pubblicato il 19/11/16


di Antonella Ferrari

Secondo l’Associazione Americana Ansia e Depressione, I disturbi d’ansia sono la malattia mentale più comune che colpisce sia gli adulti che i bambini.
Tendiamo ad usare la parola ansia per grandi cose e per piccole cose. La usiamo davanti ad una guerra nucleare come davanti ad un videogame! Cosi spesso perdiamo la proporzione delle cose.

Per molti, preoccuparsi è essere un modo di rispondere alla vita.
La parola ansia viene dal latino “angere” ossia “stringere”, ed è proprio una stretta al cuore, un disagio della mente che vivono coloro che hanno questo tendenza caratteriale.

Nonostante l’ansia contenga una buona percentuale di paura, la paura di per sé, è la risposta immediata alla percezione di un pericolo. L’ansia invece è più la preoccupazione/timore di un qualcosa che non si ancora verificato. Ad esempio, mia nonna era molto ansiosa, quando qualcuno ritardava, lei andava avanti e indietro sul viale di casa continuando a chiedersi: ma quando arriva? E in quel momento il panico saliva, quello connesso con il timore che fosse successo qualcosa! E in quello stato uno non è più connesso con la realtà, non è più in grado di concentrarsi propriamente. È facile perdere di tutto, agire in modo impulsivo e agitato in preda a quell’emozione che attanaglia lo spirito.
Ma la possibilità che qualcosa di brutto accada è minima, nel senso che uno sta in ansia mille volte e non succede niente di quello che ha temuto. C’è una “malattia” chiamata attaccamento che sostiene questo timore di perdere ciò che è molto caro e importante. A causa dell’attaccamento, per chi soffre di ansia ogni scelta è sbagliata.
Un animale, quando non è in un ambiente favorevole che gli offre supporto, fa una di queste tre cose: si iberna, si adatta o migra.
Cosi facciamo anche noi, quando sentiamo paura e/o ansia. Molti si ibernano, cioè si paralizzano. Altri si adattano e chissà se era il loro posto giusto fin dall’inizio! Altri migrano cercando alternative e spesso sfuggendo a quello stato d’animo che si ripresenterà. Siamo predisposti a scappare da cose che ci hanno ferito, ma cosi perdiamo l’abilità di affrontare il rischio.

Il cibo amico o nemico…

Ci sono dei cibi che stimolano l’ansia, eccone 5 tra i più comuni:
1. Caffeina - La maggior parte delle persone ama iniziare la giornata con un bel caffè, ma la caffeina spesso è in grado di rendere nervosa e lunatica anche la persona più tranquilla influendo inoltre anche sulla qualità del sonno di chi ne fa uso. Il che porta a una stanchezza perenne, causa ulteriore di ansia.
2. Zucchero - I cibi molto elaborati, in particolare quelli ad alto contenuto di zuccheri raffinati sono assai nocivi per il nostro organismo. Nutrono batteri dannosi all’interno del nostro intestino e portano ad un squilibrio della flora intestinale. L’equilibrio intestinale incide molto nei nostri stati d’animo e nei livelli di ansia.
3. Additivi alimentari e dolcificanti - Molte persone sperimentano sbalzi d’umore dopo aver mangiato cibi ricchi di additivi, coloranti, dolcificanti e aromi artificiali. Molti di questi sono neurotossine e possono interferire nel normale funzionamento del sistema nervoso aumentando uno stato di ansia.
4. Glutammato monosodico - È in grado scatenare attacchi di panico e di ansia. Questo alimento viene aggiunto per dare sapore a molti alimenti, soprattutto quelli pronti, esempio si trova nei dadi o nei condimenti per il brodo.
5. Alimenti amidacei - Riso bianco, pane e pasta fatti con farine bianche, merendine e altri dolci possono causare grandi fluttuazioni di zucchero nel sangue e così impatto sullo stato emotivo. Puoi optare per cereali integrali, quinoa, miglio o amaranto.

Ascoltare il corpo con attenzione e i suoi segnali è molto utile per capire quali cibi hanno quale effetto. Spesso quelli che ci tolgono energia anziché darcene, sono anche dannosi per la nostra dimensione emotiva.
Chi è sotto stress tende a saltare i pasti. Tuttavia, mangiare aiuta il corpo e la mente a riposare, alleviando così parte della tensione accumulata. L’acqua esercita una potente azione anti-stress. Quando ci fermiamo a bere un po’ di acqua, il cervello riceve un messaggio di TRANQUILLITÀ.

Alcuni alimenti invece che aiutano a superare l’ansia sono: avocado, datteri, cocco, arachidi e frutta secca.

Per superare l’ansia….

Il paradosso dell’ansia e che più pensi a qualcosa e meno accade quello che tu desideri. E quello che un ansioso desidera è essere libero dalla sofferenza!
Far si che le cose accadano non è forzarle, è un equilibrio tra procedere e aspettare.
Essere attenti, concentrati e spensierati è lo spazio che il nostro cuore richiede per essere stabile nella sua essenza e non disperso nella periferia del sé dove le aspettative sono di casa.

La serenità è profondità. È quando l’energia del pensiero, presa e travolta dai sensi e da ciò che accade in “superficie”, è invece diretta nella profondità del sé. È quando smetto di guardare con gli occhi e guardo con la mente, smetto di sentire con le orecchie e sento con il cuore. La serenità vive sotto le onde, nella profondità dell’oceano, dove tutto è immobile e inalterato.

La vita ci porta a correre e rispondere velocemente, usando reazioni e diventando instabili. E non ci sono dosi prestabilite per il caos! Non sappiamo cosa la giornata ci porterà… ma posso informare la superficie con quello che accade in profondità, ovvero uno stato di pace e quiete innati nella natura originale dell’anima. È una sorta di distacco che previene l’inquinamento dalle mille idee e aspettative degli altri.

Bello ascoltare tutti e condividere, ma è vitale rimanere nel proprio auto rispetto e vivere quello spazio sacro dove nessuno può entrare eccetto Dio. Perché Lui è l’unico che non invade e non possiede. Nella Sua potenza, è l’Essere che non interferisce. Anzi è il guardiano della mia serenità.

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Commenti

Icona utente loretta il 18/12/16
grazie ANTONELLA

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