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Sei Paziente o 'Un Paziente'?

pubblicato il 05/06/11
Le persone indaffarate creano vite indaffarate. E le vite indaffarate tendono a produrre un senso di fretta continua in cui attendere sembra che non sia mai un’opzione. Dopo un po’, la natura stressante del nostro attivismo ci fa fermare e riflettere, ci fa udire il richiamo interiore ad un ritmo più lento, ci fa sentire il bisogno di una pausa e ci fa realizzare che abbiamo bisogno di una pausa dalla ‘corsa’.
 
Hai mai giocato al gioco dell’attesa? A volte le persone lo giocano nelle loro relazioni. Le squadre lo attuano proprio durante le fasi del gioco. Hai mai deciso coscientemente di non mettere fretta a nulla, sapendo in qualche modo, nell’intimo, che tutto si risolverà nel modo giusto nel momento giusto? I più anziani e maturi di noi tendono a farlo. Hai mai deciso di non precipitarti da qualche parte realizzando che non potrai arrivarvi più presto del mezzo di trasporto che usi, e che non potrai controllare gli imprevisti? I conducenti degli autobus imparano a farlo. Perfino nel bel mezzo di un ‘grand prix’ i corridori automobilistici devono farlo.
 
La pazienza è una di quelle virtù capaci di trasformare un momento di grande ansietà in tranquillo rilassamento, l’agitata attività mentale nel tranquillo scorrere di un fiume come può essere la vita. In presenza di una persona paziente siamo circondati da un’aura di calma come se fossimo attratti nella luce tranquilla della loro assenza di fretta. Anche quando sono impegnati, la qualità della loro attività continua ad irradiare pazienza. Forse hanno udito il consiglio di Emerson ad ”Adottate il ritmo della natura: il suo segreto è la pazienza”. La natura è quasi sempre pazientemente impegnata sia in modo visibile che invisibile.
 
Per quanto molti possano ammettere di essere impazienti in qualche area della loro vita, non molti sanno come liberarsi dalle loro ansie dovute alla fretta. Molti, se non la maggior parte, direbbero probabilmente che preferirebbero non essere tanto impazienti, che vorrebbero veramente essere più pazienti, ma l’unico problema è che lo vorrebbero subito! E’ ovvio che ripristinare un po’ più di pazienza alla nostra vita richiederà un po’ di…pazienza!
 
Come possiamo, quindi, essere più pazienti? Possiamo decidere semplicemente di diventare una persona paziente?. E’ possibile che la pazienza diventi un filo permanentemente intessuto nella nostra personalità? In che modo creiamo la pazienza?
 
L’Arte della Visualizzazione
Essere pazienti è un processo creativo. Implica il mettere insieme una varietà di ingredienti in un processo iniziale di visualizzazione. Il primo passo consiste nell’ammettere e riconoscere che il nostro tratto impaziente è tutta una nostra creazione. Non è il treno che ritarda o la mancata consegna che ci rendono impazienti. Siamo stati noi a creare e a sostenere l’abitudine impaziente, quindi possiamo creare e sostenere la pazienza. E al pari di tutte le altre creazioni, il processo comincia sullo schermo della mente. E’ lì che concepiamo, crediamo e facciamo le ‘prove’ di pazienza prima di rappresentarla nella vita quotidiana. E’ lì che creiamo sia l’immagine che il sentimento di persona paziente. Per far ciò abbiamo bisogno di attingere ad una varietà di risorse interiori.
 
Il Potere della Nostra Pace.
La prima risorsa è una ‘pace interiore sentita’. Si tratta della pace del nostro cuore, la pace che non ci può mai essere portata via, ma della quale perdiamo la consapevolezza. La Pace è l’energia di fondo della pazienza. Se non riusciamo ad attingere alla nostra pace interiore, la pazienza sarà quasi impossibile. La meditazione è il viaggio senza distanza di un secondo nel nostro ‘cuore spirituale’ (il cuore della coscienza) e una scorta illimitata di pura pace.
 
La Saggezza dell’Accettazione
La nostra pace interiore può viaggiare dal nostro cuore alla mente solo quando non vogliamo più cambiare ciò che è. Il momento in cui accettiamo tutti e tutto così come li troviamo, senza alcuna resistenza, è il momento in cui il potere dell’amore, del tuo amore, tu, sono in grado di accogliere la vita nella sua totalità, così com’è. Già solo questo è abbastanza difficile per molti di noi poiché abbiamo la tendenza a spendere troppo tempo ed energie nella nostra mente. E’ lì che giudichiamo gli altri, mettiamo fretta agli altri, e cerchiamo di ‘risolvere’ il problemi del mondo, illudendoci che sia affar nostro e che possiamo!
 
Crea Appagamento   
La pace e l’accettazione sono come due colori primari i quali, quando sono mescolati insieme, creano appagamento. Non possiamo essere pazienti se non siamo appagati in noi stessi, con noi stessi, e con il mondo, in questo preciso momento. Ciò richiede anche la realizzazione che c’è solo l’adesso. Solo allora svaniranno tutti i tentativi di evadere nel futuro o di nasconderci nel passato.
 
Costruisci la Tua Fede
E’ solamente in questo stato quieto, tranquillo e tuttavia dinamico di appagamento che non è passivo né sottomesso, ma vigile e disponibile, che possiamo udire e percepire la saggezza che proviene dalla verità che dimora già nel nostro cuore. Sappiamo già intuitivamente che va tutto bene e che tutto andrà bene. La nostra fede nella vita emerge come una conoscenza intuitiva che, come nelle parole di quel testo famoso e ampiamente messo in circolazione chiamato Desiderata, “tutto sta evolvendo a dovere”.
 
Ritrova la Vera Libertà
Solo quando siamo in pace, con la capacità di accettare, di essere contenti, e con una fede nella vita senza confronti, riusciamo a ‘vedere’ e realizzare che non abbiamo più bisogno di prendere qualcosa da fuori di noi. Ciò segna la fina dei desideri compulsivi, la morte della bramosia costante (per qualsiasi cosa) e il ritrovamento della nostra libertà interiore. Non c’è niente da ricercare perché tutto è già presente dentro il sé. In quel momento tutta l’impazienza viene vista per quello che è, una temporanea perdita di fede nell’universo, nella vita, nel sé. L’impazienza è l’assenza della fiducia che la vita ci porterà esattamente ciò di cui abbiamo bisogno, quando ne abbiamo bisogno per vivere semplicemente.
 
Intenzione
La realizzazione di ciò, della libertà più profonda, segna la fine della dipendenza dalla ‘ricerca incessante’ di qualcosa…adesso! C’è una trasformazione della nostra intenzionalità. Adesso sappiamo che la sola cosa di cui abbiamo bisogno è già dentro di noi. La vita smette di essere un’attesa impaziente di ciò che vogliamo o ci aspettiamo. E comincia ad essere focalizzata sul donare ciò che abbiamo. Ogni momento viene visto come un’opportunità di essere un ‘donatore’ di energia della nostra vita. Non come un sacrificio o un obbligo, ma come dono. Tempo, attenzione, guida, calore, accettazione e tanti altri gesti diventano veri doni, che non richiedono costi né confezioni.
 
L’impazienza fa di noi dei ‘pazienti’ nella vita. Significa che uno degli ingredienti citati è temporaneamente mancante. Ogni ingrediente è sempre presente nel nostro essere, ma è temporaneamente assente dalla nostra consapevolezza. Quando la pazienza viene ritrovata, la vita stessa diventa un processo di guarigione. Tutte le volte che cerchiamo di forzare un risultato, tutte le volte che siamo in ansiosa attesa o nell’aspettativa di qualcosa, ciò non fa altro che rendere più profonda una ferita che richiederebbe invece il balsamo risanatore della pace e dell’accettazione che proviene dal medicamento spirituale che chiamiamo amore.
 
Forse l’applicazione più importante della virtù della pazienza consiste nella sua capacità di ridare saggezza alla vita. In molte culture occidentali, quando sembra che le cose si stiano mettendo male, abbiamo la tendenza di urlare:”Non startene lì seduto, fa qualcosa!”. Invece nell’antico oriente c’era la tendenza di sussurrare:” Non star lì a fare qualcosa, mettiti a sedere”. In tali momenti stiamo riconoscendo il bisogno di lasciare che le nostre risposte vengano informate da una saggezza più profonda  e non permettere alle reazioni compulsive di dominare la nostra mente e il nostro cuore. Tuttavia la saggezza non compare sulla scena della nostra coscienza quando vogliamo. Bisogna mandare un invito al cuore e poi ci vuole un po’ di pazienza prima di ricevere la risposta. Forse è per questo che i saggi e i pazienti sanno che pazienza e saggezza sono i migliori amici e inseparabili compagni. Forse è per questo che la saggezza del contadino sta proprio nella pazienza, e la pazienza del giardiniere è in se stessa saggezza.
 
Domanda: In quale aree della tua vita sei normalmente impaziente e perché?
 
Riflessione: Quale ingrediente di pazienza pensi che ti manchi di più?
 
Azione: La prossima settimana dedica un giorno ad un ingrediente particolare e contemplalo, riflettici sopra, esplora il suo significato e osserva che cosa si risveglia, cambia e forse viene risanato dentro di te.  

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