Recensione Eventi

Dal caos alla stabilità

pubblicato il 17/05/10


Condividere è importante: ci sono tanti incontri nel mondo ogni giorno, su qualsiasi argomento, ma sul come diventare esseri umani migliori l'offerta è veramente carente.
Molto tempo è dedicato al fare e molto meno all'essere.

Nelle ultime due decadi il mondo è diventato più piccolo. Prima il mondo era "piatto", poi grande e rotondo, ora la scienza lo ha reso ben piccolo. Sono stati lanciati i satelliti che in meno di due ore lo circumnavigano fino a renderlo un puntino sul nostro cellulare!

Ora c'è molta pressione psicologica, siamo raggiungibili in tanti modi molto veloci e immediati! E' anche un bene dovuto alla tecnologia, ma poniamo sempre meno attenzione alla nostra mente (il computer più grande e complesso).
Le macchine hanno bisogno di manutenzione ma come prenderci cura della mente?
Cosa facciamo quando siamo scarichi? Lo stile di vita tende a stressare, e mentre il corpo ha bisogno di ossigeno, la mente richiede pace e silenzio.

Pensiamo troppo e questa forse è la peggiore abitudine; se pensiamo troppo sprechiamo pensieri e questo porta stanchezza. La pazienza e tolleranza diminuiscono. Se calano il capire e tollerare, aumenta l'irritazione e così si trasmettono energia negativa e difficoltà nelle relazioni.

La meditazione può essere vissuta anche come l'esperienza della nostra stanza interiore. Più pratico la meditazione e più divento esperto nel concentrare la mente fino a farne un uso corretto. Un paragone: come per il cane che più è selvaggio e più necessita di addestramento, così è per la nostra mente continuamente in movimento. Pensiamo troppo e risulta difficile essere mentalmente e fisicamente nello stesso luogo; pianifichiamo, rimuginiamo, confrontiamo continuamente e così alimentiamo ripetutamente il caos!

Ma se ho la mente sotto controllo, la mia vita è sotto controllo! Ci insegnano a controllare tutto, come se questo fosse la fonte della sicurezza, ma questo ci conduce allo stress ed arranchiamo continuamente. Non possiamo pretendere di controllare la vita o una persona, perché porta al conflitto. Tra la vita e me c'è la mente: bisogna controllare questo strumento. Se la mente è sotto controllo, la vita lo è.

Spesso si dice che se fuori è tutto OK, allora io mi sento bene, ma ... è veramente tutto OK? Stiamo sistemando solo l'esterno. Possiamo suggerire una modalità opposta, ovvero essere OK DENTRO rende anche l'esterno ok. E allora noi siamo più forti. Ma l'abitudine è dare importanza solo o per lo più all'esterno.

Come opera la mente? Un esempio utile è il traffico a Istanbul: è senza regole ... o le regole valgono solo per gli altri! L'ordine invece richiede stabilità con regole e segnali. La mente può essere paragonata ad un giardino curato costantemente; se lo ignoro diventa una giungla. Se accumulo rabbia, amarezza e violenza, poi proverò tali sentimenti e ne soffrirò.
Come è possibile avere una pratica regolare di "controllo del traffico mentale"?
Per esempio fermandosi ogni tanto (a metà mattino e metà pomeriggio) per un solo minuto.

La mente tende a velocizzarsi, risulta poi difficile cambiare direzione: difficile non scontrarsi. Capita molto spesso in una discussione di interrompersi a vicenda, di parlare molto velocemente per ... non essere interrotti. Questo mette gli altri e noi in tensione. Non abbiamo pazienza di ascoltare, scambiamo le prime frasi e poi non ascoltiamo più e piuttosto prepariamo la risposta cercando di cogliere il primo spazio utile che ci lascia l'interlocutore. E' comunicazione o stiamo ascoltando solo noi stessi?
Tutto questo porta a malintesi, confusione, conflitti, caos.
Ascoltarsi, in solitudine, serve per rallentare il pensiero e quindi per ascoltare veramente gli altri.

Facciamo per due volte al giorno (per cominciare, es. alle 10,30 e alle 14,30) tre minuti di pausa silenziosa per rigenerare la mente.
Provate per una settimana. Rallentando il pensiero, acquisendo chiarezza, i problemi diventano piccoli. Se la mente pensa troppo i problemi si ingigantiscono e questo porta ansia e vari stress. Lo stress principale è legato alle relazioni umane e alla loro non facile gestione.

Come interagire senza stress? L'atteggiamento è una mia scelta e come io mi sento dipende da me. Infatti, una illusione o equivoco nel quale spesso incorriamo è quello di pensare che il mio stress derivi dagli altri. Questo ci rende dipendenti e implica che anche la mia felicità dipenda dagli altri. Mi ritrovo in una prigione emotiva della quale ho ceduto le chiavi e gli altri ne sono diventati i guardiani ... e poi ci lamentiamo? Ma la chiave gliel'abbiamo data noi!
E' un continuo "dare e prendere" nelle relazioni umane, ma come "pulirle"?
Ecco un aneddoto - Un vecchio saggio era seduto sotto l'albero, quando passò un giovane che iniziò ad insultarlo. Ma il saggio non sembrava accogliere la provocazione. Il giovane continuò, stanco fece una sosta e poi riprese a "premere" ma ancora nessuna reazione del vecchio! Esausto chiese al saggio come mai non reagiva? E lui rispose: "se qualcuno ti fa un dono, sta a te accoglierlo oppure no, e se non lo prendi a chi rimane? Nelle mani di chi lo stava dando...."

Quindi, se mi trovo di fronte a "messaggi spazzatura" non li accetto, non li assorbo ... è "un problema suo", perché dovrei accettare negatività? Non dobbiamo dare sofferenza "gratuita", ma neppure prenderla! Se prendo o accetto le negatività, poi rischio di doverla passare a qualcun altro. Teniamo la mente libera da sentimenti negativi: non rimuginiamo. Impariamo a mettere un punto finale alle cose e alle situazioni.

Per avere un dialogo interiore posso pensare: "Mente fermati, STOP! In questo caso, cosa potrei fare di meglio?" E poi dimenticare la situazione.
Se qualcuno conosce i nostri "pulsanti rossi" e li pigia, noi automaticamente ci sentiamo colpiti e "scattiamo". Come impedire questo o che si ripeta? Disattiviamoli. Possiamo superare la permalosità con maggior autostima, se sono più centrato nella mia stabilità, sarà più difficile destabilizzarmi.

E' vero comunque che dovremo anche gestire situazioni impreviste, inevitabili e di "forza maggiore". Ad esempio se trovassimo la strada sbarrata da un grande masso, potremmo tentare da soli di distruggere l'ostacolo, spaccandoli in tanti pezzi, ma sarebbe cosi faticoso e quasi .. folle! L'alternativa sarebbe invece raggirare il masso, scalarlo, allearci per venirne a capo e trovare il modo di andare oltre. La nostra abitudine di "abbattere le situazioni" è molto stancante.

E' necessario mantenere la positività ed andare avanti con amore, perché ogni situazione può insegnare e farci da laboratorio per apprendere virtù. Piuttosto che vederla come un ostacolo che mi blocca posso viverla come una opportunità.
Pratichiamo questi principi per conseguire stabilità ed equilibrio.

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