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Necessità o avidità?

pubblicato il 14/09/13


11/08/2013

Guardati intorno proprio adesso.
Quanto di ciò che hai e possiedi è veramente ciò di cui hai bisogno o non è una raccolta di oggetti che hai accumulato nel tempo come testimonianza del tuo potere d’acquisto?

Se dopo questo sguardo di ricognizione ti rendi conto che la metà o anche più di ciò che hai non è veramente necessario, allora congratulazioni per aver scoperto questo fatto prima che la tua casa si trasformi in un ammasso di cianfrusaglie! Immagino che altri stiano ancora razionalizzando l’importanza dei loro attaccamenti.

Sfortunatamente viviamo in un mondo nel quale l’avidità supera di gran lunga la necessità, nel quale veniamo valutati non per i nostri valori, ma per la quantità e qualità di ciò che abbiamo.

Il triste stato del mondo, la diffusione sempre più dilagante della corruzione e l’erosione dei valori possono essere dovuti in gran parte al vizio dell’avidità.  Il divario tra quelli che ‘hanno’ e quelli che ‘non hanno’ è in aumento. In verità nessuno prevale perché tutti stanno soffrendo. Forse è il momento di vivere più semplicemente e in maniera più autentica.

Mettere insieme oggetti al fine di sostenere il proprio ego o di esibire il nostro status al mondo, continuerà a lasciarci con un sentimento di insicurezza e di non essere abbastanza validi. E’ cosa buona confrontarsi con la realtà di tanto in tanto e sgombrare la nostra mente e la nostra casa.

Sbarazzarci del superfluo è qualcosa che veniamo spesso incoraggiati a fare, pur avendo l’intenzione di farlo, ma a volte facciamo fatica a liberarci di cose che abbiamo accumulato per anni e che probabilmente non useremo mai più. Perché? Perché legarsi alle ‘cose’ ci dà un falso senso di abbondanza.

Il nostro bisogno spasmodico di oggetti fisici è un segnale di scontentezza nell’anima. Se siamo affamati di piaceri e svaghi fisici, è perché siamo interiormente vuoti. Cerchiamo di colmare il vuoto accumulando sempre di più. E anche dopo aver ottenuto qualcosa c’è il desiderio di avere qualcos’altro e poi ancora…, il che implica che niente è mai abbastanza e mai lo sarà! Infatti l’avidità è un pozzo senza fondo!

Molto spesso mascheriamo la nostra avidità chiamandola necessità, la qual cosa attenua un po’ la nostra voracità e tranquillizza la coscienza. Tutto ciò serve a ridurre il senso di colpa dovuto all’accumulo. Solamente tu puoi stabilire che cosa è necessità e non avidità. Una necessità è finalizzata alla tua sopravvivenza e al tuo benessere, mentre una voglia allarga semplicemente il proprio ego. Si ottiene l’approvazione altrui quando si dice che una cosa è una necessità, mentre si viene disapprovati quando si dice di volere qualcosa. Per esempio hai veramente bisogno di un cibo raffinato, di una Porche nera o di un abito di seta di Versace, piuttosto che qualcosa da mangiare, un mezzo di trasporto e qualcosa da metterti addosso?

Forse sembra di tornare a ciò che è fondamentale quanto ci interroghiamo tutte le volte che veniamo attratti dall’acquisto di qualcosa. Ma è questo il gioco che dobbiamo fare mentalmente per ritornare alla nostra pace interiore e alla felicità e per ridurre lo stress che deriva dalla rincorsa dell’oggetto della nostra avidità.

Immagina un mondo senza avidità. Può sembrare un sogno lontano, ma può realizzarsi quando le persone si rendono conto che l’appagamento non viene dal possedere l’ultimo gadget, ma da un vero rispetto per se stessi.

E’ Ora…di riconoscere che cosa soddisfa veramente i bisogni dell’anima e smetterla di rincorrere l’illusione che l’avere ci renderà felici. Libera la tua vita. Vivi in maniera semplice ed autentica e vincerai la partita a sostegno della tua pace e del tuo potere interiore.

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