La posta di Antonella

ANTONELLA RISPONDE AD ALESSANDRO

pubblicato il 02/06/18

Domanda di Alessandro

Come si fa a non essere influenzati dagli eventi esterni? Vorrei molto non reagire ma a volte è più forte di me!
Alessandro

Risposta di Antonella

Caro Alessandro,
la reazione è segno di coinvolgimento che di per sé è positivo, vuol dire che ci sei e ti interessa. Ma ci sono molte cose buone che fanno male - come il fritto!! Cosi anche esprimere il tuo disappunto può diventare dannoso, soprattutto per te che metti in circolo una buona dose di adrenalina nel tuo corpo e di solito, quando si reagisce, noi stessi dopo stiamo male.
Questo perché non risponde a ciò che sappiamo sia l'espressione più sana e più armoniosa.
Mi hai fatto pensare ai tre livelli di coscienza: quello dove tutto è da controbattere e il motto è lottare, il secondo è lo stato in cui mi fermo, paziento, osservo e cerco di capire come immettere un'energia diversa, e il terzo è essere al di sopra spostando il pensiero in un'altra direzione.
Un esempio: se vedo un'ingiustizia posso accendermi perché non la condivido ma alimento la negatività nell'atmosfera che porterà gli altri e pure me ad agire in modo scorretto. Non ci rendiamo conto che ogni nostro pensiero genera una vibrazione che permea l'atmosfera, l'aria che respiriamo e cosi ci ritornerà. La natura e la sua condizione disastrata ne sono una dichiarazione evidente.
Se sono nel secondo livello mi fermo e vado oltre quello che appare, la donna che urla forse ha una situazione penosa in casa, il ragazzino che ruba non ha altro modo per avere qualcosa, ecc.. ma se vedo oltre, vedo il vuoto delle anime che stanno affannandosi a vivere, in una realtà che è sempre più vuota di valori e piena di avidità ed egoismo.
Se voglio portare un cambiamento, non posso fare quello che ho sempre fatto e quello che tutti fanno. Elaboro un altro modo.
Se tramite la meditazione o altro, ho accumulato un po’ di forza interiore, allora il pensiero di possibile rabbia o indignazione può essere sostituito da un pensiero di generosità. Mi chiederò: cosa posso dare in questa situazione? Vi ricordate la moglie del carabiniere ucciso in toscana, qualche anno fa, che davanti alla violenza, insieme alla madre del ragazzo killer, decise di aprire un'associazione ed elaborare insieme un modo per aiutare chi perdeva persone care. Per uscire dal buio, la generosità è un grande supporto perché sposta la mia mente dal buio dell'impotenza alla creatività del potere interiore.
Cosi ritorno ad una coscienza che vive di valori anziché cadere nella trappola delle reazioni.
Alla prossima..
Antonella

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