pubblicato il 18/03/11
Un gran numero di persone cercano Dio, ma chi lo conosce veramente?
Hanno ritrovato i diari di Madre Teresa, sono stati pubblicati quindi non è segreta la lettera in cui lei scriveva a Dio: “ho dato la mia vita a Te ma non ti conosco, non sperimento il Tuo amore”.
Sono stata molto colpita da questa lettera. 
In un altro punto delle sue lettere scrive che quando si è fatta suora era molto giovane e aveva sperimentato la presenza di Dio molto forte. Man mano però che procedeva nella sua vita monastica e soprattutto quando decise che avrebbe portato avanti una missione nei luoghi di Calcutta, ebbe molti ostacoli dalla chiesa. La gerarchia ecclesiastica non era favorevole a questi suoi intenti.
Ma era una donna molto determinata quindi non si fermò. Ma ha affermato che a causa di questi ostacoli aveva perso contatto con Dio. Anche da questo sono stata molto colpita.
 
La gente ha cercato tanto Dio nel cammino della devozione, invocandolo, pregando e facendo di tutto ma di fatto non lo conoscono.
La parola che si usa in hindi è Bhakti, che vuol dire devozione ma anche cammino di ricerca.
Spesso l’intensità del Bhakti (indicata per l'età del rame e del ferro) e la fatica della ricerca compromettono l'esperienza di Dio.
 
Quando uno è all'aeroporto, ad esempio, e cerca qualcuno, vaga in giro. Magari non ha il suo cellulare così spera di riuscire ad incontrarlo. Allo stesso modo cercare Dio è molto diverso dal conoscerlo e connettersi con Lui.
Attraverso l'esperienza di Dio si possono realizzare e sperimentare i raggiungimenti che Lui può dare. La prova di questo è che nonostante le persone descrivano Dio come un Oceano di pace, amore e verità non hanno il beneficio dell’esperienza, e così continuano a cercare.
Continueranno a dire: “oh, la mia mente è inquieta!”
 
Ma se conoscessi Dio, se mi connettessi con Lui e se Lo sperimentassi come un Oceano di pace, potrei dire che sono inquieta?
Quindi l'intero mondo, incluso saggi, santoni, preti e leader di varie tradizioni religiose, passano per un periodo di ricerca e vogliono sperimentare Dio. Ma Dio stesso dice che nessuno nel mondo lo conosce per ciò che realmente è!
 
Volevo anche citare l'Arcivescovo di Canterbury. Lui ricopre la carica più alta della chiesa anglicana, è seguito da milioni di persone in tutto il globo che lo vedono come il loro riferimento religioso, come il padre della loro religione. Ebbene, lui fu intervistato qualche anno fa da un giornalista del Sunday (quotidiano inglese) e uscì in prima pagina la sua affermazione: - “Non posso dichiarare di conoscere Dio, direi che sono ancora in cammino”.
Da un parte era apprezzabile sentire la sua umiltà e umiltà è grandezza, ma dall'altra questo è un leader religioso che afferma di non conoscere Dio.
Ci sono milioni di persone che fanno riferimento a colui che li guida, ma dove li guida?
 
Quando i figli non conoscono i loro genitori, soffrono. Ugualmente c’è una grande fortuna nel riuscire a conoscere Dio, ad ascoltarlo e ricevere il beneficio dello yoga, cioè della connessione.
 
Percepire il Suo Amore, la Sua Pace e il Suo Potere trasforma la mia vita. Dopodiché viene dal cuore il sentimento di appartenenza. In questo c'è una grande forza.

 

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