pubblicato il 14/02/16


di Antonella Ferrari

Alcuni non vogliono più avere a che fare con l’amore. A causa degli inganni ricevuti hanno allontanato l’amore. Pensano che sia troppo complicato, troppo faticoso.
Costoro finiscono con il dire “voglio essere indipendente”. Pensano che l’amore sia nella libertà da tutto. Tali persone non capiscono che questo mondo è un campo di azione e la nostra esistenza in esso richiede l’acqua dell’amore.

L’amore rende umili. Pensate ad una madre…
Non è vero che se si è umili gli altri ci calpestano. Al contrario quando non c’è umiltà possiamo essere facilmente influenzati dagli altri e le cose sembrano difficili. Quando c’è umiltà c’è anche il potere delle verità.  Una persona umile non sente mai di doversi inchinare agli altri, non alza né abbassa la tesata, guarda solo davanti a sé come fanno gli angeli.

L’ego ci fa criticare e ci imprigiona dice: è colpa sua, non mi riguarda. L’umiltà è la chiave di questo lucchetto. Ci libera dagli autoinganni e ci fa ascoltare e obbedire alla nostra coscienza. Porta con se il potere della realizzazione che rende possibile la trasformazione.  
Il modo in cui i nostri genitori ci hanno trattato, sarà il modo in cui trattiamo noi stessi, ci parleremo nello stesso modo. Se uno ha avuto un genitore duro e critico, cosi parlerò a me stessa. Questo non per incolpare loro, avranno fatto il loro meglio, ma per comprendere che il nostro dialogo interiore è stato “colorato” da esperienze passate. Comprenderlo è iniziare la guarigione.

L’amore è ciò che ognuno di noi cerca da quando nasciamo a quando moriamo. 

Ma conosci l’amore vero?
Una volta meditando ho fatto un’esperienza molto forte, e nella mia mente echeggiava solo un pensiero: oh.. questo è amore! E non l’avevo mai sperimentato di quel calibro e di quella portata. Spesso ci accontentiamo di una pozza o di un laghetto, ma l’amore ha la portata dell’oceano.

A indicare se è amore o meno facciamo degli esempi.
Indossi il vestito nuovo, ti piace molto e sei contenta. Il tuo compagno ti guarda un attimo e fa un smorfia… ma cosa ti sei messa?!   Che effetto ti fa? Chiederai ad altri come stai con quel vestito? Hai perso il tuo entusiasmo e ti senti a terra? Sei dipendente da qualcuno che ti dice che il tuo vestito non è bello? A te piaceva molto!  Se il suo commento di devasta c’è una forma di dipendenza. Il che indica che l’amore che pensi di avere per l’altro (ad es. un patner) è il modo che adottiamo per alzare la nostra autostima. In realtà “usiamo” l’altro o gli altri, per sentirci e valorizzarci. E quando questo non accade il nostro mondo crolla. Dove è il tuo centro? Dove è la tua libertà? E soprattutto dove è il tuo amore vero? Per te stessa… Se solo vedessi la tua bellezza!

Se tu dovessi dipingere l’amore, cosa disegneresti?
Un cuore? Ma quella è l’immagine pubblicitaria per vendere cioccolatini e gadget vari.

La qualità dei miei pensieri è la qualità dei miei sentimenti.
Ogni tanto il conto in banca va in rosso… succederà anche a voi. E non solo quello che riguarda i soldi ma anche quello relazionale. Esiste una banca karmica dove il conto relazionale potrebbe andare in “rosso”, ovvero ho preso più di quello che ho dato, e se lo faccio per tanto tempo, il conto è proprio in rosso!  Saldare il debito è non avere quello che vorrei, rispetto, cura, considerazione, apprezzamento e forse amore.

C’è una linea di neutralità che è molto difficile da tenere, quella in cui il dare e prendere sono equi. Di solito tendiamo ad andare sotto quella linea, tendiamo a prendere di più e andiamo in rosso. 

Chiedere, pretendere, essere gelosi e egoisti… conoscete qualcuno così?
La linea sopra è quella del dare, eleva la nostra coscienza e implica esprimere generosità, misericordia, benevolenza, rispetto, e soprattutto amore.
La pratica di agire e non reagire ci rende amorevoli. Ma come si imparare a non reagire? Capire che ogni anima ha il suo copione da recitare e così il mio sentimento diventa di equanimità, ovvero lo stesso sentimento di rispetto per tutti. Questa è la più grande espressione di amore che ci sia. Ma non è detto che tu voglia arrivare fin là… fermati dove vuoi nella scala dell’amore, ma prova a salire qualche gradino in più. Farà tanto bene al tuo cuore che esiste per farti essere un felice donatore.

C’è chi crede che l’amore sia passione e allora rimane con la cenere perché la passione è un fuoco; quando finisce lascia solo la cenere.
C’ è chi crede che l’amore sia un’emozione, e allora ride e piange e non sa perché.

L’amore vero è senza tempo.  Non dice: amavo o amerò. Ama. C’è solo un tempo per l’amore e quello è adesso. Non è passato perché non finisce e non è futuro perché non ha condizioni.
Se pensi di amare verificalo nello specchio della tua felicità.

Chi ama è felice perché è nell’energia più alta che ci sia, e quell’energia emerge da dentro come da una fonte eterna del proprio essere. Se quella sorgente è chiusa la ricerca si dirige altrove, e i segni conseguenti di insoddisfazione, scontentezza, delusione e tristezza.  Il criterio di vita sarà quello di prendere, di volere e il mantra voglio.. voglio.. dammi.. dammi … una realtà indiscussa.

Come si riapre quella fonte interiore di amore?
Connettendosi con la Fonte che ha le chiavi! Il lucchetto è nella comprensione di ESSERE AMORE. Quindi la prospettiva cambia.
Quando una moneta viene svalutata, vale la metà della metà forse.  Svalutare l’anima è stato aver perso energia e consapevolezza spirituale, e il sentirci indegni e senza valore è il risultato. Rivalutarsi è comprendere la ricchezza che l’anima racchiude nella sua natura. Allora evito di perdere la mia identità in qualcun altro.

La meraviglia della spiritualità è
che immettiamo la relazione mancante, quella che dovrebbe colmare l’anima del sentimento necessario per essere vera, forte e libera. È la relazione “verticale” che mantiene vivo un senso di eterna appartenenza al Divino. Se quella relazione non è a posto, ovvero se manca, allora cercheremo di compensarla diversamente. Cercheremo quell’energia in modo “orizzontale”, negli altri che però, a loro volta, mancano della stessa esperienza.

L’esperienza dell’amore cura la dimensione emotiva di instabilità e fragilità interiorei. L’amore rende naturalmente disponibili, gentili e “morbidi”. Quando qualcuno è duro e  rigido, significa che non sa prendere amore e quindi non sa darne.
Un nostro insegnante in India diceva: Amare è far si che chiunque io incontri non se ne vada a mani vuote.

Che sia un pensiero di augurio, un sorriso, una benedizione dal cuore, un gesto di cooperazione, una parola di supporto, o altro… Chi alimenta l’amore dà un senso alla propria vita, sente gioia, qualcosa dentro che si illumina, e il ritorno dell’amore è facilità in tutto.. tutto fluisce, perché io, in primo luogo, ho fatto fluire la più grande energia che esista: l’amore.


 

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