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Il digiuno

pubblicato il 08/08/13


04/08/2013

Per milioni di persone, digiunare è una pratica obbligatoria durante il mese sacro del Ramadan. Il Ramadan è l’evento spirituale annuale che unisce i Musulmani in una sola famiglia. Ma non è solo l’Islam ad indicare il digiuno come mezzo di elevazione spirituale.

La grande maggioranza delle tradizioni religiose: Cristianesimo, Baha’i, Buddismo, Ebraismo, Hinduismo, Jainismo, Mormoni, Taoisti e altri, prescrivono un periodo di astinenza sia da certi tipi di cibi e bevande, soprattutto carne, uova e latticini, che dal fumo e dal consumo di alcool e altre sostanze tossiche.

Lo scopo del digiuno (per ragioni religiose) non è quello di soffrire, ma di mantenersi lontani dalla golosità e dalla menzogna, dagli inganni, dagli impulsi incontrollati della lussuria e dei desideri, e da pensieri, parole e azioni incontrollati. Il digiuno promuove anche l’umiltà perché si sperimenta, anche se per poco, lo stile di vita che i meno fortunati devono sopportare quotidianamente. Alcune religioni propongono che i soldi risparmiati dal digiuno, siano devoluti in beneficenza, perché essere uniti agli altri nell’amore fa parte del vero digiuno.

I benefici fisici che si ottengono da un periodo di digiuno vengono ampiamente riconosciuti; si dice soprattutto che disintossichi il corpo e migliori la salute generale. Ma, l’aspetto più profondo e significativo è  a livello spirituale.

Vi sono diversi tipi di digiuno. Nel Buddismo, i monaci e le monache che seguono le regole Vinaia di solito non mangiano dopo il pasto di mezzogiorno. Questo non viene considerato un digiuno, quanto un regime di disciplina che aiuta la meditazione e la buona salute. Lo stesso può essere applicato alla mente: il digiuno da pensieri eccessivi e negativi migliora senza dubbio l’esperienza meditativa.

Per un Islamico, il digiuno è un obbligo e un gesto di amore verso Allah, grazie al quale egli ottiene taqwaa, pulizia e purificazione del cuore e dell’anima. Promuove inoltre autocontrollo e disciplina, ed un senso di unità. Certamente il digiuno è più che una semplice astinenza, perché viene considerato una via per il conseguimento di una coscienza elevata.

La Bibbia stabilisce una intera giornata al digiuno: il Giorno della Penitenza. “Nessuno mangerà dalla sera del nono alla sera del decimo giorno del settimo mese il quale sarà il Giorno della Penitenza”. 

Per tutti i Cattolici il digiuno è un’importante disciplina spirituale che favorisce la sinergia tra il corpo e l’anima. I Cristiani Ortodossi non vedono una dicotomia tra anima e corpo, ma piuttosto li considerano un tutt’uno e credono che una parte influenzi l’altra – l’unità psicosomatica. San Gregorio Palamas sosteneva che il corpo non è nemico ma compagno e collaboratore dell’anima.

Il digiuno è parte integrale della religione induista. Si può digiunare per qualsiasi ragione: una nascita, una morte, per aver trovato un buon marito, per la prosperità, in onore di una deità particolare, per celebrare la luna piena ed è inoltre comune digiunare durante le festività religiose. Gli Induisti digiunano anche per un mese intero durante Shraavan mas, il mese sacro degli Induisti.

Durante un digiuno, in qualsiasi religione, l’intenzione dietro ogni azione dovrebbe essere positiva, poiché l’intenzione è importante tanto quanto l’azione. Controllare l’intenzione significa controllare il proprio cuore.

Il mio cuore è abbastanza puro e pulito da essere colmato dalla presenza del Divino?

Quando sono gentile e generoso, c’è un’aspettativa dietro di ricevere qualcosa in cambio, un riconoscimento, che inquina questa buona azione, questo seme?

Stiamo attraversando un periodo di grandi cambiamenti e l’emergenza della violenza sta diventando incontrollabile causando confusione e caos internamente, e bombardamenti all’esterno! Si tratta di quel periodo di svolta, di quel Ramadan. o Lenti o Shraavan mas in cui l’umanità ha bisogno di fare digiuno dalla negatività e aggiungere qualche goccia di pace e calma all’intero scenario mondiale. L’unico modo per sradicare i vizi è quello di non dar loro potere e di non metterli in uso.

Quando digiuniamo, i momenti di tranquillità,  pace e armonia ci consentono di riflettere sulla qualità generale della nostra vita: vivo veramente con un senso di scopo e significato? E’ un tempo propizio e appropriato per controllare la mia bussola e confermare la mia direzione. Ma, ancor più importante, è un tempo per celebrare il viaggio e la nostra famiglia, coloro con cui condividiamo lo stesso sentiero di vita.

Digiunare non è una penitenza, ma un modo provato e sicuro per insegnarci che nulla nella vita ci arriva facilmente. Ma che con l’impegno e il sacrificio possiamo diventare padroni di noi stessi.

E’ Ora…di allontanarci un pò dal palato e dare agli organi un pò di riposo. Riserva il tempo che risparmi cucinando e pulendo, per riflettere sulla tua bussola interiore – sei sulla strada giusta?

Verifica le intenzioni dietro alle tue azioni – sono pulite e generose?

E quando arriva il momento di ‘rompere il digiuno’, fallo con molta concentrazione e con la consapevolezza di nutrire la mente oltre che il corpo, riprendendo una dieta di pensieri, parole e azioni positivi, pacifici e benevoli.

 

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