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Diventare super- umani

pubblicato il 24/04/15


Aruna Ladva

Vi sono molti miti, storie e prove storiche che testimoniano il fatto che spiriti elevati dall’intelligenza superiore alla nostra, abbiano dimorato su questa terra. Erano perfetti, divini, elevati e super-umani. A volte venivano chiamati santi, dei e dee o angeli. Avevano poteri di molto superiori a quelli che abbiamo oggi. Quindi, se questi super-esseri simili agli dei sono stati  nostri antenati, dove sono andati a finire quei tratti divini?

Credo che una volta, la nostra razza fosse più civilizzata, più divina e più intelligente. Eravamo in pieno vigore come lo era la nostra madre terra. E con il tempo e il declino dei valori umani, abbiamo perduti tutto. Ne siamo privi e perciò li cerchiamo. E’ per questo che siamo insoddisfatti.

Una qualità importante che rendeva diversi quegli esseri dagli uomini di oggi erano le loro superlative qualità innate. Vivevano una vita di abbondanza, avevano tutto e non desideravano niente.

Un significato della parola ‘deità’ è quello di colui che dona ed elargisce. Anche nel linguaggio moderno, quando qualcuno è generoso e si prodiga in tutti i modi, viene detto che è un angelo o un santo.

Un santo diventa tale perché non cerca nulla ma dà tutto. Nel momento in cui un santo vuole qualcosa da qualcuno o desidera che una situazione sia diversa da quella che è, egli decade e si allontana dal suo sé più elevato e nobile passando dalla santità  alla miseria; da uno che dona a uno che chiede. Persino dire:” Quando gli altri mi daranno, allora io darò loro” significa che stiamo barattando qualcosa, e questo non è il tratto divino di un santo.

Non è bello sentirsi un questuante. Persino dover chiedere tempo ed attenzione a qualcuno, figurarsi cose materiali, è una forma di questua. Non c’è differenza.

Passare dall’essere umani a super-umani significa non avere desideri e neppure la parvenza di desiderio, ma avere la saggezza di sapere che tutto ciò di cui abbiamo bisogno ci arriverà. Quegli esseri erano totalmente completi e il senso di quella completezza automaticamente lasciava emergere una felicità naturale ed incondizionata dall’intimo piuttosto che da ciò che poteva essere acquisito a livello esterno.

Pensa adesso alla tua vita. Il fatto che senti che qualcosa ti manchi, o che devi acquisire qualcosa per sentirti appagato, significa che sarai inquieto e scontento finché non l’avrai ottenuto. E non potrai mai donare finché quel desiderio non verrà realizzato, perché sarai sempre alla ricerca di qualche altro riempitivo.

Perché, allora, non lasci andare alcuni di quei desideri per immergerti nella profondità della tua anima e scoprire che la tua miniera d’oro è lì? Scopriresti la chiave della pace e della serenità. Ti libereresti anche del peso di cercare di essere quello che non sei. Passeresti dall’irrequietezza all’appagamento, dalla ricerca continua alla soddisfazione.

Nel suo libro:Dei, Deità e Mitologia, Scott Littleton definisce una deità come ‘un essere dai poteri superiori a quelli degli uomini normali, ma che interagiscono con gli umani, positivamente o negativamente, secondo modalità che elevano gli umani a nuovi livelli di coscienza al di là delle solite preoccupazione della vita ordinaria”.
Secondo Littleton, dovremmo ricordarci che non abbiamo bisogno di  nulla di questo mondo. Qualunque cosa io cerchi di prendere, è già dentro di me. Se ognuno badasse a restituire al mondo quello che da esso prende, il mondo sarebbe un luogo totalmente diverso.

In tutte le situazioni in cui continuiamo a dare, continuiamo anche a riempirci. Si dice che non c’è nutrimento pari a quello del far felici gli altri. Più saranno le persone che si assumono questo impegno, e più si dirà che ‘gli angeli camminano tra noi’.

E’ Ora… di diventare persone che donano e non che prendono. Renditi conto che c’è una miniera d’oro dentro di te…sei già completo e super-umano!


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