pubblicato il 09/03/12

Domanda di Gloria

Ciao Antonella, sono Gloria.
Ho accettato questa mia vita così com'è, quando ero più giovane (ho 40 anni) vivevo male. Ora cerco di vivere in consapevolezza le mie giornate,accetto serenamente i momenti di dolore, o fatica, o rabbia. Eppure a volte, meno spesso che in passato,comunque,sento ancora quella sensazione di "vita diversa", di "un'altra vita", a volte mi sembra che non sia questa la mia vita, a volte sento questo dolore dalla parte dove c'è il cuore. Da quando, leggendo un libro, ho incontrato il karma vivo meglio, ma a volte mi sento smarrita.
Grazie


Risposta di Antonella

Cara Gloria
"vivere è un'arte difficile" sembra un feeling che ricorre nel cuore o nella mente di molti.
E lo è, se non immetto un signicato alle mie giornate, dando loro il valore che dovrebbero avere.
E' molto importante iniziare la giornata in modo felice, ponendosi l'obiettivo di creare dei pensieri positivi su se stessi, per i primi dieci minuti dopo il risveglio.  ANche di più ovviamente, ma i primi dieci minuti sono significativi.

Anche se la realtà non è al meglio, anche se non avrei niente di particolare da apprezzare, posso comunque dirmi che io sono in grado di trovare soluzioni, che sono un essere che ha delle qualità, pregi e potenzialità ecc...  Insomma darsi un poco di autostima per iniziare il giorno.

Questo non a caso, ma bensì perchè appena svegli in nostro subconscio è ricettivo e molto aperto. Se pertanto i primi pensieri che formulo sono costruittivi e/o gentilli, sto andando ad incidere in una realtà interiore che potrebbe essere stata influenzata molto negativamente.
Prova a farlo per questa settimana, anche se è uno sforzo, sperimenterai che ne vale la pena.

Antonella




Domanda di Francesco

Un saluto Antonella. Sono Francesco, del centro di Roma Monteverde, l'avvocato, quello che, di tanto in tanto, se ne esce con domande paradossali. E questa ne è un esempio: come si fa a non autospaventarsi in modo eccessivo della propria metamorfosi? Ossia quando ero molto giovane ero, persino, icastico ma oggi compio anni 46 e mi sono stufato di reazioni esagerate ( ma spesso partono in modo automatico ).
In breve : come si diventa più maturi?
Grazie per la pazienza e disponibilità e competenza.


Risposta di Antonella

Caro Francesco
dalla tua domanda deduco che associ la maturità alla capacità di reagire di meno, o ancora meglio forse di non reagire affatto, ovvero di iniziare ad agire. In effetti è proprio così.

Spesso nel linguaggio comune ci confondiamo tra l'azione, che è qualcosa che noi scegliamo volutamente, e quella che invece è l'energia della reazione che di solito è una risposta a ciò che ci accade.  Un nostro insegnante una volta ha commentato - se ancora reagisco vuol dire che non ho capito la commedia umana"! Cosi come a teatro ci allieta vedere delle commedie, a volte divertenti e altre volte drammatiche, così nella storia umana ci sono delle realtà che sono molto varie e che idealmente potrei guardare da osservatore distaccato. Il paradosso è che per elaborare il distacco c'è bisogno di approfondire il tema dell'amore.

Il distacco è l'altra faccia dell'amore.  Per capire meglio l'energia dell'amore che è spesso confusa con l'attaccamento, con il desiderio, con le emozioni, ecc... un processo di onesta introspezione è necessario. Sta per uscire un testo molto bello e esauriente sull'amore di cui segue un piccolo estratto di Mike George.

Nella nostra ricerca dell’ amore guardiamo in quasi ogni angolo del mondo. Cerchiamo l’amore come accettazione e approvazione nelle nostre tante relazioni. Desideriamo l’amore ideale nella rappresentazione del perfetto amore romantico. Ci aspettiamo di trovare l’amore in ciò che facciamo, in ciò che compriamo e persino nei luoghi in cui andiamo. Lungo questi percorsi ci sono sempre e solamente delle soddisfazioni temporanee, ma la delusione è altrettanto inevitabile, fino a quando non ci accorgiamo che sono vicoli ciechi.

E’ solamente grazie a gesti di gentilezza completamente disinteressati, al perdono incondizionato e alla compassione senza limiti che si sente l’amore. E’ solo grazie all’intenzione di essere di beneficio all’altro prima che a se stessi che l’amore diviene reale e realizzato. E tuttavia, anche questo è possibile solamente a patto che non sia un gesto deliberato, quando la motivazione è innocente. La motivazione per ‘amare’ non è amore, perché l’amore non ha bisogno di motivazioni.

Quando l’amore viene realizzato, non ci sono bisogni. In realtà non ve ne sono mai stati.

 E oltre l'amore è il silenzio dell’essere, un silenzio che abbraccia e connette tutto e tutti. Questa è la natura dell’amore. E’ ciò che ‘io sono’ e ciò che ‘tu sei ‘.  Siamo noi.

Quando elaboro questo calibro di sentimento, e non è affatto difficile, il distacco segue a ruota in modo naturale, perchè è la natura della pienezza.
Allora reagire diventa una modalità vecchia e distante, un ricordo di altri tempi, mentre ora sei nella fase della vera metamorfosi. Una metamorfosi che non ti spaventa più ma che ti lascia il gusto della vittoria.

Antonella

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