Di CHI hai più paura? Del tuo capo, di tua moglie… di te stesso?
Di CHE COSA hai più paura? Della morte o forse … di vivere?
Questa emozione è molto forte e inibisce, blocca e riduce ai minimi termini il nostro potenziale.
Essere troppo impavidi e coraggiosi potrebbe risultare nell’incoscienza… vado a 200 all’ora con la macchina veloce e rischio la vita e le multe! Direi che il non avere paura è una condizione interiore che vede la combinazione di cinque aspetti che corrispondono alle cinque qualità innate dell’essere (pace, amore, integrità, saggezza, gioia).
Ognuna di queste esprime coraggio e forza, se io mi allineo con esse, se le riconosco, le vivo e le condivido. Altrimenti, più sono lontana da me stessa più aumenta la mia insicurezza e questa è l’inizio del timore, della paura e infine dell’angoscia. Pertanto più mi avvicino alla mia essenza, più sono al “sicuro” nello spazio di consapevolezza che ricreo dentro, che rinasce in me con la riscoperta delle mie stesse qualità interiori.
La paura è il più grande nemico della felicità. Ne diventa l’ombra.
Vediamo alcune paure.
1. La paura di decidere. Nel decidere c’è il rischio di sbagliare e questo è di per se un grande timore.
La storiella delle tre rane
“Ci sono tre rane sulla riva di uno stagno.
Una di queste decide di tuffarsi.
Quante rane rimangono sulla riva?
Due…rispondo io subito.
Immaginavo rispondessi così…mi disse Aristotele.
Sei caduto nel tranello.
Le rane sulla riva dello stagno sono ancora tre.
Il fatto che una delle tre rane abbia deciso di tuffarsi non significa che poi l’abbia fatto davvero“.
Non siamo quello che abbiamo deciso di fare ma siamo quello che effettivamente facciamo.
Quindi ci vuole il coraggio di decidere e poi la determinazione di farlo.
2. La paura di esprimersi ed esporsi. È una paura che blocca e paralizza. Dietro una paura c’è un’altra paura e poi ancora un’altra.. ovvero ho paura di esprimermi per non essere giudicata e quindi il pensiero a monte è che non valgo abbastanza, non sono intelligente abbastanza… La fiducia è molto importante e con la fiducia il coraggio di credere in me. Altri magari credono in me più di quando io creda in me! Provate a verificare questo….
Esercizio: pensate ad un momento in cui qualcuno ha avuto molta fiducia in voi, più di quella che vi aspettavate. Come vi siete sentiti?
3. Paura di essere eliminati o sopraffatti. La dinamica sarà di fare altrettanto, un po’ come occhio per occhio, dente per dente. Cerco considerazione per sentirmi “qualcuno” ma più uno si arranca per ottenere attenzione, più la perde. Infatti nella paura di perdere c’è già una perdita, di tempo, pensieri e energia oltre forse, ad altro. Utile pensare che ogni perdita è un saldo karmico e pertanto mi predispone ad avere e essere di più avendo chiuso un vecchio conto.
Gestire la sconfitta è gestire il proprio ego e orgoglio ferito. Se faccio passare un altro avanti, in macchina o nella carriera, per quanto sembri una perdita, ho solo posticipato un raggiungimento più grande.
4. Paura di non avere abbastanza/paura del futuro. Praticare valori e qualità è l’ingrediente principale per creare la cultura dell’abbondanza. Una grande qualità, per crescere e sentirsi sicuri rispetto al futuro, è la generosità perché in essa c’è la garanzia che quello che oggi offro e condivido, un giorno mi ritornerà.
5. Paura della solitudine. Questa è una paura molto diffusa perché abbiamo una grande necessità di interazione e di sentire sostegno dagli altri. Nello yoga la solitudine intesa come la capacità di stare in propria compagnia è molto importante, ci fa sentire sempre insieme all’essere che è eternamente con noi: noi stessi. E l’altro essere che ci fa sempre sentire in compagnia è l’Anima Suprema, e lo yoga fornisce questa esperienza. Non è solo un aspetto di fede ma di esperienza.
Per iscriversi alla Rajayoga Newsletter mensile e ricevere informazione su corsi di meditazione, eventi, ricette vegetariane e tanto altro, clicca qui
http://www.rajayoganewsletter.com/newsletter.htm