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Mettere le emozioni al loro posto

pubblicato il 04/02/11

Mike George

A livelli diversi saremo tutti afflitti da qualche forma di confusione emotiva; confondiamo il preoccuparsi con il prendersi cura, il che significa che scambiamo la paura per amore. Confondiamo la passione con la rabbia, l’eccitazione con la felicità e stimolazione con rilassamento.

Un’emozione può essere definita come un‘alterazione dell’energia della coscienza quando l’oggetto dell’attaccamento viene danneggiato, rimosso o perduto. L’esatta natura di questa alterazione dipenderà dal livello di attaccamento.
Il ciclo dell’emozione (alterazione) comincia molto spesso con un senso di perdita che causa tristezza. La tristezza diventa rabbia quando cerchiamo qualcuno o qualcosa a cui attribuire la nostra perdita. La rabbia diventa poi paura che la stessa cosa possa accadere di nuovo in futuro. Ciò che non vediamo è che la ragione vera del circolo tristezza-rabbia-paura è l’illusione di possesso, proprietà e diritto.

In verità, noi non siamo cose, non possediamo né siamo proprietari di alcuna cosa , e qui ‘cosa’ non significa solo oggetti esterni, persone e luoghi, ma significa anche, credenze, pensieri e qualsiasi cosa abbia a che fare con la nostra personalità. Una volta che ci rendiamo conto chiaramente di ciò, si capisce che per mantenerci liberi da tutti i disturbi emotivi c’è bisogno solamente che rimaniamo distaccati da tutto, e questo vuol dire . vivere nella verità di ciò che siamo: non-cose.

Ciò non significa vivere una vita vuota e senza amici. Significa solo cambiare il modo di relazionarti con tutto ciò che non è te, incluse le altre persone. Il modello-guida di pensiero sarà: “Io non posseggo nulla veramente, ma sono un affidatario di tutti gli oggetti della mia vita. Non posseggo né sono proprietario degli altri, e neanche i miei figli sono ‘miei’. Non ho diritto a nulla nelle mie relazioni con gli altri, ma ho sicuramente delle responsabilità che cominciano dal mio fare del mio meglio sempre e con tutti.

Questo genere di pensiero è completamente opposto a ciò che ci è stato insegnato, e perciò rende ardua la messa in pratica. Ogni giorno ci porta molte opportunità per fare pratica. Quando qualcosa di ‘spiacevole’ accade agli altri, il tuo distacco ti permetterà di non sentirti coinvolto o turbato. Ciò non significa ignorare o allontanarsi da quelli che stanno soffrendo. Al contrario, ora che la tua mente è libera dal turbamento emotivo, puoi concentrarti meglio ed essere più disponibile a sostenerli qualsiasi cosa stiano sperimentando.

L’eliminazione di tutta la tristezza, la rabbia e la paura richiederà tempo. La scomparsa di questi turbamenti emotivi dipende completamente dallo spostare le abitudini mentali dall’attaccamento verso il distacco. Facile in teoria, difficile in pratica. Questo accade o perché sei veramente convinto di possedere cose, oppure perché sei veramente convinto che la tua identità sia quella dichiarata dal tuo passaporto, o perché ti sei abituato a una qualche forma di tristezza (povero me!), rabbia (sono loro che mi hanno fatto perdere la testa) o paura (Mi va tutto storto). In tal caso farai resistenza sommessamente a gran parte di ciò che stai leggendo. 
 
Domanda:
Quali di questi tre tipi di emozioni: tristezza, rabbia e paura, ti trovi a sperimentare più frequentemente e perché credi che ciò accada?

Riflessione: L’emozione è il prezzo che paghi oggi per i tuoi attaccamenti di ieri.

Azione: Scegli tre cose/persone a cui riconosci di essere attaccato e, per tutta la settimana, pratica il distacco consapevole nei confronti di quelle cose/persone.

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