pubblicato il 29/08/18


Aruna Ladva

Con l’avvento di internet e dei social media, sembra che gli affari degli altri siano molto più interessanti dei nostri!
E quando interagiamo con Facebook e Instagram, come ci sentiamo alla fine, ispirati o esauriti?
Diciamo: ”La mia vita è bellissima! Oppure “Mannaggia, se avessi questo… e quello … e quell’altro!”

Con le carrellate di video pubblicati secondo per secondo e tutti a portata di mano è difficile non rimanere con un senso di vuoto nella nostra vita piuttosto che con un senso di pienezza. Internet è un enorme buco nero che ci risucchia continuamente dentro. Comincia a dare forma alle nostre opinioni, credenze e punti di vista, e questo spesso solo sulla base di ciò che si sente dire.

Sono passati i tempi delle notizie ‘vere’, le agenzie di stampa di oggi si creano le proprie informazioni. Adesso abbiamo le “notizie finte” (fake news). Cosa sono? Qual è il punto di incontro tra fatti e fantasia? È molto difficile distinguerli e quando si prendono conseguenti decisioni, diventa difficile rettificare, se mai possibile! Quindi, stiamo attenti a quello che facciamo entrare nella nostra mente, perché ciò che entra potrebbe poi far fatica ad uscire.

In nessun altro periodo storico abbiamo avuto così tante opportunità di confrontare la nostra vita con quella degli altri. In passato, il nonno arava i campi e vedendo il trattore del vicino, pensavano: “Oh, se ne avessi uno anch’io mi faciliterebbe la vita…” Poi però, dopo qualche bicchierino, seduto sulla sedia a dondolo in veranda, andava a letto e non ci pensava più.
Se al tempo del nonno, il pensiero veniva facilmente archiviato, ora tutte le volte che accediamo ai social media, veniamo bombardati da immagini ripetitive di tutti che hanno tutto (o almeno così crediamo).

Come facciamo a non sentirci dei perdenti in un tale confronto virtuale? Dopo tutta quella navigazione cibernetica, potremmo sentirci dei falliti con la coscienza del ‘povero me!’
Si, dobbiamo ammettere a questo punto che abbiamo perso il controllo. E il problema è proprio questo, smettere di confrontarci con gli altri.

Qual è il punto di riferimento della mia vita con il quale mi confronto?
Sono i social media? Certamente no. Il più delle volte non conosciamo la verità riguardo alle tante storie, pertanto non facciamoci trascinare dal luccichìo e dal fascino di ciò che vediamo e sentiamo.

Invece guardati intorno e cerca le persone che praticano alcune delle qualità che ammiri. Contattale e conoscile personalmente prima di dire ‘mi piace’ o ‘non mi piace’ nella tua mente. Questa è la vita vera, non quella che ti mostrano sullo schermo del telefonino o il computer! E quello che fai conta, nonostante tu pensi che non conti. Ma aspetta di trovarti ad essere oggetto di bullismo e allora ti renderai conto dell’effetto di tutti quei ‘non mi piace’ sulla tua autostima. Avendo dei risultati fatali, pensaci due volte.

Certamente internet può essere una cosa buona. Vi sono molte cose e informazioni che si hanno a portata di mano e si imparano rapidamente grazie ad esso. Ma, proprio come tutte le cose, può essere un’arma a doppio taglio. Si dice che il danaro non è Maya (illusione), è il modo di usarlo che lo rende tale. I soldi sono un mezzo di scambio e la differenza consiste nel modo in cui li usiamo. E oggigiorno abbiamo molte illusioni da affrontare ogni giorno.

Imparare a farsi gli affari propri non è una espressione che riguarda la gestione del danaro, quanto la gestione della mente. Dobbiamo porre attenzione ai nostri pensieri, aver una gran cura di ciò che facciamo entrare nella nostra mente e nella nostra vita. La spiritualità ci incoraggia a prestare massima attenzione a noi stessi, a ritrovare ‘te stesso’. A focalizzare e a dare valore ai nostri punti di forza. Più tempo spendi a occuparti degli affari degli altri, meno ne avrai per occuparti dei tuoi. Alla fine della vita non vorrai aver l’impressione di averla vissuta poco, come se non ci fossi stata!

È Ora… di prenderci il tempo di gestire la nostra vita e di badare agli affari nostri. Di confrontarci con la realtà, di allontanarci dal computer o apparecchi simili e di fare qualcosa di costruttivo e di positivo, in modo da farne una realtà virtuosa e non virtuale!


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