pubblicato il 29/05/19


Perché smettiamo di sentirci Bene?
Ci sono molte ragioni sul perché perdiamo la nostra abilità di sentirci bene, ma alla radice ci sono quattro brutte abitudini.
Smemoratezza, il gioco del surrogato, disconnessione da Dio e l’inoccupazione.

LA SMEMORATEZZA
La più prosciugante delle quattro è la nostra abilità a dimenticare la nostra identità originaria.
Perdere consapevolezza della propria anima è la ragione principale del nostro sentirci vuoti, infelici, truffati, umiliati, depressi, o disperati e tutto il resto della lunga lista delle negatività con cui abbiamo familiarità.

Dimenticare chi siamo parrebbe in totale accordo da ciò che sono le conquiste esterne e la posizione sociale come un modo di valorizzare il sé. Questo crea una dipendenza dagli altri e dalle opinioni e un bisogno di costante approvazione.
Questo genere di identificazione con il sé sociale e fisico manda in rovina la nostra consapevolezza di ciò che è l’eterno sorprendente progetto di vita e di ciò che ognuno di noi è. Mi dimentico che sono un essere spirituale: un anima. In questa dimenticanza di chi siamo, ci scordiamo anche cosa gli altri sono, e il risultato di tutta questa smemoratezza è una mancanza di rispetto e accettazione. C’è una crescente globale cultura di disintegrazione e colpevolezza. Integrazione e rispetto sono largamente scomparsi. Nonostante tante persone si siano rese conto di questo e facciano grandi sforzi sia individualmente sia collettivamente per creare rispetto e una cultura unificata e più armonica, ciò nonostante il narcisismo e l’egoismo prevalgono.
Questo spiega la grande violenza di cui siamo testimoni in così tanti livelli di vita ordinaria.

L’ANTIDOTO
Affinché il rispetto incominci a raggiungerci, è utile ritornare alla consapevolezza ed esperienza del sé originale e sereno. Pensare al minuscolo punto di energia spirituale che è dentro e nel profondo di noi tutti ci farà sentire bene. Pensieri e sentimenti che sono creati da quest’originale progetto non possono mai essere egoisti, viziosi, e dannosi. Rabbia e conflitto, odio e paura cesseranno di prosciugarti, e tu con molta naturalezza condividerai con altri la positività.

Il primo e originale potere di questo progetto dell’essere è la pace o più appropriatamente la serenità; sebbene entrambe esprimano le fondamenta del vero vivere umanamente.
Per esempio: non violenza e serenità includono un sentimento di completezza e contentezza. Quando viviamo in questo stato di completezza nessun bisogno egoista può intrappolarci nell’obbligo, nella possessività o attaccamento che annienta ogni prospettiva di sentirci Bene.

IL GIOCO DELLA SOSTITUZIONE
Quando non sono in contatto con me stesso, quando non posso spiegarmi con me e gli altri, ne conseguirà una mancanza di connessione, e ciò determina un sentimento di vuoto. Potrei provare a riempire questo vuoto aggrappandomi ad altri, alle etichette, al falso luccichio.

Tantissima pubblicità è basata su questo gioco dell’illusione. Se mangi questo, indossi questi indumenti, oppure i cosmetici che vedi qui, allora sarai alla moda, sarai considerato, moderno, accettato e grande.
Tuttavia questo genere d’illusioni crea immagini veramente fragili che possono spezzarsi con facilità quando si affrontano sfide o disavventure. Troppi castelli per aria sono costruiti ovunque nel globo, con un codice di valore materialistico e uno spregiudicato uso dei mass media combinato con una mancanza di consapevolezza spirituale.

Un’abbondanza di false promesse e di sogni ispira gli imitatori, uno stile di vita sprovvisto di autenticità che promuovono una mancanza di connessione con le nostre radici.
Quando perdiamo le nostre radici, si smarrisce il nostro stato di (bambino) quando perdiamo la nostra innocenza perché siamo influenzati dal gioco dell’illusione promosso dai media, non possiamo sentirci Bene.
Quando ci sentiamo ingannati, noi sperimentiamo il rammarico e le ferite del vivere una vita impulsiva. L’espressione del vivere nell’illusione spesso prende le sembianze della dipendenza con le sue conseguenze, la depressione, è ora ritenuto uno dei più comuni disagi nel mondo.
Alternativamente una persona può diventare triste o caratterialmente cinica con tale perdita della fede nelle virtù, integrità e gentilezza.

Quando accadono questo genere di esperienze, sia individualmente che collettivamente, si decide di entrare nella difensiva in modo da proteggere il sé. Quando manchiamo di coraggio e fiducia in noi stessi per apprendere, l’autodifesa basata sulla paura si mette in gioco. E allora come potremo sentirci bene ?

Quando sostituiamo le cose artificiali per ciò che è reale, e crediamo che queste siano vere, ecco che arriva parecchia sofferenza.

Per esempio, molte persone scambiano l’attaccamento per amore e rispetto. L’attaccamento crea l’illusione e un senso di appartenenza quando ci identifichiamo con una persona, posizione, o gruppo, in particolare.
Ci sentiamo bene, tuttavia quando questi sostegni spariscono, per una ragione o per l’altra, ci sentiamo in lutto, persi, soli e disperati. Ci sentiamo tristi e afflitti.

Etichette, non importa quanto socialmente accettabili, spesso diventano un’illusione di reale appartenenza. Tutte le persone desiderano appartenere a qualcosa o a qualcuno e lo fanno in tutte le nazionalità, religioni e classi sociali, giovani culture, mode o in relazioni particolari. Si tratta dell’irrealtà, di una sostituzione a ciò che è la vera appartenenza all’unico e proprio sé. Questa è la realtà, perché sono con me stessa tutto il tempo.

L’ANTIDOTO
Resta fedele al tuo sé originale, alle sue qualità e valori e l’artificialità non sarà capace di penetrare la tua verità. Diventa sia un bambino sia un maestro nel tuo viaggio lungo il sentiero spirituale.
Come un bambino resta aperto e fiducioso – e ascolta. Come un maestro apprendi dalle esperienze e renditi conto di quanto siano pregevoli. Non importa di che tipo siano le esperienze.
Apprendere e lasciare andare il passato forniscono una reale protezione al sé.

Quando viviamo uno stato di equilibrio tra il bambino e il maestro, ci sentiamo bene. Bene nel senso che niente nella vita è irrilevante, o una sventura o una sfortuna, ogni cosa ha un significato.
Allora, perfino se affrontiamo un enorme ostacolo, potremo non sentirci magnificamente ma conserveremo il buonsenso perché saremo rimasti fiduciosi. Sappiamo che la vita è per noi e non contro di noi. Opportunità nascoste abbondano.

SCONNESSIONE DA DIO
Di questi tempi nella storia umana sembra che abbiamo perso la nostra comprensione e giusta connessione con il divino. Non sperimentiamo più Dio come un Padre gentile, l’accogliente Madre, l’Insegnante guida e il leale Amico, non ci sentiamo sicuri nell’universo. Di fatto ci sentiamo in pericolo e in balia del divino capriccio. Abbiamo perso la sicurezza nell’amore divino, che è tanto reale così come la nostra stessa esistenza.

Conseguentemente, non riusciamo a fidarci di questo essere. Ci imbattiamo in tante informazioni errate, preferiamo non sapere e tanto meno avvicinarci. Siamo a conoscenza che le religioni hanno qualche volta usato le idee di Dio per aiutare l’ambizione umana e il loro desiderio di dominare. Questo spiega il perché ci sono state cosi tante guerre religiose. Oltretutto sappiamo che alcuni sostenitori religiosi sono stati dogmatici e dal cuore ristretto e limitato, facendo uso di ciò che loro chiamavano il legame con Dio come una piattaforma di superiorità per giustificare il loro comportamento privo di umanità. Sia a causa di rituali, tran tran di preghiere o concetti astratti. Dio è diventato una figura distante per molte persone. La paura ha occupato il posto della fede, il giudizio ha sostituito l’accettazione, e l’esclusivo ha rimpiazzato l’inclusione.

L’ANTIDOTO
Comprendi che lo splendido albero dell’umanità si sviluppa dall’Eterno Seme di Vita. Fai esperienza della connessione. Vedi tutti come fratelli e sorelle. Diventa inclusivo con tutto il tuo cuore e la tua mente.
Allora ti sentirai bene sapendo che Dio è uno ed è per te e per ognuno. Attraverso l’uno noi, come un’umana famiglia, diventeremo uno.

INOCCUPAZIONE
Infine non ci sentiamo Bene perché spesso avvertiamo che il tempo sia contro di noi e non con noi.
La pressione del fare piuttosto che essere è molto grande. Lo scopo della vita è lavorare duro al fine di produrre e consumare di più. Il tempo è spremuto dal nostro stress. Spingiamo e spintoniamo per raggiungere ogni cosa e qualsiasi cosa velocemente senza pace. Non ci prendiamo il tempo per riflettere e vedere il nostro vero scopo e le intenzioni. Se il nostro principale valore è l’avidità e la paura ci sospinge nel raggiungerla, allora il tempo sembrerà spremuto. Non abbiamo il tempo per alzarci e osservare, ci dimentichiamo di fermarci ed essere calmi e silenziosi.

L’ANTIDOTO
Prenditi dei secondi di tempo tranquillo durante il giorno. Controlla i tuoi pensieri e vedi chiaramente la ragione per cui fai ciò che fai. Esamina i tuoi motivi personali, in questo modo permetti a te stesso di scegliere una linea di condotta migliore o cambiare direzione se le motivazioni non sono giuste e appropriate alla situazione. Quando non sei più semplicemente tirato per i cappelli dal bisogno, dal desiderio, e dall’avidità, tu incomincerai a sentirti Bene. Avrai iniziato a controllare te stesso e la tua vita.


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