pubblicato il 10/06/12

 
Misericordia, compassione e perdono sono termini che usiamo spesso un cammino spirituale, ma che cosa significano realmente? Si potrebbe pensare che 'misericordia' significhi mostrare indulgenza verso un carcerato, o che si riferisca al potere discrezionale di un giudice, oppure che riguardi chi ha l’autorità di perdonare un altro. Compassione significa che siamo mossi dal dolore di un altro essere vivente e che con un cuore grande si possa praticare veramente il perdono.
Ma sicuramente questi atti di misericordia, compassione e perdono devono iniziare con il sé.

Come con tutti i principi su un cammino spirituale, dobbiamo applicarli prima a noi stessi . E 'solo quando abbiamo auto-stima e amor proprio che possiamo perdonare. Amor proprio è avere compassione per il sé, misericordia significa che agisco sempre per il mio miglior interesse, non egoistico, ma con la saggezza che sa ciò che è realmente buono per me.

Cercare misericordia significa essere debole. Potrebbe non essere che imploro pietà da un crudele oppressore, ma potrei essere in attesa che qualcun alto faccia la prima mossa prima di prendere una decisione o di comportarmi in un certo modo. In questo caso ho bisogno di esaminare le mie percezioni: ho appena delegato la responsabilità delle mie azioni agli altri? Sto permettendo a loro di governare la mia vita perché non ho auto rispetto per governarla in modo autonomo? Anche anche la semplice speranza che qualcuno mi telefoni e sentirmi triste o delusa perhè non lo ha fatto, significa posizionarsi in uno stato di debolezza. Sto delegando la responsabilità dei miei sentimenti, e poi darò la colpa a quella persona che mi fa del male!

Allo stesso modo, se siamo alla ricerca di perdono da altri, può spesso significare non abbiamo abbastanza amor proprio e auto-rispetto. Perché? Se ne avessi abbastanza mi assumerei la responsabilità del mio comportamento, dei miei pensieri, parole ed azioni, scegliendo solo il meglio. Così mi predispongo a non avere la necessità di chiedere misericordia né perdono non avendo fatto niente di male. Pur facendo piccoli errori di tanto in tanto e chiedendo “scusa o perdono”, una persona con auto rispetto sarà in grado di dirlo in modo semplice e senza sentimenti di auto-biasimo e senso di colpa.

Proviamo a sperimentare misericordia e compassione per noi stessi in ogni momento e non avremo bisogno di essere alla mercé degli altri. Se io sono sempre in 'balia delle persone', allora ho bisogno di esaminare me stesso. Quali sono gli schemi mentali che sto ripetendo e che mi fanno si sentire piccolo e indegno, e per la quale mi trovo sempre a chiedere scusa e alla ricerca di perdono?

In realtà non è sano ripetere sempre gli stessi errori e ancora dover chiedere perdono: riduce il potere dell’anima e le fa perdere auto fiducia. Nel tempo, come conseguenza, può portare scoraggiamento e depressione.

Al contrario, provare misericordia verso sè stessi è un grande catalizzatore per guarire dentro e questo avviene quando mi rendo veramente conto dei vecchi modelli di comportamento che causano sempre più dolore, sofferenza e difficoltà. Questo è dove efsplahnia, la parola greca per misericordia, significa far emergere il meglio dal mio cuore.

In tutte le fedi Dio è conosciuto come il “Misericordioso” o “Compassionevole”, nella religione islamica dicono “Al-Rahman” e “Al-Rahim”, nell'induismo “Karuna” e in Asia “Kwan Yin”, il bodhisattva è l'icona della misericordia e della compassione.

Perché spesso si ricorda Dio quando siamo in difficoltà? Forse perché c’è la comprensione che solo Dio può veramente perdonare e renderci completi, un tutt’uno con la nostra coscienza.
Il cuore di Dio è puro, incontaminato e, come un oceano, è in grado di abbracciare ogni essere indistintamente da quello che ha combinato! Il perdono di Dio è conclusivo nel senso che offre la sensazione che Lui sia felice di me e pertanto non ho bisogno di preoccuparmi degli altri!

Se un giudice è a sua volta corrotto, come può avere misericordia? Anche lui è schiavo delle sue stesse azioni e non ha alcun potere per espletare un sano giudizio.
Allo stesso modo, man mano che divento un migliore maestro di me stesso, assumendomi la mia responsabilità e ascoltando la mia coscienza, sarò in grado di ripulire il mio agire e provare compassione per gli altri. Perciò mi devo assicurare di avere ed esprimere delle buone qualità, con purezza di intenti e una coscienza pulita.

La misericordia vera infonde forza e potere.

Quando si tratta di dimostrare la misericordia e la compassione per gli altri dobbiamo stare attenti a non essere prematuri e frettolosi. A volte giudichiamo troppo presto e mostriamo una falsa misericordia, non lasciando agli altri il tempo e lo spazio di esprimersi.
Ecco un esempio di cosa intendo. C'era un uomo che ha cercato di aiutare un bruco ad aprire il suo bozzolo in modo che avrebbe fatto più in fretta. Scoprì però ben presto che una volta che la farfalla era 'nata', non poteva battere le ali. L'atto stesso di costringere l’apertura del bozzolo dall'interno rafforza le ali della farfalla, quindi cerchiamo spesso di aiutare gli altri, ma nel processo li stiamo privando dei tempi necessari alla loro crescita.

Il perdono… non perdonare significa trattenere il passato e renderlo un fardello che continua nel tempo, un vero impedimento al proprio progresso. Perdonare il se è sempre e comunque il primo passo per poi riflettere verso gli altri quello che ho sperimentato in me.

Sembra decisamente il tempo di coltivare la misericordia - la massima espressione dell'amor proprio. Il beneficio di questo calibro di sentimenti è avere relazioni più armoniose dove ogni momento intriso di buoni sentimenti diventa come un unguento per le ruote della tua vita. 
 
 
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