pubblicato il 27/04/11

Per conseguire un autentico distacco e praticare il ‘coinvolgimento distaccato’, è necessario vedere e capire come avviene esattamente l’attaccamento. Una delle metafore migliori per la comprensione del meccanismo e del processo di attaccamento è il cinema . Eccoci in platea consapevoli che siamo in attesa dell’inizio del film. Quando inizia e tutte quelle luci colorate cominciano ad attraversare danzando quello che era uno schermo bianco e vuoto, possiamo notare che ci ‘sembra’ di lasciare il nostro corpo sulla poltrona e di entrare nella storia sullo schermo. Ci perdiamo nella storia e nei personaggi. Ciò che loro provano lo sentiamo anche noi, ciò che loro attraversano lo attraversiamo anche noi perché viviamo attraverso di loro nell’immaginazione. Ovviamente alcuni più di altri!
 
Ciò che pochissimi notano in situazioni del genere è che il film non viene veramente messo in atto ‘là fuori’ sullo schermo del cinema. Lì ci sono solamente luci baluginanti su uno schermo piatto. Il film si sta effettivamente proiettando sullo schermo della nostra mente. Usiamo le immagini sullo schermo ‘là fuori’ per creare la nostra versione della storia ‘qui dentro’. E’ questo il luogo in cui l’attaccamento ha luogo. L’attaccamento non è una cosa statica! L’attaccamento è un processo dinamico, mutevole, attivo dentro la nostra coscienza poiché continuamente ‘ci perdiamo’ in ciò che viene ‘rappresentato’ nella nostra mente. E ciò che viene più frequentemente ‘rappresentato’ nella nostra mente sono le storie che riguardano altri, situazioni e oggetti che ci creiamo ‘qui dentro’. Sì, persone, situazioni ed oggetti ecc. sono ‘lì fuori’, ma le nostre versioni di essi sono ‘creazioni immaginate’..’qui dentro’!
 
Quando portiamo nella nostra coscienza ciò che accade intorno a noi in ufficio, a casa, nei giornali ecc., noi ri-creiamo tutto quello che è ‘là fuori’ nella nostra mente ‘qui dentro’ e poi ci perdiamo nella nostra creazione del mondo, dell’ufficio, di casa ecc. ‘qui dentro’. I momenti in cui ci perdiamo in ciò che viene ‘rappresentato’ nella nostra mente sono gli attaccamenti. Di conseguenza diveniamo estremamente vulnerabili agli inevitabili mutamenti che accadono nel mondo, in ufficio, a casa ecc. E quando i cambiamenti ‘là fuori’ accadono per davvero è come se stessero accadendo a noi. Perciò ce la prendiamo personalmente e diveniamo ‘agitati’ nella nostra coscienza. Questa agitazione prende varie forme ed è ciò che conosciamo come ‘emozione’. E sono queste emozioni      (tristezza/irritazione/paura) che ci tengono impegnati interiormente e meno disponibili, a volte parzialmente disponibili e spesso non disponibili per nulla, per gli altri.
 
Assistere ai Nostri Film
Quando ci perdiamo nella nostra creazione e nelle agitazioni conseguenti è segno che siamo attaccati e presi nella trappola delle storie che ci creiamo e proiettiamo sullo schermo della nostra mente.
L’essere completamente disponibili e presenti per gli altri richiede pertanto che ci ‘distacchiamo e smettiamo di creare e perderci nelle nostre storie in modo da poterci relazionare appieno con gli altri…

OPPURE…possiamo creare le storie (i film nella nostra mente) ma mantenere la consapevolezza che sono solamente storie e quindi non qualcosa in cui perderci! Il regista di un film a Hollywood non prende per realtà il film che sta girando, perciò anche noi dobbiamo rimanere allerta e consapevoli che le storie che creiamo..qui dentro… riguardo al mondo circostante là fuori sono solo rappresentazioni di quella realtà filtrati e modellati dalla nostra esperienza e sistemi di credenze e pertanto non sono ‘reali’ e originali.
Questo ci permette di rimanere nella modalità detta dell’osservatore distaccato. In questo modo rimaniamo liberi interiormente e perciò il nostro intelletto (il nostro ‘terzo’ occhio) è libero e ‘non-reattivo’ permettendoci di ‘discernere’ e creare la ‘risposta’ più appropriata.
Il ‘distacco’ fa quindi da ponte tra una reazione istintiva e una risposta misurata e cosciente.
Quando siamo completamente svegli e consapevoli che siamo noi i creatori delle storie sullo schermo della mente, non ci perdiamo in quelle storie. E’ come stare seduti al cinema e guardare il film senza perdere la consapevolezza che si tratta solo di un film e che noi siamo solo l’osservatore della storia che si sta dispiegando. Quando siamo consapevoli che si tratta solo di luci baluginanti su un piatto schermo cinematografico, nella platea della nostra coscienza, diveniamo anche consapevoli che ci sono anche molti pensieri sotto forma di immagini che passano sullo schermo della mente.
 
Sei emozione-dipendente?
Tuttavia se desideriamo continuare ad essere ‘emotivamente agitati’, significa che siamo dipendenti dagli stimoli dei nostri drammi emotivi.
Molti di noi tendono davvero a dipendere da qualche forma di agitazione emotiva per cui l’idea di distacco può essere facilmente percepita come una minaccia al rifornimento delle nostre droghe emotive! E’ la dipendenza da queste ‘droghe’ emotive che ci fa continuare a creare ‘drammi’ dal nulla e ci mantiene abitualmente attaccati a qualche storia sullo schermo della nostra mente.
E’ la ricerca delle nostre droghe emotive che ci disconnette dagli altri oppure ci fa premere i bottoni degli altri per farli reagire emotivamente in modo da avere poi la scusa di fare lo stesso! In tali ‘scenari’ diventiamo ciò che generalmente viene chiamato i ‘protagonisti principali’!
 
E’ per questo che la pratica chiamata del ‘coinvolgimento distaccato’ è fondamentalmente la base della vera amicizia, della grande genitorialità, della leadership efficace e della nostra abilità di aiutare, consigliare, guidare e motivare gli altri in situazioni sia formali che informali.
 
Segni dell’Applicazione Pratica del Coinvolgimento Distaccato.  
Ci sono sette segni dinamici di ‘coinvolgimento distaccato’ in azione e quindi di qualcuno che si è liberato sia della sofferenza emotiva che della dipendenza emotiva che nascono da qualsiasi forma di attaccamento.
 
1 Nella modalità di coinvolgimento distaccato non vieni risucchiato nei drammi degli altri né vivi al posto loro. Sai ascoltare le loro storie senza esserne influenzato emotivamente. E’ come se fossi caldo, aperto e ricettivo mantenendoti calmo, tranquillo e concentrato nello stesso tempo. Non è facile quando l’altro si aspetta che tu gli vada dietro e partecipi ai suoi sconvolgimenti emotivi magari affermando che è una vittima.
 
2 Nella modalità di coinvolgimento distaccato, quando è tempo che le cose ti ‘lascino’, cose come il lavoro, i soldi, le persone ecc, tu non soffri emotivamente. Soffrire non è ‘male’, perché la sofferenza emotiva non è questione di buono o cattivo; è solo un ‘segno’ e perciò un’opportunità di ricercare la causa della tua sofferenza. Poiché tutte le sofferenze emotive sono in definitiva auto-create, significa che se riesci a trovare la radice della causa (spesso un attaccamento), poi riesci a liberartene. Passi dalla reazione alla risposta e la tua scelta interiore è ripristinata.
 
3 Nella modalità di coinvolgimento distaccato sei più capace di essere pienamente presente per gli altri nel momento che chiamiamo ‘ora’. Non ti crei più storie fittizie né sprechi energie preoccupandoti di che cosa potrebbe succedere (che cosa potrebbe andare perduto) e quindi quale emozione ‘tu’ potresti ‘provare’ in futuro. La preoccupazione è sempre un pensiero speculativo basato sulla paura di perdere…in futuro qualcosa a cui sei attaccato. Questo include cose specifiche, o persone o i livelli di comfort del tuo stile di vita ecc.
 
4 Nella modalità del Coinvolgimento distaccato il tuo intelletto è libero da condizionamenti e pregiudizi (attaccamenti a credenze radicate e spesso subconscie) e può discernere e rispondere con chiarezza ai significati e alle questioni più profonde che sono dietro agli eventi esterni ed interni. Smetti di filtrare il mondo ‘là fuori’ attraverso le credenze e le percezioni a cui una volta eri attaccato ‘qui dentro’. Sai discernere con chiarezza e nitidezza che cosa sta accadendo esattamente!
 
5 Nella modalità del coinvolgimento distaccato puoi decidere di ottenere un risultato, ma se non lo raggiungi esattamente non ti flagelli. Non cominci a rimuginare “Sono un fallimento/uno che non ottiene nulla’. Non sei ‘attaccato’ al risultato e così la tua motivazione ed entusiasmo sono liberi dalla paura e perciò molto più solidi. Quando la tua felicità smette di dipendere dal raggiungimento di mete, il viaggio diventa davvero la destinazione ed ora riesci ad ‘apprezzare’ tutti i panorami lungo il cammino!
 
6 Nella modalità del coinvolgimento distaccato, anche se puoi avere delle aspettative riguardo ad altri, la tua felicità non dipende più da qualcuno che soddisfi le tue aspettative. Non dipendi più dai comportamenti altrui che ti rendano felice. Sei libero.
 
7 Nella modalità di coinvolgimento distaccato nessuna persona né evento della vita potranno sconvolgerti o colpire. Sai che ‘le cose succedono’ e, in quanto ‘osservatore distaccato’ del gioco della vita chiamato ‘cambiamento continuo’, saprai osservare e rispondere con modi che possono aiutare altri a venir fuori dai loro sconvolgimenti e scossoni! Il tuo distacco definisce la tua disponibilità verso gli altri –un altro apparente paradosso delle nostre menti condizionate.
 
Domanda: Quali sono le tue due storie che ti crei frequentemente e in cui ti perdi?
 
Riflessione: Per quale ragione continui a crearti queste storie? Quali sono le agitazioni emotive da cui dipendi?
 
Azione: Pratica coscientemente la consapevolezza di essere un ‘osservatore distaccato’ dei film sullo schermo della tua mente.

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