Recensione Eventi

Superare la rabbia

pubblicato il 22/03/10


La rabbia è una reazione emotiva negativa che ci fa perdere la pace danneggiando noi stessi e chi ci sta vicino.

I motivi per cui la rabbia emerge sono principalmente quattro:

1. desideri e/o aspettative che non vengono esauditi
2. ingiustizie o offese
3. senso di vuoto spirituale, un vuoto interiore
4. l'ego: non è mai soddisfatto e vuole sempre di più.

La rabbia è attiva e passiva. Un esempio di rabbia passiva: "non parlo con te"
Quella cosiddetta attiva è come un fuoco che brucia alla quale è bene non rispondere perché è come alimentare un incendio.
Per spegnere il fuoco serve l'acqua. La pace interiore è l'acqua che riporta calma o comunque calma le acque.

A volte sentiamo la necessità di difenderci, ma se qualcuno ci da qualcosa di negativo non siamo obbligati a prenderlo. Se sono in pace niente e nessuno ha potere su di me, ma se ho un vuoto interiore si.

La rabbia si esprime in molte forme, ne vediamo alcune:
Irritazione: oggi tutto va molto veloce e otteniamo spesso le cose velocemente. Se questo non accade ci irritiamo. La pazienza ci aiuta a dare valore alla nostra pace.
Frustrazione: viene quando le cose non accadono come me le aspetto.
Rancore: è una forma di rabbia e arriva quando qualcuno mi ha ferito. E' bene chiedermi se veramente c'è qualcuno che mi può ferire: io ho permesso a questa sofferenza di entrare. Ferisco me stesso quando penso o ripenso a una certa situazione dolorosa o a una persona che mi ha fatto del male. Ho bisogno di perdonare me stesso e gli altri.
Odio: è un'emozione che fa veramente perdere la pace, anche se so che odiare è negativo ne divento schiavo e dipendente. Dobbiamo utilizzare altri metodi per impedire le ingiustizie e comunque c'è una giustizia Divina.

Quando c'è rabbia creiamo relazioni di negatività e perdiamo energia. Inizialmente sotto la spinta della rabbia sembra che acquisiamo forza perché si alza l'adrenalina, ma quando scende ci sentiamo svuotati. Molte persone cercano la sensazione che dà questa impennata di adrenalina ma a lungo andare si bruciano. La rabbia ci toglie la chiarezza mentale e si rimane centrati negativamente in se stessi e nel problema.
Se non vado alla fonte di ciò che mi causa rabbia, immancabilmente ritorna.

Nessuno mi provoca la rabbia, io creo i miei pensieri e le mie emozioni e le aspettative sugli altri generano rabbia.
Un altro aspetto è credere che non c'è scelta e che quindi io sia costretto ad arrabbiarmi. Invece c'è un'altra scelta e consiste nella differenza tra "reazione" e "risposta". Per rispondere e scegliere una risposta adeguata ho bisogno di entrare in uno spazio interiore e in questo spazio di pace posso con distacco fare le giuste valutazioni e rispondere nel modo giusto. Pace non significa essere passivi, ma la pace mi permette di esprimermi senza aggredire. Non devo reprimere quello che provo, perché anche questo sarebbe negativo.

Esistono dei bisogni umani quali:
Sentirsi al sicuro
Sentirsi liberi
Sentirsi amati ed accettati
Sentirsi capiti

Se questi bisogni non vengono soddisfatti allora si innescano dei meccanismi interiori che smuovono quelle che sono definite come emozioni primarie:
insicurezza
paura
sentirsi rifiutati
non essere capiti
tristezza (se eccessiva e prolungata diventa depressione)

La rabbia è considerata un'emozione secondaria.

La spiritualità mi riconnette al mio Sé interiore per ristabilire armonia con questi 4 elementi.

  Dio  
Me stesso   Gli altri
  Natura  

Einstein disse che non possiamo risolvere i problemi nello stato di coscienza in cui li abbiamo creati. La rabbia la possiamo risolvere in uno stato di coscienza più elevato, utilizzando una consapevolezza spirituale.

Sei passi per liberarci dalla rabbia


1. Non cercare di controllare gli altri, questo lo fa l'ego, quando non si ottiene ciò che vuole. Accettare gli altri come sono, diventare neutrali, la neutralità incrementa il distacco. Accettare non vuol dire rassegnarsi ma mi insegna come dire le cose senza impormi.

2. Se c'è una situazione che da fastidio, chiedersi ed essere consapevoli da dove
arriva l'irritazione.

3. Accettare che noi stiamo creando l'irritazione

4. Non resistere e non reprimere. Se resisto l'emozione negativa dura più a lungo.

5. Fare un passo indietro, essere osservatore distaccato, non immedesimarsi nell'emozione

6. Riconnettermi con la mia pace interiore con il mio Sé, nel mio auto rispetto. Conosco le qualità che ho dentro di me, l'autostima viene quando conosco me stesso. Umiltà non è essere sottomessi. Rispettando me, rispetto gli altri e ricevo rispetto.



 

Per iscriversi alla Rajayoga Newsletter mensile e ricevere informazione su corsi, eventi,  ricette vegetariane e tanto altro, clicca qui

http://www.rajayoganewsletter.com/newsletter.htm


Inserisci un commento

(La pubblicazione è soggetta ad approvazione da parte della redazione.)
*La tua email non sarà pubblicata
Autorizzo il trattamento dei miei dati secondo l'informativa privacy.
Codice di controllo

FacebookTwitterGoogle+Invia per email

Iscriviti alla Newsletter

Privacy Policy      Cookie Policy