Recensione Eventi

Gestire il cattivo umore

pubblicato il 09/05/09


Quando uno è di cattivo umore il proprio atteggiamento non è naturale, non è come dovrebbe essere. Il risultato è che uno internamente è rigido, non si sente libero e rende gli altri intorno a sé come lui. Se uno analizza da dove viene il cattivo umore, da dove origina questo stato, realizza che lo fa in modo conscio, consapevole. Avrebbe la scelta di venirne fuori ma non lo fa perché non ha ottenuto quello che voleva e, con il suo cattivo umore, lo comunica agli altri.

Così il cattivo umore parla più delle parole e può essere espresso attraverso gli occhi, le vibrazioni, il linguaggio del corpo e la postura, così tutti possono vedere che una negatività è stata registrata. Il cattivo umore offusca le buone qualità della persona e le quattro cause basilari del cattivo umore sono:

1. paragonarsi a qualcuno - comincerò a pensare dove ho fallito e continuerò a ripetermi “sono fallimentare”
2. vedo le differenze e sono influenzata dalle diversità
3. la condizione atmosferica. Se è troppo freddo uno si sente rattrappito, se piove si sente triste
4. mancanza di coraggio nel fronteggiare sé stessi e quindi evitare di fronteggiare i problemi della vita, malattie o la perdita di persone care.

Voglio raccontarvi una piccola storia. In un piccolo villaggio in Giappone, c'era un famoso maestro zen, il suo nome era Aku. Un giorno una giovane ragazza del villaggio scoprì di essere incinta e sapeva che i propri genitori sarebbero stati molto, molto arrabbiati. Così ideò un piano nella sua mente e quando i genitori gli chiesero chi era il padre, disse: –“è il maestro zen Aku”. Aveva supposto che i genitori a quel punto sarebbero rimasti tranquilli ma, invece, la trascinarono dal maestro zen e lo accusarono di aver messo incinta la figlia.

Il maestro zen rimase molto calmo, al di là dell'influenza di questa scena, non sembrava sentirsi vittima né provò a difendersi. Così i genitori se ne andarono e quando il bambino nacque andarono dal maestro zen e gli consegnarono il bambino. “Questo è il tuo bambino” – dissero – “adesso prenditene cura”, e lui molto amorevolmente curò e nutrì il bambino fino a quando ebbe 2 anni. Ma dopo 2 anni la ragazza cominciò a pentirsi e disse ai genitori – “ho detto una bugia, Aku non è il padre del mio bambino!” Allora i genitori corsero dal maestro zen e dissero – “vogliamo il bambino indietro, non è tuo!” Il maestro zen disse “va bene”, prese il bambino e lo diede ai nonni.

Il morale della storia è che quando noi siamo in sintonia con tutto ciò che accade, esso non ha potere su di noi. Soltanto se uno resiste a ciò che accade, allora sarà in balia degli eventi permettendo al mondo di determinare la propria felicità o infelicità.

Ma quando uno è in uno stato di totale accettazione e non resistenza, allora il cattivo automaticamente diventa buono. Questo è come alcuni diventano santi, abbracciano ciò che è inevitabile. Non si chiedono perché, gestiscono tutto ciò che accade.

Il cattivo umore ha le sue cause nella nostra mente e la storia di questo maestro zen ha dimostrato come egli non ha permesso a niente di esterno di entrare nel suo mondo interiore.

C'è una sottile connessione tra la mente, il respiro e il corpo: quando la mente produce pensieri negativi il respiro accelera, l'effetto che ciò avrà sul corpo è che può avere un collasso, la pressione si alza. Adesso stanno anche scoprendo che il cancro ha le sue radici nel nostro modo di sentire e pensare. Tutte le malattie sono create da blocchi nella coscienza umana, quindi, anche se prendo delle medicine per curare le malattie dovrei comunque intervenire per superare questi blocchi nella mia coscienza.

Il peggiore atteggiamento del cattivo umore è l'indifferenza; il tipo di indifferenza che emerge quando non ottengo quello che voglio, quando non riesco ad avere ciò che desidero.

L'indifferenza paralizza la nostra forza di volontà.

Un umore che cambia non è fattore di protezione, anzi molto spesso diventa un'abitudine e uno si trova gestito dallo stesso umore. E' quando uno resiste al momento presente, l'ego che ci fa dei brutti scherzi perché l'ego vive nel tempo, va con il tempo. Ogni pensiero è connesso con il passato e ogni pensiero è connesso con il futuro. Quindi posso capire perché la nostra mente è diventata così condizionata dall'ego. L'ego crea stress. Ci sono tre aspetti del tempo. Il passato, il presente e il futuro, ma con l'ego siamo costantemente attirati dal passato e siamo anche costantemente proiettati nel futuro e quindi immaginate la mente costantemente attirata e afflitta. Quindi è molto importante non permettere a pensieri del pensato di entrare nella nostra mente, perché questo è il compito costante del nostro ego, rievocare il passato e farcelo rivivere come se fosse presente, tanto che il nostro senso di identità è creato dalla nostra storia. Il cattivo umore è un po' come un cancro che mangia via il nostro stato e questo è perché una persona lunatica non si disfà mai dei problemi, perché lui stesso è il problema; quindi essendo lui il problema non può sfuggire al problema. Quando uno è preso dal cattivo umore diventa incapace di gestire le situazioni della vita quotidiana.

Quando il cattivo umore afferra la propria mente uno resta paralizzato.

Il cattivo umore blocca il nostro progresso, il secondo danno è che il cattivo umore blocca i propri sentimenti e la propria comprensione. Chi è lunatico perde chiarezza, non riesce a prendere decisioni in modo chiaro. Il cattivo umore rende la propria vita un inferno e rende un inferno anche quella degli altri e, ancora peggio, influenza la qualità delle relazioni con gli altri, tanto da non riuscire più ad andarci d'accordo. Quando scoprite di essere un po' lunatici è utile diventare occupati in qualcosa e se uno non ha niente da fare fuori, allora può cercare di essere ben occupato con la mente. La meditazione è il miglior modo per distruggere il cattivo umore, perché quando comincio a capire chi sono, cosa sono, questo meraviglioso mondo di luce, pieno di verità e che la mia natura è innata e immortale, tutti gli esseri umani sono così. Ma a volte la vita ci porta sotto influenze esterne, tanto da acquisire tendenze e difetti che non sono molto conciliabili con la nostra natura. Quando il mio terzo occhio si apre posso guardarmi dentro e accedere alla mia verità e questo permette a tutte le qualità racchiuse in quello stato di verità di riemergere, di svegliarsi. Qualità tipo amore, saggezza, felicità, pace, potere, … tutte cose che abbiamo cercato fuori di noi perché ci siamo dimenticati che esistono dentro di sé. Possiamo cercare solo qualcosa che una volta avevamo e che abbiamo perduto, pertanto cercare la pace significa che l’abbiamo avuta, che profondamente conosciamo la pace. Ma abbiamo perso questa abilità di guardarci dentro, crediamo di essere mortali. Ora capisco che io l'anima sono un essere immortale, eterno, sono separato dalla materia, la mia natura è metafisica. Posso andare al di là della materia quando voglio, devo solo creare il pensiero. Posso chiedermi da dove sono venuta, dalla mia residenza eterna, lo spazio dove anche Dio risiede e i miei pensieri mi riporteranno in quel luogo. In questo modo la meditazione ci permette di creare un mondo di meraviglie e quando posso vivere in quel mondo di meraviglie allora continuerò a voler creare felicità e a voler condividere felicità. Il pensiero creativo è una parte essenziale per creare felicità, altrimenti si dice che l'ozio è il padre del vizio. E' sempre una mia scelta, creare pensieri positivi, per utilizzare il mio tempo in modo valido e generare buona energia. Invece quando ho pensieri negativi, sto sprecando tempo e riducendo la mia energia. C'è una sottile connessione tra pensieri, tempo e energia, tre tesori che mi appartengono sempre, perciò voglio usare questi tesori per creare novità e per novità intendo il creare ogni giorno qualcosa di nuovo. Posso cambiare qualche pensiero, qualche parola, qualche azione. Questo vuol dire aiutarsi e aiutare gli altri, questo riduce il cattivo umore e la negatività.


 

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