NO Come gestire la rabbia senza reprimerla - Raja Yoga Newsletter Corsi di Meditazione
pubblicato il 02/11/24


Antonella Ferrari

5 Strategie per rafforzarsi dentro

Non sopprimere …non esprimere non reprimere… TRASFORMA la rabbia!
La rabbia è come un carbone ardente, lo prendi con l’intento di tirarlo a qualcun altro perché se lo merita, ma il primo che si brucia sei te!
Buddha

Viviamo in un mondo arrabbiato e la rabbia ha numerose espressioni: irritazione, frustrazione, impazienza, collera, furia, aggressività e … violenza!
Ma tu sceglieresti mai di arrabbiarti? Suppongo di No.
Infatti, sembra che questa emozione parta in automatico, il che vuol dire che è fuori dal tuo controllo. La rabbia è la forza che uno usa quando manca di vero potere interiore, ecco perché è importante avere l’obiettivo di ritrovare un maggiore autocontrollo e acquisire più forza.

C’è un tipo di rabbia che esplode fuori rendendo chi ne è affetto aggressivo, prepotente e talvolta offensivo. L’altro tipo di rabbia è implosivo. La rabbia che implode è depressiva - “sono io che ho sbagliato .. sono io che non vado bene … “e si manifesta con frequente auto critica. Chi ne è affetto ha un bisogno costante di dimostrare quanto vale, e soprattutto che gli altri gli riconoscano questo valore.

LA RABBIA è anche nell’INTOLLERANZA.

Un saggio disse: se cambiate la rabbia in tolleranza, allora non brucerà fuori ma brucerà il vostro vecchio karma. Dalla profondità, chi tollera emerge con molti poteri.
Sopportare è sperare che la situazione passi, mentre tollerare è quando io sono passata oltre. Non è la circostanza che passa, ma io sono andata oltre lasciando alle mie spalle quello che ho deciso di non portare con me. La tolleranza è un potere silenzioso che ispira altri a procedere offrendo il cuore a chi vi si oppone come alternativa di comportamento.
Non tollerare è connettersi con le tue debolezze anziché con le tue forze.

RIPROGRAMMA I TUOI SCHEMI MENTALI
Quando decidi di cambiare strada, il navigatore riprogramma il percorso alternativo. Lo stesso dovrebbe accadere quando ti accorgi che la strada che volevi percorrere non è più possibile, che la modalità di comportamento che hai usato non funziona! Quanto la mente è disponibile a cambiare? La flessibilità accompagna la voglia di creare nuove forme di pensiero sulla tela della mente.
Spesso chi è ferito tende a infliggere sofferenza agli altri come se questo fosse un modo per alleviare la sofferenza ma, in realtà, l’aumenta.

1° strategia – CAMBIARE SIGNIFICATO ALL’EVENTO

Nessuna rabbia può cambiare il passato…
Cosa è il passato? Qualcosa che è successo a me e che ho registrato nel mio vissuto, remoto o recente che sia. Il passato è fatto di quello che è stato l’evento e del significato che decidi di dargli. Il significato che darai all’evento diventa la tua storia.
Per guarire occorre spostare l’evento dal file delle ferite al file dell’apprendimento. Solo cosi lo passerai al file della guarigione.
Ci liberiamo dal peso emotivo del passato quando comprendiamo:

1. Il passato è passato - Non si torna indietro e se le cose successe ieri sono ancora troppo incisive oggi, allora non sono proprio passate, sono presenti.

2. La filosofia del KARMA

Comprendere il KARMA significa NON REAGIRE agli eventi ma RISPONDERE, ovvero prendersi la responsabilità delle proprie azioni passate. Sembrerebbe un fardello in realtà la coscienza si acquieta e quindi è una consapevolezza che libera. Ciò di cui mi prendo la responsabilità riduce il carico, evidenzia la lezione di vita e così passa al file dell’apprendimento iniziando quel processo interiore di guarigione attivato dall’utilizzo della parte migliore del sé. Usa le tue qualità: sono pillole di guarigione per le ferite.

Due pensieri consapevoli da intrattenere nella mente il più possibile: «sono creatore del mio destino!» e «faccio pace con il mio passato!»

2° strategia – USARE L’ENERGIA CREATIVA DELLA MENTE
In Giappone, quando un oggetto si rompe, lo rimontano unendo i pezzi rotti con linee di pittura d'oro. Diventa quasi un'opera d'arte, sottolineando la bellezza di ciò che un tempo era rotto. Tale tecnica prende il nome di Kintsugi (letteralmente, “riparare con l’oro”), grazie al quale ogni oggetto diventa unico e pregiato per il metallo prezioso che lo decora. Allo stesso modo, è possibile usare l’energia della mente per creare sul danno anziché arrabbiarsi, biasimare e incolpare.
Le circostanze cospirano sempre per facilitare una crescita interiore e diventare migliori.

PRATICA - La pratica di un secondo, quando niente succede, crea l’abitudine a fermare la mente su pochi pensieri. Pensieri come: in un secondo lascio andare ogni tensione… In un secondo mi distacco da questa situazione e vado al di là come se spiccassi il volo…

Ciò ti renderà in grado di rimanere molto più stabile quando arrivano sfide improvvise avendo già creato questa abitudine. È da praticare 8 volte al giorno e … saranno solo 8 secondi! Un investimento di gran lunga proficuo per la vostra stabilità emotiva.

3° strategia – DONARE PERDONO

Se non perdonate è come prendere del veleno e sperare che l’altro muoia!
Il perdono implica offrire il dono della propria comprensione. La generosità rende forti e quindi, in modo indiretto, scioglie la propria rabbia e aiuta a gestire chi è arrabbiato. Una comprensione che diventa compassione - se perdoni puoi andare avanti!

Trovare il coraggio di perdonare qualcuno che ti ha fatto un torto richiede una grande abilità emotiva. Ma il valore della tua vita è connesso con la benevolenza e con quanto hai inciso nella qualità della vita degli altri.

4° strategia – DARE PIÙ VALORE AL FUTURO visualizzando quello che vorreste essere.
Non più ostaggio della tua storia, guarda il futuro - il passato non è il tuo destino!
RIFLESSIONE
• Che tipo di persona vorresti essere?
• Che qualità ti aiuterebbe a fare pace con il passato?
• Su che cosa puoi focalizzare l’energia, per dare forza ad una nuova “me”?

In un villaggio in Africa la gente moriva e non sapevano perché! Un esperto scoprì che l’acqua era contaminata e andando alla sorgente trovano dei cinghiali che erano caduti e morti proprio alla fonte. Tolte le carcasse l’acqua tornò pulita.

• Cosa contamina la fonte dei tuoi pensieri? Cosa porti con te dal passato che inquina il tuo stato d’animo?

5° strategia – LA MEDITAZIONE

Per implementare le precedenti strategie c’è una pratica essenziale: meditare. È l’ultima ma in realtà sarebbe la prima!
Meditare è riportare un equilibrio tra dentro e fuori, tra il silenzio e il suono, tra l’avere e l’essere.
Tutti meditano comunque, perché “meditare” vuol dire pensare, ma quando si parla di meditazione si intende l’arte di fermare la frenesia della mente. Una mente spesso agitata, allo scopo di ritrovare calma e chiarezza per meglio vedere quello che accade sia dentro che intorno a noi.
Meditare è strumentale per sentire che la pace inizia nella profondità dell’essere. La vera pace non è una questione del mondo, è uno stato d’animo interiore. La pace è la vera fondamenta dell’essere e determina l’efficacia in ogni settore di vita.

“Ciò che sta dietro di noi e ciò che sta davanti a noi è poca cosa in confronto con ciò che c’è dentro di noi”
Oliver Wendell Holmes


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Commenti

Icona utente Giovanna Santini il 19/11/24
Articolo molto interessante e funzionale da approfondire

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