Recensione Eventi

Che cos'è l'ego?

pubblicato il 28/09/14

di Silvia Bargellini

Hai mai vissuto un momenti nella tua vita in cui ti sei sentito libero da tutte le paure, senza la minima tristezza o rabbia, in cui hai dato te stesso  senza desiderare nulla in cambio, momenti in cui il tuo cuore era contento, amorevole, gioioso e colmo di buoni sentimenti per tutti?

Quelli erano momenti in cui l’ego non era presente, cioè ad esprimersi era il tuo vero sé, l’io.

IO

   

Stress, sofferenza, rabbia, pena….  invece, indicano la presenza dell’ego.

EGO
     

La nostra vera identità, il nostro io, è sostanzialmente pacifico, calmo, gioioso, amorevole, stabile e soprattutto con una sana autostima e auto rispetto; tutti abbiamo dimenticato chi siamo veramente.
Non riusciamo a realizzare che tutta la rabbia, la paura, le reazioni, la scontentezza, l’infelicità, lo stress e la sofferenza originano dall’aver  dimenticato la nostra vera identità.

L’EGO è semplicemente un errore di identità, un sé illusorio, ci si convince di essere qualcuno che non si è, il falso IO.  Tutte le volte che ci si  identifica in qualcuno che non si è allora si crea ego.
C’è una storia indiana che racconta degli aspetti dell’ego più comuni:

Quattro studenti di una scuola di meditazione indiana avevano scelto di fare l’esperienza di una settimana di silenzio e meditazione, scegliendo di restare insieme nella scuola per tutto il tempo.
Il primo giorno andò tutto bene,  riuscirono a creare nella stanza di meditazione un’ottima atmosfera silenziosa, calma e pacifica, ma al tramonto quando la stanza si fece buia, uno degli studenti non riuscì a trattenere le parole, chiamò il servitore e gli ordinò di accendere le lampade ad olio.

 Il secondo studente che si meravigliò di aver sentito le sue parole gli ricordò che aveva deciso di mantenere il silenzio per una settimana.
Il terzo studente li aggredì dicendo che erano degli stupidi perché avevano rotto il silenzio, mentre il quarto affermò di essere stato l’unico che non aveva aperto bocca!
 

Questa storia spiega bene le quattro principali espressioni dell’ego; la prima è il manifestare la propria superiorità sugli altri, io sono lo studente di una famosa scuola di meditazione e tu sei il servitore che deve accendere le lampade.
La seconda espressione dell’ego è la critica e il giudizio, uno studente aveva fatto un errore e l’altro immediatamente glielo ha fatto notare, la terza è la rabbia che nella storia si è manifestata attraverso l’insulto “siete degli stupidi” e la quarta l’ottusità di chi non capisce minimamente il proprio comportamento affermando di essere l’unico che non aveva parlato.

Di solito quindi si dice che una persona ha ego quando è arrogante, si da delle arie, ostenta oggetti di valore, afferma di avere sempre ragione e gli altri sempre torto, in realtà EGO è molto di più, il discutere sempre su tutto, le reazioni emotive, la gelosia, la paura di perdere e addirittura anche una falsa umiltà o sottomissione della serie: “ Io non sono nessuno”,  “Non sono capace di combinare nulla”, “ Non sono degno di te”. Anche queste espressioni indicano la presenza dell’EGO, perché sia l’arrogante che il sottomesso sono lontani dalla propria vera natura. 

COME SI CREA EGO?

La posizione spirituale del Raja Yoga nei riguardi dell’essere umano  è molto semplice e chiara: noi siamo essere spirituali, siamo un’energia cosciente, viviamo in un corpo fatto di elementi fisici, abbiamo facoltà intellettuali e mentali ma soprattutto siamo caratterizzati da qualità meravigliose come la pace e l’amore.
Anno dopo anno, vita dopo vita, la batteria della essere spirituale si scarica e è proprio da questa minore energia che origina l’ego.
Quando l’anima è scarica energeticamente mette in atto diversi meccanismi di sopravvivenza: adotta una maschera, crea attaccamento e si identifica in ciò che non è.

MASCHERA  DELL’IO - Dal momento che non si hanno più le energie necessarie, si cominciano a commettere degli errori, a fare scelte sbagliate e, per sopravvivere in una società complessa come la nostra, si indossano per esempio le maschere dell’essere perfetto, la madre perfetta, l’amico solare e divertente, il collega empatico.
Sebbene le maschere facciano dimenticare il proprio vero io spirituale possono funzionare bene ma solo fino al momento in cui qualcuno non squalifica o  tradisce la maschera della brava madre, dell’amico sempre allegro o del collega benevolente,  perché in quei momenti l’ego entra in azione difendendo quella maschera che in tante situazioni aveva aiutato.
E’ in questi casi che l’ego si manifesta con la rabbia, la tristezza, la paura di perdere, la critica, la vendetta; ma l’origine di tutto questo è solo una perdita a livello spirituale.

IDENTIFICAZIONE E ATTACCAMENTO DELL’IO - Quando ci si dimentica della propria vera identità spirituale oltre all’adozione di maschere si crea attaccamento e identificazione a situazioni e cose che fanno parte di quella sfera che è esterna al nostro io, come il proprio ruolo nella società, gli averi, le persone, il corpo.

Identificarsi significa perdere il proprio vero sé spirituale per immedesimarsi per esempio nella propria posizione lavorativa: “Io sono il direttore!” ,  questo porta ad un’ulteriore perdita di energia, perché tutto ciò che è esterno al nostro essere non è assolutamente controllabile e mantenere la posizione di direttore può voler dire combattere duramente ogni giorno.

Lo stesso vale per qualsiasi altra forma di attaccamento come quella verso una relazione o verso un oggetto nel senso che se non si resta in un legame relazionale con la propria fidanzata la vita non ha più senso, se non si ha un certo modello di cellulare non si è nessuno, il proprio sé si è perso nell’immagine dell’altro e di un oggetto.

Siamo un’energia, spirito o anime che su questa terra recitano un ruolo, una parte e, come un attore, indossiamo un costume o più costumi, anche all’interno della stessa giornata,  ma nel momento in cui ci attacchiamo o ci identifichiamo per esempio al ruolo di direttore di una certa società perdiamo il senso del nostro sé. Sarebbe come se l’attore continuasse a recitare la propria parte anche giù dal palcoscenico.

Spirito libero
è la chiave per non perdere la propria identità, essere libero significa non avere attaccamenti e non provare stati di sofferenza, stress, infelicità, significa senza ego.

Il  Raja Yoga è un viaggio a ritroso alla ricerca della nostra identità e libertà perduta e questo è un ESEMPIO DI MEDITAZIONE per ricollegarsi al vero IO:

Immagina di essere su un prato verde meraviglioso i tuoi piedi scalzi camminano sull’erba soffice e morbida.

Ti senti completamente a tuo agio con un abito leggero e fresco e cammini, l’aria è profumata a tiepida, il sole ti accarezza, questo luogo silenzioso e tranquillo ti fa entrare in contatto con la tua energia interna di pace e calma assapora questi momenti  e sperimenta  profondamente pace, tranquillità, calma.

Cammini e incontri un giardino di tantissimi fiori bianchi, ne raccogli qualcuno e senti il loro profumo fresco, la fragranza risuona all’interno di te e ti fa entrare in contatto con la tua energia interiore di autenticità,  guarda ancora i fiori e assapora questo momento di verità.

Cammini ancora e trovi un altro giardino dove i fiori sono tutti di colore variegato giallo e arancione, senti la loro fragranza e automaticamente entri in contatto con la tua energia interiore di forza e gioia.

Cammini ancora e scopri un antico giardino dove i fiori sono tutti di colore rosso, ne raccogli qualcuno, senti la loro fragranza e questa ti fa entrare in contato con la tua vibrazione interiore di amore, il tuo cuore si apre ancora di più come se fosse un fiore rosso. Ascolta la tua vibrazione di amore.

Da questo giardino c’è un  piccolo sentiero, lo percorri, arrivi in un giardino dove c’è una panchina, c’è una persona seduta che ti è molto cara e  ti aspetta, la guardi dolcemente e le offri i fiori che hai raccolto, senti le tue vibrazioni di pace, di gioia, forza e amore che fluiscono verso quell’anima. La abbracci sottilmente e quando sei pronto saluti quel luogo meraviglioso e torni alla consapevolezza del tuo corpo e della stanza.


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Commenti

Icona utente rosi il 26/02/18
Penso che l'evoluzione sta nell'accorgersi che viviamo in momenti dove l'ego è padrone.E' vivere con presenza la propria vita. questa consapevolezza la puoi comquistare attraverso la meditazione.
Icona utente Silvia il 29/10/14
Si certo Leonardo, da un punto di vista psicologico l'ego ha la sua funzione positiva, per esempio se ho timore a parlare in pubblico, indosso la maschera della sicurezza e riesco nel mio obiettivo. Da un punto di vista spirituale invece l'ego è come una toppa che copre una lacerazione e il percorso di crescita mi deve condurre al superamento dell'ego, verso la mia vera identità originaria che è forte, pacifica e amorevole. Un caro saluto, Silvia
Icona utente Leonardo il 28/10/14
Ma se l'ego esiste e tutti, chi più chi meno, per brevi o lunghi periodi, prima o poi lo utilizzano, avrà pure una sua funzione positiva?! Possibile che abbia solo una funzione negativa e serve solo a star male?
Icona utente leonardo il 25/10/14
ottimi spunti per rilettere e per programmare una nuova vita.

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