Recensione Eventi

L'autostima

pubblicato il 17/05/10


Yogesh è di origine indiana, cresciuto a Londra e vive ad Istanbul da un decina di anni.
Avendo iniziato a praticare la meditazione a otto anni è decisamente un notevole esempio di non violenza e serenità.


L'autostima è un aspetto fondamentale perchè determina la qualità della ns. vita ed è connessa con la relazione che abbiamo con noi stessi. Poiché la relazione che abbiamo con noi stessi influenza ogni altra relazione, è quindi molto importante investigare cos'è l'autostima e come si sviluppa.

L'autostima è molto connessa con la visione che ho di me e come questo influenza le emozioni che emergono nella mia mente. Ognuno di noi costruisce delle immagini di se stesso durante la propria esistenza. Alcuni lo fanno senza rendersene conto, altri in modo più consapevole. Camminiamo con quella immagine del se oltre all'immagine che gli altri ci attribuiscono a seconda della loro percezione di noi.
Pertanto c'è una duplice influenza: come gli altri vedono noi e come noi ci rapportiamo agli altri.
Spesso mettiamo davanti agli altri l'immagine che vogliamo sia visibile di noi, dietro alla quale finiamo per nasconderci, pertanto quell'immagine diventa più visibile di noi!

L'immagine serve per dare agli altri un messaggio. Ad esempio, io ho l'immagine di me come molto colto, sono stato nelle migliori università del mondo, e questa è la mia immagine e voglio che altri vedano questo. Quale sarà il mio messaggio? Rispetta la mia intelligenza.
Un'altra immagine del sé è: sono molto bello! Allora il messaggio sarà - ammiratemi, guardatemi! La persona crea un'immagine del sé per poter dare agli altri un messaggio.
Pensiamo all'immagine della vittima. Quale sarà il messaggio? Compatiscimi! Chi ha sviluppato questa immagine di vittima ispira compassione. E' importante realizzare che ogni immagine che creiamo l'abbiamo costruita per scappare da noi stessi, sia nel positivo che nel negativo. Anche l'immagine della vittima è per scappare dal vero sé e pertanto non dovrei pensare che se c'è una sconfitta sia ok perché comunque è ego. L'ego può essere quello più tipico, scoppio e esplodo, ma può essere il contrario, non sono niente, non valgo nulla, ambedue gli approcci sono per evadere, per scappare dal sé.

Il livello della propria autostima si manifesta in tutte le aree della propria vita.
Ecco una breve storia che parla dell'uovo di un'aquila che cadde in un pollaio e si schiuse con le altre uova. L'aquilotto nacque con i pulcini e pensò questi sono i miei fratelli. Vide la gallina e pensò questa è la mia mamma e si atteggiò come un pulcino, camminava, mangiava e emetteva li stessi suoni di un pulcino. Un giorno mentre era con gli altri polli vide una grande ombra, guardò in alto e vide un'aquila che volteggiava sopra di loro e disse: "wah - che bella! Vorrei proprio essere come lei! Gli altri pulcini commentarono: -"ma l'aquila è il re degli uccelli, nessuno la può sconfiggere". "Oh, vorrei tanto essere così" - espresse l'aquilotto ma gli altri polli gli risposero di non essere sciocco e di smetterla di sognare a occhi aperti, in fondo era solo un pollo! L'aquilotto visse tutta la sua vita da pollo...
È vera questa storia?
La vera storia è qua e la domanda è se siete aquilotti che vivono come polli...
Ci crediamo polli ma in realtà ognuno di noi racchiude un'aquila. Le immagini che abbiamo creato di noi hanno bloccato questa potenzialità e risorse. Questa storia offre una chiara idea del viaggio verso l'autostima; si tratta di un viaggio di ritorno dal disimparare quello che è stato mal imparato così che possiamo riimparare quello che dovremo aver imparato.

IL DIAMANTE
Ora immaginate un diamante posizionato sul fondale dell'oceano. Attualmente siete sulla superficie dell'oceano e vi tuffate verso il diamante. Il diamante rappresenta l'essenza, il nucleo del proprio essere e l'oceano rappresenta la vostra coscienza.
Così accadono tre cose:
1 - scoprite che quel diamante esiste in voi,
2- scoprite che quel diamante è prezioso, ovvero voi siete ben di più di quello che avete creduto fino ad ora
3- lucidate il diamante.

Fin dall'infanzia vi hanno detto che siete il fratello o la sorella di qualcuno, vi hanno collocato in un contesto familiare, e in un contesto professionale, in ruoli vari. Però c'è un'identità più profonda, un'identità spirituale. Ad un certo punto della nostra vita cominciamo a scoprire il nostro sé interiore e questo è il luogo dove il nostro potere personale è racchiuso.
Il secondo passo è togliere quello che copre, cioè scoprire quello che nel tempo ha ricoperto il diamante con tante stratificazioni di polvere e sporco e queste stratificazioni stanno nascondendo il vero sé. Come si sono formate queste stratificazioni sul diamante? Sono costituite da esperienze del passato che ci hanno condizionato.
Un buon esempio è un esperimento fatto qualche anno fa.

Un pesce viveva in una grande vasca ma gli scienziati misero un vetro riducendone lo spazio e rilegando il pesce in metà vasca continuando però a buttare il cibo nell'altra metà. Il pesciolino, nel tentativo di mangiare voleva andare dall'altra parte, ma sbattendo il muso sul vetro, imparò che quella era una barriera non oltrepassabile. Rimase perciò nella metà che gli era concessa. Dopo un pò fu tolto il vetro intermedio, ma il pesce però non ci provò più ad andare verso il cibo e così morì. Di che cosa è morto?Tendereste a dire che è morto di fame, ma si potrebbe affermare che il pesce morì di esperienza!. L'esperienza/abitudine aveva fatto si che la barriera esistesse anche quando non c'era più.

Questo è ciò che facciamo anche noi. Abbiamo avuto delle esperienze dolorose, che pur appartenendo al passato, sembrano rivivere nel presente costituendo una barriera interiore e questo influenza la nostra energia mentale. Pensate alle vostre esperienze di vita e come avete eretto barriere con compartimenti stagni dietro ai quali vi siete barricati. Il nostro compito è quello di dissolvere muri costruiti nel tempo affinché la nostra pace e amore possano fluire liberamente.

L'EFFETTO DEI CONDIZIONAMENTI ..
Mettiamo che avete fatto un piccolo errore, un dolce, ad esempio che non è venuto bene. Per questa piccola sconfitta continuate a ripetervi che non sapete cucinare e che siete inutili. Oppure nel caso di uno studente, quando boccia ad un esame continuerà forse a ripetersi che non è in grado di superare gli esami. Di fatto più ricordiamo un'esperienza più essa si trasforma in un credo, il mio credo, è io pessimo cuoco, non cucinerò! Un fallimento diventa un muro invisibile, auto-limitante che ci porta ad essere impazienti, arrabbiati e sfiduciati. Potrebbe esserci della verità, quella di essere stati poco impegnati, poco attenti, ma più alimentiamo questi pensieri (di non essere capaci, di non essere all'altezza) più ci crederemo e più diventano forti.

Il condizionamento funziona molto bene anche con gli animali. Prendete l'esempio dell'orso che balla quando gli zingari suonano il violino, sapete come fa l'orso a ballare? Quando l'orso è piccolo lo mettono su un pavimento caldo e l'orso, per evitare l'impatto del troppo calore, saltella sulle zampe mentre in contemporanea uno zingaro suona il violino. Dopodichè, ogni volta che sente il suono del violino l'orso saltella anche da grande.
Qualcosa di simile avviene con gli elefanti, la più grande creatura che esista. Nel circo tengono fermo il piccolo elefante mettendogli una corda al piede attaccata ad un albero. Quando cresce la corda è ormai piccola eppure l'elefante non fa niente per liberarsene, ricorda che non era possibile e li rimane.

Noi abbiamo grandi poteri ma a causa di falsi credi quel potenziale non viene utilizzato. Il potere della mente è il più grande e con quello possiamo cambiare la nostra vita e quella di altri. Per incrementare il valore della nostra vita dobbiamo cambiare la nostra visione.

Molteplici stratificazioni si sono accumulate sul diamante e il lavoro per riacquisire autostima è quello di eliminare quegli strati. E' un lavoro importante e prende tempo perché alcune di queste stratificazioni sono spesse. Inoltre, c'è anche il fatto che una parte di me le vorrebbe lasciare ma un'altra parte di me le vorrebbe tenere perché le considera come la propria identità.

L'ego non vuole morire e usiamo gli altri per rinforzare questa identità. Supponiamo che io abbia l'immagine di me come vittima e vado in un luogo in cui nessuno mi vede come una vittima. Mi sentirò proprio male, cercherò qualcuno che mi dica: "povero, cosa posso fare per te!"
Il cambiamento richiede un po' di "distruzione" delle vecchie tendenze, altrimenti mi terrò la vecchia immagine che continua a farmi soffrire.

Alcuni commentano che per cambiare ci vuole tanto ed è difficile! Preferiscono rimanere in quella identità del sé. La vittima che realizza che può essere felice sa che c'è del lavoro da fare. Quello che ho scoperto è che la gente fa quello che vuole, amiamo essere comodi, non faremo cambiamenti fino all'ultimo momento, perché vogliamo essere comodi e rilassati fino a quando non sentiremo di essere ad un limite di disagio e scomodità. Ad esempio, andate a dormire in una notte d'estate con la finestra aperta ma durante la notte l'aria si rinfresca molto e avete bisogno di una coperta. Sapete che le coperte sono riposte in un armadio nella stanza accanto.... Suppongo che la maggior parte delle persone continueranno a cambiare posizione per gestire il freddo e solo quando il freddo diventerà insostenibile andranno a prendere la coperta! Allo stesso modo tutti evitiamo di fare un cambiamento fino all'estremo. E' un processo che ho osservato in me. Ma se c'è qualcosa che so che devo fare perché non lo faccio? Voglio realmente cambiare o sto prendendomi in giro? Un grande tassello dell'autostima è l'onestà, quando sono onesto con me stesso smetto di biasimare gli altri e di lamentarmi.

LUCIDARE IL DIAMANTE
Il terzo passaggio è quello di lucidare il diamante, cioè portare il diamante al suo massimo livello. Forse ricordate il discorso di Nelson Mandela all'inaugurazione della sua presidenza quando disse che abbiamo più paura della nostra luce che del nostro buio, delle nostre capacità positive che non delle nostre tendenze negative. La domanda è: Quanto validi volete essere? Questa è la scelta che abbiamo davanti a noi ad ogni momento. Il primo passo è essere consapevoli che è una scelta.

Vediamo adesso dei segnali di come l'autostima o la sua mancanza si manifestano.

Come esercizio, scrivete due liste - nella prima elencate i segnali di mancanza di autostima e nell'altra i segni che indicano la presenza di autostima, come una persona si comporta quando ha una bassissima autostima e come si comporta quando invece ha autostima. Tre o quattro punti per lista.

DOVE MANCA AUTOSTIMA...
Un'indicazione di mancanza di autostima è non essere in grado di ascoltare le critiche che ci vengono poste. Possiamo avere una reazione esplosiva (chi ti credi di essere per dirmi qualcosa?) oppure una reazione implosiva (mi sento triste e scoraggiato). Quando l'autostima è alta posso sentire le critiche senza sentirmi male, dirò all'altro adesso ci penso su, faccio una verifica, senza sentirmi depresso nè offeso. Un altro buon indicatore è quando uno sperimenta una sconfitta. Se c'è poca autostima ci farà sentire devastati e per salvare la reputazione cercheremo qualcuno da biasimare, un capro espiatorio. Chi invece ha autostima dirà è colpa mia, ho fatto un errore, la prossima volta farò meglio. Non c'è reazione emotiva perché questa indica che l'ego è stato colpito. Chi ha una buona autostima si accetta per quello che è - ho delle forze, ho delle debolezze - Chi ha poca autostima tenderà a rifiutare se stesso, dirà: "non mi piaccio!" Rifiutarsi rende la propria autostima ancora più bassa, fa si che io mi paragoni sempre agli altri, nell'apparenza fisica o nell'abilità di far qualcosa, nel ruolo o altro. Il paragonarsi e porta alla competizione.
In una gara voglio dare il meglio di me, invece quando c'è competizione l'intento è battere l'altro. C'è una coscienza diversa che mi motiva a fare; quando competo la mia attenzione sarà su di te o su un altro, nel gareggiare l'attenzione è su di me.
Ma ogni individuo è unico, non devo essere un altro, bensì posso essere il meglio di me.

STORIA
Un tagliapietre era molto bravo e tutto il giorno faceva questo rumore tok tok. Un giorno vide il principe sulla sua portantina e il rispetto che tutti gli davano. Lo spaccapietre pensò: vorrei tanto essere un principe, potente e rispettato. Essendo un storia magica... ecco che lo diventa!
Beato sulla portantina, la gente si inchinava e lui era proprio felice. Ma l'abito che indossava era pesante e aveva molto caldo. Allora pensò che il sole era più potente di lui e così disse, vorrei essere il sole! E magicamente diventò il sole. Adesso eccolo, era il sole e pensò che quella era veramente la posizione di più assoluto potere e rispetto. Ma arrivò una cosa che gli si posizionò davanti bloccando la sua luce... oh, la nube era più potente! Volle diventare una nube che liberamente viaggiava nel cielo, correva e pioveva quando voleva .. finalmente era felice. All'improvviso cominciò a perdere il senso di direzione e non sapeva più dove era. Ma chi mi spinge? Oh il vento! Ma .. allora il vento è più potente di me, vorrei essere il vento! Diventò il vento che spazzava via tutto e pensò che finalmente era in una posizione di potere. Però ci fu una cosa che non riusciva a spostare, una grande roccia e vedendo che la stabilità della roccia era più potente di lui disse: voglio diventare una roccia e così fu. Diventò una roccia. Bene, adesso che aveva fatto tutto il giro della natura era diventato il più forte, ma ad un certo punto sentì un rumore... ai piedi della montagna... tok tok... tok tok... Era un vecchio scalpellino!
Così, si può fare il giro del mondo ma sarete felici solo se potete essere voi stessi.

LA FALSA AUTOSTIMA
Su cosa basa oggi la gente la propria autostima? Soldi, famiglia di provenienza, titoli, qualifiche, raggiungimenti materiali. La gente basa la propria forza su cose esterne e quando le cose esterne finiscono, la propria autostima crolla. Queste sono le basi non reali della propria autostima e il segno di questo è che la gente ha alti e bassi nel proprio umore. Se qualcuno gli massaggia l'ego si sentono benissimo, se qualcuno li ignora si sentono malissimo. Questa è la causa anche di molti conflitti. Mi aspetto che tu mi tratti in un certo modo e con un certo tipo di tono e quando non accade è una grande delusione. Questa è una falsa autostima.
Il mondo ci incoraggia a sentirci bene sulla base di queste cose. Poi segue un collasso emotivo.
Il nostro scopo è arrivare all'essenza, alla stabilità di un terreno interiore solido, cioè alla nostra identità eterna e spirituale, quella che racchiude vera pace, gioia, auto rispetto e contentezza.
Se la mia autostima è basata sui miei talenti e mi sento superiore perché cucino meglio di tutti, prima o poi incontrerò un cuoco più bravo di me e allora mi sentirò inferiore. Questo approccio è chiamato da fuori a dentro.

LA VERA AUTOSTIMA
Quando mi identifico con la mia essenza il riferimento sarà l'essere e non l'avere. Siete il vostro lavoro o fate un lavoro? Se pensate di essere il lavoro baserete la vostra importanza sul titolo. Il segno di una vera autostima è un carattere che ha umiltà e che rispetta gli altri perché l'importanza del sé non viene da fuori ma da dentro, e non avete bisogno di qualcuno che vi lodi. La persona che ha auto rispetto è la persona più ricca del mondo. Ci sono due cose che gli esseri umani vogliono dagli altri: amore e rispetto, indistintamente dall'età, cultura e credo.
Più ho autostima più la mia comunicazione sarà di qualità.
Ricordate la prima volta che avete sbagliato? Per esempio stavate imparando a camminare, cosa vi dicevano i vostri genitori? Che non avreste mai imparato a camminare per le troppe cadute? No, altrimenti gattonereste ancora, ma vi hanno incoraggiato a camminare. Fate da genitore alla vostra mente e quando cadete incoraggiatevi per rialzarvi e progredire. Se il vostro umore è positivo sarete utili a voi e a tutti. Più esprimete utilità, più l'autostima cresce e più esprimete autostima più vi sentite utili. Tutto ciò alimenta una spirale ascendente.

L'autostima e l'umiltà sono le due facce della stessa medaglia. Quando c'è umiltà è facile dire: "tu per primo" offrendo spazio e opportunità agli altri. Dove c'è umiltà è facile dire che io avevo sbagliato e tu avevi ragione. Non serve nascondere l'errore pensandolo come una debolezza perché alimenterà arroganza e egocentrismo.
Se ogni opportunità è usata per nutrire l'ego, le persone mi troveranno invadente e sgradevole. La parola chiave nell'egocentrismo è: io, io.
Dall'altra parte non devo eccedere nell'umiltà per evitare di essere passivo o sottomesso.

GLI STILI DI COMUNICAZIONE
- Aggressività diretta - le parole feriscono come: " tu sei inutile". Si diventa intolleranti all'inefficienza degli altri. Paragoniamo il meglio di noi stessi con il peggio degli altri. Questo indica che il mio livello di autostima è basso. Quando il livello di autostima è alto non ci viene in mente di essere cattivi.
- Aggressività indiretta - c'è un attacco verso l'altro ma è nascosto. Si dirà a chi è in ritardo: "è bene che sei venuto!" evidenziando il ritardo.. che fa sentire l'altro in colpa.
- Passività - incapacità di esprimere quello che si uno sente. "Qualsiasi cosa tu decida va bene" ma dentro c'è sofferenza. Non c'è fiducia sufficiente per dare voce a quello che uno prova, la repressione dei propri sentimenti prima o poi darà vita ad una esplosione.
- Assertività, esprimo me stesso ma senza litigare. Dirò non sono d'accordo ma non mi sento male e mantengo rispetto per me stesso e per l'altro. Quando c'è aggressività non c'è rispetto. Un datore di lavoro se vede che gli impiegati non sono efficienti dirà che è dispiaciuto ma dovrà prendere provvedimenti disciplinari, anche il licenziamento, e lo dirà come una realtà e non come un attacco personale.

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