Aruna Ladva
"La luce è per l'oscurità ciò che l'amore è per la paura; in presenza dell'una, l'altra scompare." – Marianne Williamson
La dicotomia tra luce e oscurità è una delle metafore più antiche e potenti del pensiero umano. In questa rappresentazione, la luce emerge come simbolo di verità, virtù e poteri divini, mentre l'oscurità diventa il vessillo di paura, ignoranza e negatività.
Nel panorama religioso e spirituale, specialmente nel cristianesimo, si parla di "notte oscura dell'anima" per descrivere momenti di profondi dubbi e crisi spirituali. È in questi momenti che ci troviamo costretti a scavare nel profondo di noi stessi, confrontandoci con le nostre paure più nascoste.
Come l'alba inevitabilmente segue la notte, così la nostra oscurità interiore può essere dissipata dalla nascita della consapevolezza. Senza il sole, fonte di tutta la vita, il nostro mondo non potrebbe esistere. Allo stesso modo, la nostra anima necessita della luce della consapevolezza e dell'amore per risplendere ed eliminare l'oscurità al suo interno.
In un mondo sempre più dominato da conflitti e animosità, l'oscurità sembra infiltrarsi nei cuori di molti. Spesso rimaniamo intrappolati nell'illusione di poter combattere l'oscurità con ulteriore oscurità, una strategia che si rivela fallimentare.
Chi si allontana dalla luce e si scaglia contro il prossimo è spesso animato da un senso di impotenza, un vuoto interiore.
È difficile credere che chi commette atti malvagi possa trovare un'autentica soddisfazione; piuttosto, sono persone smarrite, guidate dall'ego e prive di compassione ed empatia. Tale lontananza dalla propria coscienza è destinata a presentare, prima o poi, il conto del karma.
Nel sermone di saggezza attribuito a Buddha si ricorda: "Migliaia di candele possono essere accese da una singola candela e la vita della candela non sarà accorciata. La felicità non diminuisce mai se condivisa".
Anche nei tempi più bui e in apparenza insormontabili, è fondamentale accendere una luce, per quanto piccola possa apparire. Attraverso atti di virtù e parole gentili, possiamo illuminare il nostro cammino e quello degli altri. È la necessità urgente del nostro tempo, con l'orologio dell'apocalisse che avanza minacciosamente verso la mezzanotte.
Se desideriamo vivere in un mondo di pace e amore, è questo il tipo di energia che dobbiamo irradiare. Ogni pensiero positivo, ogni gesto di compassione, rafforza non solo chi li realizza, ma anche chi ne è testimone. Nel regno dello spirito, condividere qualcosa di sacro non impoverisce mai, anzi, accresce ciò che è condiviso. La bontà genera bontà, e nella Coscienza Divina non vi è spazio per limitazioni, c’è solo abbondanza.
La vera forza risiede nella gentilezza, una qualità che permette di esplorare connessioni più profonde con il Divino e di alimentare la luce interiore. In questo processo di trasformazione, l'oscurità interiore si dissolve gradualmente, lasciando spazio a una nuova consapevolezza.
È il tempo... di far brillare più luce sia dentro che fuori per rimuovere TUTTA l'oscurità.
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