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L’annientamento dell’Ego

pubblicato il 31/01/13

L’ego è il nostro miglior amico e il nostro peggior nemico. Lo possiamo ritrovare come prode difensore contro il mondo grande e cattivo, possiamo chiamarlo ‘autorispetto’ o ‘orgoglio’ e tuttavia ci procura moltissimo dolore. Ti sei mai sentito ferito o insultato da qualcosa che ti ha detto qualcuno, anche (o particolarmente) se era vero? Ci siamo capitati tutti, e questo è ego in azione. Invece di prenderla come un’occasione per crescere, l’ego ci difende e ci allontana da una notevole lezione di vita.

Hai mai sentito di dover dimostrare a te stesso di aver ragione anche a costo di perdere una relazione e vivere con il rimpianto per il resto della vita?  E’ una tentazione a cui è difficile resistere, grazie agli intrallazzi dell’ego.

L’ego ama farci sentire superiori un momento e inferiori un momento dopo. Gli piace crogiolarsi nel vittimismo, nell’auto-sabotaggio e nei sentimenti di vendetta. Ci fa balzare in piedi e ‘dire la nostra’ mentre sarebbe più appropriato starsene seduti e in silenzio. E ci rende muti, timidi e imbarazzati proprio quando dovremmo parlare.

In questo modo siamo diventati schiavi del nostro ego. L’ego ci ha fatto pensare di aver sempre ragione (o sempre torto: ego al contrario). Ci ha fatto credere di essere più forti e intelligenti di quanto lo siamo realmente, oppure ci ha fatto sentire paurosi, vittime e aggressivi. Se riuscissimo veramente a capire che l’ego è la principale causa di guerre e sterminii nel mondo, allora la smetteremmo di domandarci se si tratta di intelligenza superiore o di marchiana stupidità.

Chi fa le guerre nel mondo, le nazioni, le culture, le religioni o i nostri ego?

Dov’è il vero campo di battaglia, là fuori o dentro la nostra testa?

L’ego ci ha mentito. Sotto il falso nome di orgoglio, lo abbiamo custodito.  Si tratta di un’alleanza a doppia via, un contratto tipo ‘tu fai un favore a me e io ne faccio uno a te!’ Si è impossessato del nostro pacifico mondo interiore, si è preso la meglio sulla nostra mente e i nostri pensieri mettendo l’auto-rispetto alla berlina.

Potremmo giustificarci dicendo che abbiamo dovuto creare questa falsa identità allo scopo di farci strada in un mondo talvolta ostile, ma abbiamo pagato un prezzo altissimo: sofferenza direttamente proporzionale alla sua dimensione.

Per un ricercatore spirituale è importante dire addio all’ego. L’ego è il maggiore, se non l’unico, ostacolo all’autorealizzazione e alla felicità permanente e senza fine. Tutti dovremo liberarcene un giorno per giungere al nostro sé superiore e reale. Se non facciamo noi questo lavoro, moriremo qualche migliaio di volte prima di mettere l’ego a riposo.

Sgretolare l’ego non va confuso con la cioccolata Crunch della Nestlé, non è un’esperienza dolce. L’ego ci fa compagnia da molto tempo, si metterà a combattere veramente e il processo può essere doloroso, spiacevole, scomodo, tormentoso, ma il risultato finale è appagante e gratificante. E’ un risveglio, un’illuminazione, una liberazione. La nebbia i nostri pensieri distorti e disallineati cominciano a sparire e c’è la sensazione di essere finalmente venuti fuori dalle grinfie del sonno profondo dell’ignoranza.

Per dissolvere l’ego dobbiamo essere pronti ad aver ‘torto’, a sembrare sciocchi, piccoli e passivi, e dobbiamo liberarci del giudizio, la critica, il biasimo e il falso orgoglio. Quando l’ego muore, si porta dietro i suoi tanti familiari: la paura, l’odio, la rabbia, l’egoismo e tutta una progenia che aveva completamente dirottato la nostra felicità.  Non è cosa da poco essere senza ego e non è da deboli. Però i benefici sono sconfinati.

Eliminare l’ego è una cosa saggia da fare. C’è un semplice criterio che possiamo usare per capire: se c’è sofferenza, è ego! Perché se non ci fosse ego, non ci sarebbe alcuna minaccia nè nulla da difendere!

E’ tempo… di sgretolare l’EGO prima che sia lui a sgretolare noi!

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