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Sii saggio, non taccagno

pubblicato il 27/09/14

7/09/2014  Aruna Ladva

Che cosa ci impedisce di dare quando sappiamo che è veramente la cosa giusta da fare in un dato momento?
Come mai è così difficile dare quando abbiamo ciò che l’altro vuole e di quella cosa ne abbiamo persino in abbondanza?
Come mai è difficile per qualcuno di noi condividere  amore, gentilezza, cooperazione o altre cose come il tempo e il danaro quando, se lo facessimo, non ne perderemmo molto?

Non siamo nati spilorci. Lo siamo diventati con il tempo. Alcuni sviluppano una coscienza di scarsità e penuria, non perché non abbiano, ma perché temono di non averne abbastanza, e oltre a ciò, non si rendono conto esattamente del valore di ciò che realmente possiedono. 
Per esempio, possiamo incoraggiare qualcuno con un sorriso e abbiamo braccia che possono essere di aiuto. Abbiamo una mente che può creare pensieri potenti, abbiamo un cuore che può generare buoni auspici e sentimenti puri da inviare a tutti quelli che ci sono intorno.

Dare o non dare, non è tanto questione di quanto abbiamo o non abbiamo, è più una condizione mentale e un modo d’essere.
Purtroppo, vivendo nel mondo fisico, la nostra visione è diventata limitata principalmente alle cose fisiche e la nostra vita viene definita da qualità fisiche. È per questo che abbiamo imparato a dare un valore spropositato alle cose materiali.

Secondariamente, ci siamo attaccati a questi possessi materiali ancora di più per timore che non ce ne siano abbastanza per noi. Questa tensione è la gabbia che ci rende spilorci e arraffoni!

L’insicurezza è il blocco principale alla nostra generosità e abbondanza. Ma che cos’è l’insicurezza? È null’altro che paura. E la paura, come l’oscurità, è assenza di qualcosa.
Quando c’è pace, amore, luce e gentilezza ecc. non c’è paura. A volte abbiamo paura di dare temendo di rendere gli altri dipendenti, attaccati o legati a noi! È questo il momento in cui abbiamo bisogno di fidarci e di praticare amore e gentilezza e poi starà a noi permettere alle nostre profezie positive di avverarsi.

Al giorno d’oggi c’è poca capacità di fidarsi. Non sappiamo neppure fidarci di noi stessi, degli altri e del ciclo del dare e del ricevere. Non ci rendiamo conto che quando diamo, stiamo aprendo la porta al ricevere.  Basta pensare solamente che il denaro in banca non cresce… ma se investito dà un ritorno. Tenendolo in banca, stiamo solamente illudendoci di ridurre il rischio di povertà. Eppure c’è chi ha imparato grazie alle crisi finanziarie che non è per niente così!

Forse non è che non abbiamo cose come tempo, soldi o energia da dare, ma è perché abbiamo dato priorità all’egoismo. Le persone che stanno leggendo questo articolo, probabilmente hanno più di quanto abbiano veramente bisogno. È solo che essi pensano prima di tutto a loro stessi e meno agli altri. Immagina invece un mondo in cui ogni giorno facciamo qualcosa per qualcun altro prima di tutto… e con il cuore. Sarebbe un mondo completamente diverso.

Quando mi focalizzo sulle mie qualità interiori di amore, pace, beatitudine, verità e purezza, gradualmente comincio ad aumentare il senso del mio valore e della mia autostima. Mi rendo conto di quanta abbondanza possiedo già dentro l’anima e come questa sia traboccante. Quando riverso tutto questo sull’universo, l’universo me lo rimanda, e ciò che mi porta riflette proprio ciò che mi spetta.

Questa scoperta personale o illuminazione mi rende libera dal dover calcolare o centellinare. Io dono per nessun’altra ragione che perché sono colma, e sono qui per donare la luce dei miei doni al mondo.

E’ tempo… di fidarsi che ciò che si dona ritorna a noi. Abbiamo una grande abbondanza di doni da condividere con il mondo. Non trattenerli. Sii saggio, non fare il taccagno!


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