Silvia Bargellini
Essere in equilibrio è come danzare su un filo sottile, sospeso tra il benessere e l'armonia con noi stessi e il mondo che ci circonda. È un'esperienza che ci permette di affrontare la vita con serenità, liberi dalle tensioni e dallo stress che spesso ci appesantiscono. Tuttavia, comprendere quando questo equilibrio viene a mancare può essere un'impresa per niente semplice.
Vediamo insieme come riconoscere quei segnali che ci indicano uno squilibrio interiore e come possiamo riportare armonia nella nostra esistenza.
Forse vi sarà capitato di pronunciare o di sentire affermazioni simili a queste:
"Ho dato così tanto amore, ma non ha funzionato! Ora il mio cuore è chiuso."
"Ho dedicato tutto il mio tempo a... Dopo tutto quello che ho fatto, nessuna attenzione in cambio! Ora decido di riprendermi il mio tempo."
"Ho tollerato così tanto che adesso basta: esplodo e non sopporto più nulla!"
"Sono sempre stata silenziosa e ho accettato tutto, ma adesso basta: parlo solo io, che ho tanto da dire."
Queste espressioni sono sintomatiche di una mancanza di equilibrio nella vita di una persona. Spesso, si tende a creare un falso equilibrio, in cui un'azione positiva viene compensata con una negativa: amare e chiudere il cuore, dedicare tempo e poi sottrarlo completamente, tollerare e poi esplodere, restare silenziosi e poi parlare in modo arrogante. Questo non è il vero equilibrio, che invece si trova tra due aspetti positivi opposti, bilanciati su una bilancia spirituale.
Consideriamo, quindi, che il vero equilibrio non risiede tra un positivo e un negativo, ma tra due positivi che si bilanciano in una centratura spirituale. Nella ricerca della vera serenità, non si tratta di compensare un comportamento negativo con uno positivo, ma di abbracciare due qualità positive complementari.
Prendiamo in considerazione alcuni esempi di opposizioni positive:
AMORE e DISTACCO: lasciare andare e osservare senza attaccamento.
TOLLERANZA e AFFRONTARE: accettare senza fuggire dalle sfide.
DARE e PAZIENZA: esercitare un sano egoismo che arricchisce anche l'altro.
SILENZIO e ESTROVERSIONE: riflettere interiormente e esprimersi verso l'esterno.
Nel contesto del Rajayoga, l'equilibrio non implica un compromesso tra qualità positive e negative, ma piuttosto tra diverse qualità positive. Troppo spesso restiamo ancorati a una singola qualità che ci caratterizza, che ci riesce facile, e per la quale riceviamo lodi dagli altri. Tuttavia, per raggiungere l'equilibrio, è essenziale dosare almeno due qualità, evitando così il rischio di scivolare in un eccesso negativo.
Ma che cosa accade quando una qualità viene spinta all'estremo negativo? Vediamo alcuni esempi:
AMORE può diventare ATTACCAMENTO.
DISTACCO può trasformarsi in MENEFREGHISMO.
TOLLERANZA può mutare in INDIFFERENZA.
FLESSIBILITÀ può diventare MOLLEZZA.
DETERMINAZIONE può sfociare in OSTINAZIONE.
LEGGEREZZA può sfiorare la SUPERFICIALITÀ.
RESPONSABILITÀ può tramutarsi nella SINDROME DI ATLANTE, quel peso che ci schiaccia.
SERIETÀ può degenerare in MUSO LUNGO.
UMORISMO può trasformarsi in RIDICOLO.
INTROVERSIONE può diventare CHIUSURA.
È fondamentale dare spazio alle qualità positive, equilibrando il loro utilizzo e prevenendo qualsiasi eccesso che possa portare a un'estremizzazione negativa. Ecco perché nella pratica del Rajayoga, bilanciare due aspetti positivi diventa essenziale per raggiungere l'armonia e vivere in equilibrio.
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