in ogni luogo.

Nel silenzio sanno di poter lasciar ‘fluttuare’ qualsiasi domanda nell’oceano del loro silenzioso spazio interiore che chiamiamo coscienza perché sanno, con incrollabile fede, che la riposta verrà a cercarli, a prescindere da ciò che dia preoccupazione alla loro mente. Ed essi ci rammentano che solo quando il nostro essere si trova ‘in silenzio’ il nostro cuore spirituale potrà ricevere e assorbire la luce e l’amore della ‘sorgente’. Una sorgente che è ben al di là delle nostre credenze, concetti e definizioni. In quello stesso stato di profondo silenzio, dicono, possiamo riscoprire ed essere mossi di nuovo dalla nostra benevolenza assopita verso tutte le creature grandi e piccole.

Conosci il silenzio? Conosci il tuo sé silenzioso al di là dei rumorosi schemi di pensieri, al di là del frangersi delle onde emotive, al di là delle forze invadenti e distraenti di un mondo dipendente dal suono? Non è un altro sé, questo sé silenzioso. Non è una parte separata del sé, questo sé silenzioso E’ il sé nel suo stato d’essere più originale e naturale, dicono!

Sembra che solo pochi riescano ad accedere coscientemente e a rimanere nel loro stato silenzioso a piacimento. La loro presenza viene ‘percepita’ quando portano in un mondo rumoroso la loro sottile fragranza e la sommessità del loro essere silenzioso. Si dice che è in questo spazio interiore tutto diventi possibile all’anima in ricerca, dove tutto ciò che desideriamo può essere trovato pienamente, all’istante. Nel silenzio del nostro cuore tutto ciò che siamo e tutto ciò che abbiamo, che è permanentemente nostro, viene conosciuto e percepito come puro e incorruttibile. Che ‘tutto’ ciò che è spesso conosciuto come amore, prende la forma di luce ed è percepito come potere. Tutto ciò che ci è stato insegnato a perseguire e con cui identificarci nel mondo viene visto per ciò che è – pieno di illusioni e delusioni che servono solo a mantenerci confusi.

E sono quei pochi che ci incoraggiano ad allontanarci dal mondo ‘là fuori’ , almeno per qualche momento, allontanarci dal mondo che è ‘nella nostra mente’, dal mondo che ha dato forma alla storia della nostra vita, allontanarci dalla nostra storia, allontanarci e prendere le distanze da tutti i nostri desideri mondani, rilassare la nostra tensione mentale quotidiana, lasciar andare ogni impulso a giudicare un altro e immergerci in quello stato silenzioso. E’ solo lì, ci promettono, che troveremo e conosceremo la nostra pace più profonda. E’ solo lì, dicono, che vedremo e sapremo che ciò che chiamiamo passato, presente e futuro sono sempre e solamente UNO.

Ci sono molte pratiche che possono indurre e riportare il tuo sé al silenzio, alcuni più semplici di altri. Eccone alcuni da sperimentare.

TROVA LO SPAZIO
Giorno dopo giorno la vita finisce per essere come un moto perpetuo
, che ha sempre origine nei nostri pensieri. Molti di noi non hanno solo dei flussi di pensieri, ma è come se la nostra stessa coscienza fosse uno scalo internazionale con continui arrivi e partenze di treni e imbarcazioni e aerei pieni di pensieri! Fermati per qualche momento. Osserva i tuoi pensieri. Nota lo spazio tra loro. Ferma la tua consapevolezza entro quello spazio ed esso si aprirà. In quegli spazi e dietro ai tuoi pensieri c’è…silenzio. E’ lo stesso potere da cuoi sono creati i pensieri quasi nella stessa maniera in cui le onde emergono dall’oceano.
Sinfonia di Silenzio

Se trovi difficoltà a trovare ed essere consapevole dello spazio tra i pensieri, prova prima con il suono. Compra una sinfonia che non sia un suono continuo. Ascolta e cerca gli spazi tra le note. Concentrati gentilmente. Se perdi la concentrazione comincia di nuovo. Nota come cominci a risuonare con il momento di vuoto nella musica quando tocca il livello più profondo della tua coscienza.
Sii uno schermo vuoto

Ferma lo sguardo gentilmente su uno schermo o un foglio di carta bianco. Immagina che sia simbolico della tua coscienza, di te stesso. Lascia che i tuoi pensieri scivolino via dalla pagina della tua mente. Lascia che tutti i sentimenti si dissolvano e scivolino via dalla pagine della tua memoria. Lascia che tutte le preoccupazioni scompaiano dalle pagine della tua immaginazione. Ed ecco che tu diventi vuoto e silenzioso, quieto e profondamente pacifico, completamente consapevole di essere pienamente presente senza rumori.

CAVALCA IL SUONO
Suona una campanella
una volta. Lascia che il suono si dissolva. Accompagna il suono con la tua consapevolezza finché non sarà scomparso nel silenzio. Quando vi arrivi, nota la tua consapevolezza del silenzio dentro di te. Nota come in quel momento tu sei il silenzio stesso.

GALLEGGIA NELLO SPAZIO
Osserva il cielo stellato di notte.
Vedi e percepisci l’immobilità dello spazio esterno. Così vasto e sconfinato, il silenzio di ‘fuori’ è quasi assordante. Permetti a te stesso di essere ‘lì fuori’ e tuttavia sii consapevole che ‘lì fuori’ è ‘qui dentro’, dove lo spazio interiore del tuo essere è altrettanto vasto e sconfinato, altrettanto immobile e silenzioso…immobile e silenzioso. Sii nello spazio.

METTI A TACERE IL BRUSIO
Mettiti seduto comodo e Immagina di percorrere un sentiero in un bosco tranquillo. A un certo punto giungi in uno spiazzo. Mettiti al centro della zona e siediti. Animali sbucati dal nulla ti circondano. Non hanno alcuna intenzione di farti del male. Più grosso è l’animale, maggiore è il rumore della tua ansia. Per esempio, una gazzella scattante potrebbe rappresentare una scadenza di lavoro, un leone ruggente, difficoltà in una relazione. Da una parte dello spiazzo c’è un alveare. Tutt’intorno sciamano le api, producendo il brusio delle preoccupazioni che vagano liberamente. Tocca gentilmente ogni animale. Mentre lo fai, questi si acquietano e scompaiono nella foresta. L’unico suono rimasto è il brusio delle api. Immagina che tutte le tue piccole preoccupazioni rientrino una per una nell’alveare, finché lo spiazzo ritorna silenzioso. Le tue preoccupazioni sono ferme; te ne occuperai un altro giorno. Tutto intorno a te c’è pace. Sei quieto. Sei silenzio.

Domanda: Perché credi che la consapevolezza del silenzio e la percezione della quiete siano così potenti?

Riflessione: C’è un detto che dice:” Se non riesci a sentire il mio silenzio, non sentirai le mie parole”. Che cosa significa?

Azione: Creare uno Spazio di Tempo. Trova nella casa uno spazio, un angolo, forse una stanza, che sarà il tuo spazio del silenzio. Poi crea un tempo regolare in cui vi andrai per stare in quello spazio e praticare la quiete della mente senza forzature, ma stando semplicemente quieto.

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