Domanda di M.Teresa
Cara Antonella, sono confusa in questi giorni. E' da agosto, cioè da quando sono venuta per la prima volta a Casa Sangam, che sto cercando con tutta la mia determinazione e forza di volontà di mettere in pratica i vostri principi. (La mia ricerca non è iniziata con voi, ho sempre cercato "qualcosa oltre", ma voi mi avete indirizzata nella giusta direzione).

Medito tutte le mattine, dopo aver letto e approfondito, anche scrivendo, brani soprattutto tratti dalla vs news letter; durante la giornata cerco di fare delle pause in cui entrare in me stessa e ascoltare il silenzio. Ho cambiato stile di vita, ma soprattutto modo di vedere e considerare la mia esistenza (certi principi già li mettevo in pratica). Mi sento molto meglio, più forte e sicura, "protetta" e padrona della mia vita. Sempre più tempo durante la giornata sono connessa al mio Sé, vivo il mio corpo interiore, sono spettatrice di me stessa.
Mi sono però successi alcuni episodi in cui ho dimenticato tutto il lavoro svolto, i traguardi raggiunti e non ero affatto connessa con il mio Sé. E' stato come se avessi avuto una "bestia" dentro che voleva uscire e sfogare tutta la sua rabbia. Non mi riconoscevo; era come se un estraneo entrato in me mi comandasse e io non ero più padrona di me stessa. Come se quell'"estraneo" volesse uscire e gridare tutta la sua rabbia. A me sembrava che non fossi io quella persona così arrabbiata e aggressiva, ma la paura è che quell'essere fossi invece veramente io. Per fortuna dura poco. Poi rientro, osservo da fuori le reazioni avute, ritorno a meditare e a tutto il resto, solo che rimango allibita, scioccata e, subito dopo l'episodio, completamente scarica di energia.
Mi voglio comunque sempre bene. Questo non ho mai smesso di farlo. Dimmi qualcosa tu, cara Antonella. Indirizzami verso una spiegazione. Ringrazio te e tutta la Brahma Kumaris (in particolare voi di Bologna che incontro una volta al mese)di esistere.

Un grazie dal profondo della mia anima. Om shanti Maria Teresa

Risposta di Antonella

Cara Maria Teresa, scusa il ritardo con cui ti rispondo..  Penso che potrebbero esserci due risposte, vedi tu quella che senti più appropriata.

Una possibilità è che nel tentativo di essere "brava" alcune reazioni sono state represse e dopo un pò, non avendole elaborate, vengono a galla in modo esagerato. Il percorso di tolleranza, pazienza, bontà ecc... insomma di non violenza, risponde alla nostra natura innata, ma i nostri difetti che sono anche ben presenti e ben attivi, hanno un loro decorso.
Se fermo il fiume con una diga, forzando l'acqua rischio un disastro... Devo cambiare il suo corso, spostare la mia energia verso le qualità che io sono, con un comprensione profonda e questo richiede del tempo e il laboratorio della vita.
Un esempio: se non rispondi/reagisci perché sai che è bene avere pazienza e dare amore piuttosto che arrabbiarsi, ma non chiarisci dopo quello che era il tuo punto di vista, mettendoci una pietra sopra, la reazione è stata repressa e non elaborata. Chiarire e pulire il cuore in modo gentile e chiaro è molto sano.

Nella meditazione puoi elaborare la formula migliore e nello yoga (unione con l'Anima Suprema) prendi la forza e l'energia per procedere al meglio. Spero ti sia chiaro...

La seconda ipotesi, visto che parli di un'energia "estranea" (i nostri difetti per quando siano in noi, sono comunque estranei!) potrebbe essere una forma di influenza esterna di "anime erranti". Ma questa ipotesi è assai improbabile quindi ho voluto solo indicarla ma non mi fermerei su questa. In ogni caso per ovviare e tutelarsi, mantieni alta la tua onestà, integrità e pulizia interiore.

Spero di sia utile e spero anche di vederti presto al prossimo seminario.
Un saluto di pace
Antonella

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