Gli equilibri indicano una grande legge spirituale che ci ricorda che se vogliamo diventare stabili ed equilibrati abbiamo bisogno di bilanciare due estremi ambedue positivi. Quando si parla di equilibrio le persone pensano che devono equilibrare l'odio con l'amore oppure un negativo e un positivo.
In realtà ambedue i piatti della bilancia devono essere positivi.
Altrimenti sarebbe come se dicessi che arrabbiarsi ogni tanto va bene... o essere intollerante ogni tanto va bene . ma non è veramente così.
Se invece sono paziente ed ogni tanto e determinata quando serve, allora la mia personalità rimane equilibrata. In effetti è il principio maschile e femminile che si alternano e compensano in questo gioco di equilibri.
Il primo equilibrio che vedremo è amore/distacco, ovviamente considerando il distacco una grande virtù. La considerate una virtù, o pensate che sia sinonimo di indifferenza? Spesso è confuso con l'indifferenza ma sono due cose ben distinte.
Amore/distacco è uno dei binomi vincenti per quel che riguarda le relazioni umane. Quando le relazioni sono intrise di attaccamento e quindi dolorose, l'indifferenza viene adottata come forma di difesa. Questo meccanismo parte automaticamente, la tendenza sarà quella di allontanarsi, di scappare, di chiudersi, ma non è la modalità vincente.
Il distacco è una delle virtù meno capite. Anche l'amore lo è! Molte persone sono convinte di amare ma il loro modo è carico di egoismo.
Oggi ci sono tanti aggettivi che vengono dati al cuore: un cuore spezzato, un cuore arido, senza cuore..... In effetti abbiamo due cuori: quello fisico e quello spirituale.
Quello fisico sappiamo cosa è e come può anche essere trapiantato, ma la persona non cambia sentimenti... Il cuore dell'anima è la nostra coscienza.
L'amore è energia e questa energia fluisce dalla mia identità, l'anima, e la qualità dei miei sentimenti è sempre una scelta che determina la salute del cuore spirituale.
L'amore ha un grande prodotto che è l'unità, l'unione. L'amore unisce, al contrario dell'odio che divide. Quando siamo in armonia con la legge dell'amore siamo consapevoli dell'interconnessione tra tutto. Quando le persone provano invidia, gelosia o sentimenti del genere, lo scopo forse non così ovvio è dividere. Dividere per possedere, dividere per sovrastare o controllare.
Questa consapevolezza dell'unione con il tutto non è sempre presente, perché se io fossi sempre consapevole di essere questa essenza, da cui sgorga questo sentimento, e che questa energia ha bisogno di fluire perché sia sempre "vitale" e che io posso produrne senza limiti, perché mi dovrei fermare? Perché dovrei mettere condizioni? Cosa blocca questa consapevolezza, cosa mi blocca? Abbiamo imparato a concepire la frammentazione delle cose e la percepiamo perché la conosciamo e la creiamo, dove non creo bellezza creo negatività. Quante volte i nostri pensieri negativi e sprecati creano frammentazione e distanza.
Quindi noi siamo gli artefici del bene e del male, ma se continuiamo a incolpare il mondo del nostro stato, non procediamo affatto.
Se c'è disunità intorno a me posso chiedermi in quale modo ho contribuito. Se non ho fatto niente anche quello è un contributo.. Percepiamo cose e persone come una minaccia, vediamo gli altri come nemici. Le persone vivono spesso un grande senso di diffidenza, e questa è basata sulla paura. Le scelte poi avvengono per paura e non per amore. Dovrebbe essere il contrario.
Ascoltiamo la TV che ci racconta solo cose negative (per la maggioranza) e, pur non avendo forse vissuto niente di drammatico in modo personale, coltiviamo la paura che ci possa accadere! E forse non ci accadrà mai ma intanto abbiamo vissuto come se fosse la nostra realtà.
La nostra direttrice mondiale, Dadi Kumarka, che qualche anno fa ci ha lasciato, era un esempio di fiducia verso tutti. Anche quando sapeva che qualcuno le mentiva, non lasciava spazio a questo pensiero ma continuava a dare fiducia, come se vedesse quel difetto come temporaneo ma la sua attitudine non si basava su quello bensì su una visione più lungimirante dell'altro. Consapevole che l'anima ha un'innata bontà dentro, (intrinseca ma dimenticata) Dadi vedeva e parlava a quella identità e il risultato era che le persone si sentivano amate, accolte, accettate, non giudicate e le ritornavamo molto rispetto e amore.
Aver fiducia in qualcuno è un'espressione di amore, è forse l'espressione più semplice e allo stesso tempo una sfida.
Ma come faccio a sviluppare questo fiducia nelle potenzialità innate dell'altro? Semplicemente riscoprendo le mie qualità innate, le mie potenzialità e cominciando così a credere in questa bellezza che appartiene a me come a tutti.
Questo è uno dei più grandi principi spirituali. Credete in voi stessi?
Non vuol dire saper fare bene le lasagne, o saper destreggiare sofisticati apparecchi, ma credere nella mia essenza di pace e di amore. Devo ripetermelo più volte al giorno, per consolidare questa consapevolezza e attingere forza da questi pensieri. L'auto-sfiducia verrà proiettata negli altri.
Aver fiducia negli altri non vuol dire essere incoscienti o ignorare i loro difetti. La prudenza è anche buon senso. L'eccesso di prudenza diventa chiusura e privazione, diffidenza. Utile mantenere un equilibrio. Se qualcuno mi inganna, questa è la sua scelta, e non è perché l'altro ha fatto una scelta disonesta che io cambio la mia scelta. Preferisco comunque rimanere sincera o onesta.
Pensate che le aspettative siano una bella cosa? Esse sono il seme delle preoccupazioni.
Aspettativa significa che io mi aspetto un ritorno. Come vi sentite se vi aspettate un "buongiorno" e qualcuno non vi saluta? Forse la persona aveva dei problemi e non vi ha visto! Ma finite per pensare ce l'ha con voi o che è un bel maleducato!
La nostra mente comincia a prolificare di pensieri, non proprio ideali, perdendo così molta energia. Questo è il lavorio interiore che non esprime amore per se stessi, né per gli altri.
Il mondo non è in buone condizioni perché quello che abbiamo creduto valido come arrabbiarsi, biasimare, lottare ecc... - non funzionano.
Da qui la necessità galoppante di spiritualità, perché la spiritualità offre una dimensione solida che ci riporta ai nostri valori innati, tra cui l'amore, quello più importante. Imparare ad amarsi è una grande necessità, o arte, perché ci rende molto stabili e molto appagati.
Il nostro viaggio spirituale è essenzialmente un ritorno all'amore. Quando meditiamo e ci intratteniamo nel silenzio, stiamo offrendo a noi stessi il dono dell'amore.
Immaginate di trovarvi in un razzo pronto per andare nello spazio
Il razzo decolla e il suolo sottostante diventa lontano, sempre più lontano ...
fin quando la visione sarà dell'intero pianeta ...
vedo la terra dall'alto ... circondata dallo spazio
sono al di sopra .... sono al di là ...
vedo un unico mondo, una sola terra, interconnessa
Non ci sono angoli, non ci sono linee, non ci sono limiti e confini..
È il nostro mondo .. percepisco soltanto la presenza degli esseri umani
e non vedo differenza tra di loro...
è come una grande famiglia umana dove ognuno è interconnesso
Non ci sono differenze, tutto influenza tutto, in misura piccola o grande
adesso ritorno ...
mi avvicino alla terra ... a questo luogo ... a questa stanza
mantengo questa visione più ampia, più vasta
più fraterna e la pace che ho sperimentato.
Ogni tanto vale la pena fare un piccolo esercizio di distacco perché ci fa ridimensionare la situazione in cui siamo spesso fagocitati.
Che importanza ha veramente se qualcuno non vi sorride? Quando succedono piccole cose che diventano un grande dramma, abbiamo bisogno di riportare la realtà ad una dimensione normale. Quante volte ci perdiamo in piccole cose? Un piccolo seme di senape diventa una montagna. L'arte è ridurre la montagna ad un piccolo seme e non il contrario.
La meditazione può alimentare questo tipo di consapevolezza perché ogni volta che medito creo una dimensione silenziosa e di forza interiore.
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