pubblicato il 21/04/10

Domanda di Serenella

Ciao Antonella,


vorrei condividere con te questa mia difficoltà a percepire chiaramente l'essere supremo come trasposizione all'infinito delle qualità che tutti noi abbiamo, oltre purtroppo alle erbacce cattive. Non riesco ad immaginarmi un luogo eterno di pace, gioia, stima dove potremmo andare a vivere pur distinguendo un corpo ed un anima, che sono però "inseparabili", perchè a quanto mi risulta nessuna anima è tornata in terra a raccontarcelo.
Attendo una tua preziosa riflessione.

Cara Serenella,

grazie della tua domanda, è probabilmente quello che molti altri pensano, suppongo.
La conoscenza dello spirito è molto semplice, ma essendoci allontanati così tanto, ci siamo anche convinti che le cose vere siano difficili da raggiungere se non impossibili da scoprire. In realtà tutto è già nella nostra coscienza e la meditazione ci aiuta a tornare in contatto con quello spazio "sacro", autentico dentro di noi. Il mio consiglio è di lasciare da parte la comprensione di altre dimensioni, che esistano o no, di fatto non ci cambia molto. Ma potresti invece focalizzarti su quello che senti dentro di te, su come gestisci i tuoi pensieri e partire da una maggiore connessione con te stessa. E' il presupposto indispensabile: per capire altri o altro occorre innanzitutto capire se stessi e le proprie dinamiche interiori. Così ci offriamo la possibilità di trovare risposte dentro, che nessuno di fatto può raccontarci, né vivi né morti, ma la nostra stessa coscienza, esperienza, saggezza, queste ci parlano di noi e della nostra storia conscia e inconscia, immediata e remota. Terrena e eterna.

La BK offre dei corsi chiamati corsi di base, che forniscono sufficienti informazioni per esplorare principi spirituali di "immediato utilizzo", da portare nella pratica quando necessario. Nella loro complementarietà con l'approccio tipicamente materiale, ci portano ad una consapevolezza dove spirito e materia mantengono un loro giusto equilibrio.

Inoltre, se vuoi esplorare maggiormente l'argomento della reincarnazione ci sono veramente molti documenti su questo tema, con esperienze di ricordi di altre vite. Ricercatori e anche scienziati (es. Stevenson Ian e Peter Ramster)hanno assemblato un notevole numero di esperienze che forse vale la pena di conoscere.

Un saluto dal cuore

Antonella



Domanda di Serena

Cara Antonella,

sono stata ad un tuo seminario a Casa Sangam e spero di poter avere il piacere di seguire anche il prossimo quale prosecuzione sul tema delle paure. Sono rimasta affascinata e piena di ammirato rispetto per la tua competenza e capacita' comunicativa, nonche' per la grande chiarezza e fermezza gestionale delle attivita' svolte.

Vorrei pertanto sottoporti un quesito sul quale la tua profondità non mancherà non di saper dare qualche lume.

Ho passato una lunga depressione diciamo esistenziale, che ha avuto una fase acuta e disperata durante quasi un anno tra la fine del 2008 e la meta' del 2009. Dopo un anno di concentrazione su questo mio problema, che ho voluto affrontare con la ricerca sulla scuola di pensiero spirituale che piu' mi si attagliasse (studio, letture, frequentazioni), e dopo adeguate cure psichiatriche e una psicoterapia ancora in corso, mi senso particolarmente bene, grazie a dio.
Nel frattempo ho incontratola Brahma Kumaris, che credo di riconoscere come la MIA SCUOLA DI PENSIERO, infatti il nostro primo contatto e' stato il seminario 'L'equilibrio emotivo' che abbiamo seguito con mio marito Marcello a Casa Sangam in gennaio, mi pare.

La mia domanda e' questa. Che cos'e' il senso di colpa? Perche' ho notato che uno dei motivi principali per cui ora sto bene, e' perche' mi sembra di essermi liberata di sensi di colpa costruiti sistematicamente e costantemente nel rapporto coi miei genitori fin dall'infanzia, i quali mi hanno sempre dato un'ansia mortalmente soffocante. Io non so spiegare come e quando questi sensi di colpa si siano dileguati, ne' credo di essere piu' in grado di ricollegarli agli eventi che nel tempo li avevano fatti incrostare sulla mia anima, impedendole di respirare.
Poi, sapendo che questi sensi di colpa erano dovuti a diseducazione della sfera affettiva ricevuta dalla famiglia, per molto tempo ho odiato i miei e anche mio fratello che sembra invece esserne stato sempre esente nonostante tutto.
Ora, invece, mi assumo la responsabibita' dei miei stati d'animo e non vado a cercare nei comportamenti di altri le ragioni dei miei malesseri. Non rimprovero piu' i miei genitori anche se so che eche hanno avuto un comportamento molto sbagliato. Ma certo questo da bambina non avei saputo o potuto farlo.

Continuo tuttavia a chiedermi cosa siano, come e perche' i sensi di colpa possano avere una tale forza.

Sono certa che saprai dirmi qualcosa e condurmi un po' piu' avanti nel cammino verso l'auto consapevolezza.

Ti ringrazio sentitamente in anticipo per la tua cortese attenzione, con simpatia e grande apprezzamento, Serena

Cara Serena
Il senso di colpa nella nostra cultura è così presente da influenzare lo stato d'animo di molte persone sensibili come te. In altre culture non esiste neppure il termine... eppure per noi in occidente è un grande limite emotivo.
Inizia con l'idea che siamo "peccatori" e che pertanto ci portiamo dietro questo velo irrisolvibile. Ma non penso che sia proprio così.

L'uomo ha la capacità di manipolare,lo vediamo in quello che fa alla natura, agli animali e persino ai suoi simili. Violenza e violazione della dignità umana sono all'ordine del giorno, mentre la nostra dignità semplicemente chiede di essere ristabilita.

Pensa alle tue qualità originali, di pace, di amore, di purezza e ogni errore diventa solo l'espressione di quanto le abbiamo dimenticate.
I genitori fanno il loro meglio e come tale nel tuo cuore li puoi apprezzare. In fondo non hanno ancora inventato corsi per essere buoni genitori, e l'umanità è ridotta a pochi valori, poca saggezza.

E' utile capire gli errori per non ripeterli ma non serve molto biasimarsi o buttarsi giù perché l'energia mi serve per trovare soluzioni, per cambiare, per chiedere scusa.

Perdonare è l'arte migliore ma richiede molta forza interiore e il senso di colpa te ne lascia ben poca. Cosi diventi fragile, e chi è fragile è succube, è poco attivo, è dipendente... ottimo stato per essere inerme. E allora qualcuno ne trarrà vantaggio.

Sei in grado di liberarti da questa catena che ha le maglie grandi, che ti sembrano forti, ma non lo sono. Sai come tengono grandi elefanti legati con piccole catene?
Usano le stesse catene al piede di quando erano piccoli. Convinto di non potersi liberare l'elefante ormai adulto non ci prova più, crede che ormai quella sia la sua condizione. Ma se solo ci provasse.. sarebbe quasi un gioco.

E così anche noi, se ci proviamo possiamo liberarci da vecchie convinzioni perché non ci appartengono. Sono acquisite, sono false e può la falsità governare la nostra coscienza? Solo per un pò perché la sofferenza esploderà nella ricerca di soluzioni.

Penso che in questa fase sei riuscita ad andare oltre.
Ottimo che ora ti assumi la responsabilità dei tuoi stati d'animo e non vai a cercare nei comportamenti di altri le ragioni dei tuoi malesseri.
E ottimo che non rimproveri più i tuoi genitori, questo indica un'evoluzione importante che ti permette di accomodarli nel tuo cuore, perché ti hanno amato anche se nel modo in cui loro hanno saputo farlo.

La cosa che più ci serve per acquisire una sana maturità spirituale è il non volere niente. Allora diventi un donatore. Questo è ciò di cui l'umanità necessita, di donatori che sanno come riempirsi di amore puro, dal Supremo, e poi dare al mondo con un cuore onesto.
Tutto qua...

Antonella

Domanda di Adriana


Ciao Antonella,

il tuo articolo sull'ego e umiltà mi ha aperto molti spazi di riflessione, insieme a tutto quanto trovo nella newsletter...tutto contribuisce a cambiare la rotta. Ma ancora mi incaglio nei confronti di mio figlio: 26 anni; mi sono separata dal padre, o meglio, lui se ne è andato quando il figlio ha iniziato l'università. Ha sofferto, è stato quasi sempre in fuga,siamo stati poco insieme. Chiama solo quando ha bisogno (e io sempre pronta) raramente accetta consigli, o "punti di vista"....spesso rinfaccia i miei errori di genitore.(a volte abbiamo anche un contatto profondo,e sono rare benedizioni).Quando lui si mette sull'aggressivo/accusatorio e va a testa bassa verso le sue scelte, o verso la strada che tenta di trovare,in piena reazione,io provo un misto di rabbia e sofferenza, che sento non fa bene nè a me nè a lui. Ti chiedo: come trascendere l'ego senza essere nè zerbino, nè in reazione,e soprattutto essergli utile senza invadere? Io vedo la sua anima, la sua luce, ma poi mi perdo nelle scatole cinesi delle proiezioni....ti ringrazio.



Grazie Adriana della tua domanda, capisco il tuo stato d'animo che vorrebbe dare il meglio e il massimo ma non trova adeguato riscontro.

L'equilibrio tra amore e distacco è il più delicato, implica essere presenti e allo stesso tempo centrati nella propria dignità e consapevolezza e per quanto tu possa indicare la via non puoi forzare nessuno a percorrerla. Dai e distaccati dal risultato, contribuisci e dimentica di averlo fatto. Il ritorno sarà vasto, ma non ti arriverà necessariamente da colui al quale hai donato (forse si, forse no). Ti arriverà dall'universo nella forma di fortuna, di facilità, di leggerezza, di meraviglia nello scoprire che puoi essere indipendente, come individuo, come madre, come anima.

La spiritualità ci ricorda che siamo nei ruoli di genitori, figli, compagni ecc.. solo in questa dimensione fisica ma la realtà eterna è che siamo tutti fratelli, anime che appartengono alla stessa dimensione di luce e di pace.
Imparando a meditare acquisisci e rafforzi la coscienza di essere più distaccata dalle dinamiche umane, dove vige il volere sempre qualcosa: considerazione, rispetto, amore ecc.. In questo poi siamo spesso e ampiamente delusi.

Continua, come fai già, a guardalo con rispetto. Offri i tuoi consigli perché questo è sempre utile, ma distaccati dal risultato. Centrati nel tuo auto rispetto. Quando smettiamo di seguire, siamo seguiti.

Ti suggerirei di leggere i due testi di Mike George, "Non ti arrabbiare diventa saggio" e "Le 7 Ahh!". Ambedue sono di grande supporto a chi desidera diventare molto amorevole e altrettanto distaccato perché sta cercando di imparare ad amare anche se stesso.

Antonella

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