La posta di Antonella

ANTONELLA RISPONDE A VALENTINA

pubblicato il 11/12/11


Domanda di Valentina

Ciao Antonella.
Si può avere paura di essere felici? Pur essendo consapevoli di avere molto,
di vivere sereni è giusto aspirare ad un'ulteriore felicità senza sentirsi
in colpa?
Grazie per la risposta.


Risposta di Antonella

Buongiorno Valentina
la paura non è di essere felici ma di perdere la felicità che sappiamo potrebbe non durare a lungo.
Questo timore ci condiziona, un pò come vedere il sole dopo tanto tempo: ci sarà il timore che riprenda a piovere!

Penso inoltre che il senso di colpa sia un reale blocco alla felicità: non ci fa essere liberi pensando che non ce lo meritiamo. Ma dove origina questa convinzione?
Ci sono due grandi tipologie di "sanskaras" ovvero di tratti di personalità o aspetti caratteriali: innati e acquisiti.
Quelli innati sono nell'anima, sono eterni e originali. Non scompaiono mai ma possono essere dimenticati e sopraffatti da quelli acquisiti che sono più recenti, meno forti ma più evidenti. Di solito nella frenesia del nostro ritmo di vita, pensiamo senza valutare (non c'è tempo!). Lasciamo che i pensieri vadano a mille attivando senza molta scelte le abitudini acquisite, più immediate, connesse con l'educazione, cultura e formazione religiosa.
Sono quindi intrise di credenze e illusioni, di convinzioni che non ti aiutano a crescere ma ti tengono nel buio di un'ignoranza spirituale.
Attivare i sanskaras originali significa attivare le nostre qualità innate e virtù. E questo va a compensare gli aspetti superficiali e fonti di disagio e sofferenza di cui ci siamo ricoperti.

Ci sono due modi per farlo:

meditare ti riporta in connessione con la tua parte più vera e ti incita a fermarti e pensare nel modo giusto,
praticare la generosità, il dare, la condivisione, l'amore in azione.

Tornando alla tua domanda.. puoi essere felice e godere di quello che hai senza sentirti in colpa? Certo, perchè se chi non ha soffre e chi ha soffre, tutti allora soffrono e il livello energetico scende talmente tanto da rendere ancora più difficile la risalita. Ma mentre usufruisci di quello che hai, puoi ricordare la necessità di questo tempo che consiste nell'impellenza di cambiare coscienza. Se tu cambi il tuo atteggiamento e fai riaffiorare la tua parte più vera questo è un grande contributo.
Certo non risolve la fame del mondo ma questa è il risultato dell'egoismo umano, ovvero di una coscienza limitata e inquinata. Oggi curiamo molto l'aspetto ambientale consapevoli degli enormi danni ecologici, ma la vera ecologia inizia nella mente. Uno, due, quattro, otto...così un cambiamento avviene, non soffrendo per chi soffre ma facendo qualcosa.
Se usi le cose con rispetto le aumenti, ma se allo stesso tempo "mangi" soltanto dal tuo credito karmico prima o poi finirà. Usa quello che hai: intelligenza, risorse fisiche e economiche, il tuo buon umore, la disponibilità, il tempo ecc.. e condividi più che puoi, mentre nel tuo intimo, continui a crescere per essere un buon esempio. Pensi che ci sia un regalo migliore?

Antonella

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