Recensione Articoli

Liberi dallo stress

pubblicato il 25/07/11

Libero dallo stress

Da un decennio a questa parte siamo tutti esposti ad una valanga di punti di vista ed espressioni di saggezza riguardanti il modo di ‘farci’ una vita con il massimo di successo e felicità. Libri, seminari, workshops, DVD, CD ecc hanno riversato di tutto nelle aree della crescita personale e della consapevolezza spirituale, dai principi mentali elementari su come ‘pensare’ alla felicità, alla più profonda saggezza spirituale su come creare una vita appagante e significativa. Tuttavia, c’è un’abitudine che ostacola la nostra intenzione di applicare una strategia nuova e potenzialmente arricchente per la nostra vita; a volte viene chiamata ‘abitudine allo stress’. Vivere una vita senza stress non è una conquista facile. Può solamente iniziare quando abbiamo realizzato e ricostituito nella nostra coscienza tre fondamentali verità riguardo allo stress.
 
Verità 1 – Lo stress è una forma di sofferenza o disagio che viene a dirti che c’è qualcosa che hai bisogno di cambiare.
 
Tutto il dolore, sofferenza e disagio, sono messaggeri che dicono che c’è qualcosa che abbiamo bisogno di imparare o più spesso, disimparare. Per esempio, siamo seduti in poltrona e il nostro corpo ci manda un segnale che è a disagio. Che cosa facciamo? Cambiamo la posizione sulla poltrona. Non ce la prendiamo con la sedia né ci mettiamo a dire:”Brutta sedia cattiva, sei tu che mi fai star male”. Per quanto, abbastanza stranamente, alcuni lo fanno e trascorrono la vita prendendosela con le loro poltrone…si fa per dire! Se metti la mano sul fuoco che cosa provi? Dolore, naturalmente. Che cosa impari? A non mettere di nuovo la mano sul fuoco. E non lo fai più. La lezione è presto imparata e il comportamento cambia subito. Quindi lo stress è un messaggero e non un compagno.
 
Verità 2 – Tutto lo stress mentale ed emotivo è auto-creato al 100% 
 
 Questa verità è in contrasto con le principali credenze che tutti assimiliamo da bambini, inclusa la credenza che siano le altre persone ad essere responsabili del nostro stress. Dimentichiamo facilmente che non è l’altra persona o la scadenza o le circostanze a stressarci, è come rispondiamo. E’ la nostra risposta che ‘contiene’ lo stress. Per quanto sia facile da teorizzare, è difficile da mettere in pratica dopo una vita di proiezioni della nostra sofferenza sugli altri.
Per esempio, sei in macchina e stai andando ad un appuntamento importante. La persona davanti va molto adagio lungo una strada tutta curve e a corsia unica. Non puoi sorpassare in alcun modo. Cominci a sentirti irritato, poi frustrato, poi decisamente arrabbiato. Stai male, sei stressato. Chi crea la tua sofferenza? Tu! Che cosa impari? Assolutamente nulla. Perché? Perché, come molti, porti con te e sei aggrappato a tre credenze apprese che bloccano la tua capacità di cambiare il modo di rispondere. Credenza Uno: E’ OK arrabbiarsi, è naturale, è una risposta normale in situazioni del genere. Inoltre, anche mamma e papà si arrabbiavano! Credenza Due: è la persona nella macchina davanti a me, sono ‘loro’ che ci fanno arrabbiare! Ovviamente non è vero. La nostra rabbia è interamente creata da noi. Credenza Tre: è come una dipendenza. Alcuni sono dipendenti dalla sofferenza della rabbia perché ci dà una sprizzata rapida di adrenalina che per un po’ ci fa sentire più vivi. La macchina che ci precede è una buona scusa per farci generare nel nostro corpo due sostanze chimiche stimolanti: cortisolo e adrenalina.
 
Verità 3Lo Stress NON è un componente ‘naturale’ della vita
 
Avendo imparato a credere che lo stress è incluso nel pacchetto che chiamiamo ‘vivere’, noi semplicemente accettiamo la nostra sofferenza e facciamo poco o niente per liberarcene. Di solito diciamo che lo stress è una parte naturale della vita perché tutti gli altri sembrano essere stressati. Molti sembrano persino orgogliosi del loro stress e spesso li sentiamo competere su chi è più stressato! Per questo non mettiamo in discussione il pensiero convenzionale che sia naturale! Il che è come dire che le emozioni che costituiscono il nostro stress, cioè tristezza, rabbia e paura sono naturali mentre invece, in verità, sono indicatori che abbiamo perso la nostra intima connessione con la nostra ‘vera natura’ che è pacifica, amorevole e appagata.
 
Se rifletti per un momento su una recente esperienza stressante, noterai la presenza di una o più di queste emozioni. Se riesci ad essere consapevole dopo che l’espressione di una rabbia qualsiasi (irritazione/frustrazione) sia passata, noterai l’emozione che sempre precede la rabbia. Può durare solamente pochi secondi, forse qualche minuto, ma è sempre lì. Si chiama tristezza. La tristezza viene sempre prima della rabbia. E la tristezza origina sempre da un senso di perdita. Quando desideri qualcosa, hai già l’oggetto dei tuoi desideri in mente, (incluso l’arrivare puntuale a quell’appuntamento) e quando esso non si manifesta nella realtà esattamente quando e come ti ‘aspetti’, o quando sembra che qualcosa l’intralci (la macchina che ti sta davanti), ti sembra di averlo perso. Ma la tristezza, come tutte le emozioni, non dura perché gira, si trasforma e diventa rabbia quando vai alla ricerca di qualcuno o di qualcosa con cui prendertela per la tua perdita. Neanche la rabbia dura, perché gira, si trasforma e diventa paura – paura che una cosa del genere possa accadere di nuovo . Da qui nasce la nostra più frequente ‘abitudine stressante’ che chiamiamo ‘preoccupazione’ La preoccupazione è semplicemente la paura di una perdita proiettata nel futuro. E’ un uso improprio della nostra immaginazione. E se temiamo abbastanza di perdere qualcosa, accadrà e ricadremo nella tristezza.
 
E così ci creiamo e viviamo una sequenza di emozioni stressanti, una montagna russa emotiva che va su e giù e tutt’intorno. Finiamo intrappolati nel Ciclo della Sofferenza senza essere consapevoli di essere in trappola. C’è un modo per liberarci da ogni emozione, ma esso richiede certi ‘momenti di realizzazione’. Benché queste soluzioni possano essere articolate qui in parole, esse non ci metteranno in gradodi cambiare le nostre abitudini stressanti, le abitudini a creare tristezza, rabbia e paura, fino a quando non ne avremo realizzato la verità per conto nostro. Le tre ‘possibili verità’ chiave (in forma verbale) sono le seguenti e, come dice l’antico detto: la verità ti renderà libero. Ma solo se riconoscerai che anche per te è vero.
 
1 Liberazione dalla Famiglia della TRISTEZZA (depressione, malinconia, sfiducia),
 
Possibile Verità: non hai nulla e nessuno da perdere perché in realtà non possiedi nulla e nessuno.
 
Niente è ‘mio’! Facile in teoria, ma difficile in pratica poiché invece siamo stati pesantemente condizionati a credere che abbiamo e possediamo cose. Eppure se guardiamo all’evidenza della nostra vita intera finora, tutto ciò e tutti coloro che arrivano, poi se ne vanno. Così deve essere perché è il modo di fluire della vita. Nulla permane. Quando realizziamo veramente che non abbiamo niente da perdere, e che niente e nessuno è mio, non sperimenteremo più tristezza e dispiacere. Persino il trapasso di una persona cara non provocherà più lacrime ma metterà in evidenza la nostra capacità di ‘gratitudine retrospettiva’ per il dono e il privilegio della sua compagnia. Solo allora avremo la capacità di ‘com-muoverci’, di muoverci con la nostra vita.
 
2 Liberazione dalla Famiglia della RABBIA (irritazione, frustrazione, risentimento, invidia, ira)
Possibile Verità – Non puoi controllare né cambiare il passato o le altre persone ed esse non sono responsabili della tua felicità.
 
La rabbia è sempre il risultato dell’aspettativa che altri facciano cose che ci rendano felici e anche del tentativo di cambiare il passato e le altre persone laddove non possono, il che è cercare di fare l’impossibile. E’ per questo che ogni qualvolta ci arrabbiamo significa che siamo ‘clinicamente folli’. A prescindere dal fatto che siamo fuori controllo (è l’emozione che ci controlla) e che siamo irrazionali, la vera ragione della nostra momentanea follia è che stiamo tentando di fare l’impossibile. Fortunatamente è momentaneo ed è impossibile rimanere arrabbiati. Una volta che capisci questo e smetti di opporre resistenza e di cercare di cambiare a) ciò che è già avvenuto e b) le altre persone, non ti arrabbierai più.
 
3 Liberazione dalla Famiglia della PAURA (ansia, tensione, preoccupazione, panico, terrore)
 
Possibile Verità – La Paura viene spesso definita come Falsa Esperienza che Appare Reale (acronimo di Fear=Paura) – che significa che usiamo in maniera sbagliata la nostra facoltà di immaginazione per ‘immaginare’ una perdita futura e poi darle lo status di realtà presente.
 
Può essere la perdita di un oggetto, la perdita della salute, la perdita di un privilegio, la perdita di niente. E’ semplicemente preoccupazione. Quindi, invece di creare immagini della peggiore evenienza possibile (perdita), potremmo capovolgere i nostri pensieri, la nostra ‘immaginazione’ e visualizzare il meglio, il positivo, il costruttivo e non il catastrofico. Ma non farne un desiderio, non ti attaccare alla tua visione. Creala solamente, lasciala andare e ritorna a vivere nel momento presente.
 
Però anche se il messaggero della nostra sofferenza emotiva arriva per dirci che c’è qualcosa che bisogna cambiare, spesso ci domandiamo perché non cambia nulla! Abbiamo la tendenza o ad ignorare il messaggero o ad annientarlo! E lo stress che creiamo continua, come fanno tutte le abitudini! E tutte le volte che facciamo così, facciamo dei piccoli miglioramenti nello stressarci! E’ solo che diventa un pochino più difficile de-stressarsi poiché l’abitudine stressante si radica sempre di più. Alla fine arriviamo persino ad identificarci tanto con la sofferenza che ci sentiamo a disagio (quasi colpevoli) se siamo troppo rilassati e non stressati! E’ allora che cominciamo a pensare che siamo felici solo se siamo infelici. E’ un modo veramente strambo di vivere quando si raggiunge questo livello. E per molti di noi, alcuni dicono la maggior parte, diventa proprio così.
 
E perciò, in una versione un pochino aggiornata della ormai famosa Preghiera della Serenità, troviamo un promemoria che ci aiuta a mantenere la nostra attenzione focalizzata se vogliamo conquistare una vita senza stress:
 
“Signore, donami la serenità di accettare le persone che non posso cambiare, il coraggio di cambiare quella che posso, e la saggezza di riconoscere che sono io”.
 
Domanda: Quale delle tre emozioni ti sembra di creare di più? Perché credi che sia così?
 
Riflessione: L’emozione è il prezzo che paghi oggi per gli attaccamenti di ieri – che cosa significa?
 
Azione: Durante la settimana, riserva un momento all’inizio della giornata per ricordare a te stesso una delle tre ‘possibili verità’ e poi mettila in pratica coscientemente per tutta la giornata.

 

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