Recensione Eventi

La meditazione e i 5 sensi

pubblicato il 01/10/10

Un'idea comune è che noi siamo i sensi e che pertanto dobbiamo soddisfarli per sentirci "vivi". 
Ci sono altre prospettive? Cosa sono i sensi?
Questi cinque strumenti, di cui il nostro corpo è dotato, sono delle finestre e dei sensori, decisamente strumentali nella nostra capacità di percepire il mondo.
Pensate, che incredibile strumento sono gli occhi! Ci permettono di interagire con il mondo attraverso le immagini, e così tutti gli alti sensi. È come se gli organi fossero un tramite fra lo spirito e la materia e permettono allo spirito di interagire con il mondo.

Quante volte guardate una scena triste o particolarmente sgradevole e provate un senso di rigetto, oppure davanti ad uno scenario splendido la vista si perde e si inebria di bellezza.

Ciò che accade fuori ha un effetto sul nostro stato interiore, tramite i sensi, e gli occhi hanno il 75% di questo ruolo, immagazzinano e comunicano di più. Gli occhi si chiamano, per eccellenza, le finestre dell'anima, ma in realtà tutti i sensi sono finestre dell'anima. Per finestra si intende il mezzo attraverso il quale vediamo e percepiamo il mondo.

Una cosa importantissima è capire l'utilizzo ottimale dei sensi. Avete mai pensato se siete voi ad usare i sensi o se loro usano voi? Cosa vuol dire essere usati? Vi piace essere usati? A nessuno piace l'idea di essere usato, ma lo siamo tutti i giorni.
Come fanno i sensi ad usarci? Abbiamo la convinzione di usarli, ma non è così.
Anche un bravo venditore vi fa credere che voi avete deciso, ma in realtà ha usato tecniche di persuasione e vi ha convinto. E' una forma di sottile manipolazione. In realtà non avete deciso, avete solo eseguito.
I sensi sono incredibilmente abili nel farci credere che noi abbiamo deciso, in realtà loro hanno deciso per noi.

Quanti hanno provato a stare a dieta? Avete avuto successo?
Quando dite ad un bambino - non mettere le mani nella presa elettrica - il bambino farà quello che avete proibito perché è immaturo, ribelle e non ama le negazioni. I sensi sono uguali, se pensate di stare a dieta, vi verrà di mangiare di tutto, più del solito.
I sensi non sono saggi e, se non vengono guidati , decideranno loro se e dove andare come i cavalli di un carro senza cocchiere.

Quando noi perdiamo la capacità di guidare i sensi, che si suppone siano alle nostre dipendenze, l'anima perde la sua potenziale sovranità o padronanza.
Ci credete che l'anima abbia una sua sovranità? Dignità, saggezza, regalità e forza sono le caratteristiche interiori che ci permettono di governare noi stessi con amore e consapevolezza, seguendo il principio fondamentale della spiritualità, ovvero che l'anima è sovrana del sé e quindi del corpo. Questo è l'equilibrio che un meditatore vuole ricreare, dove l'anima sa, muove, guida e i sensi e il corpo seguono. Immaginate una famiglia in cui il papà non è in grado di educare ma sono i figli che gli dicono cosa fare, vi risulta normale? No, si dirà che c'è squilibrio e quindi caos.
Quel papà non solo non riesce a guidare i figli ma si fa sopraffare. Lo stesso vale per l'anima, abbiamo perso la capacità di guidare i sensi e allora sono loro che guidano noi.
Gli abbiamo delegato questo ruolo inconsciamente.

Avete mai deciso di smettere di bere, fumare.... Cos'è più forte la vostra volontà o il gusto?

Qualcuno potrebbe chiedere: ma perché dovrei controllare i sensi? Potrebbe andarmi bene lasciarli andare a ruota liberi e godermi la vita....
Certo, perché no! Va bene fin quando non ne pago le conseguenze e allora capisco che la nostra natura è fatta di un raffinatissimo equilibrio al quale vorremmo tornare. Ci adattiamo quando non ci riusciamo e gettando la spugna diciamo: ma chi me lo fa fare! Si vive una volta sola!
Ma purtroppo anzi, per fortuna, non è così.

Tutta la gestione dei sensi parte con un solo verbo. Se voglio imparare a gestire gli occhi affinché non vedano quello che non mi serve, devo saperli fermare la momento giusto.
Se vedo troppo, penserò troppo, e mi verrà mal di testa.
Se ascolto troppo mi verrà male al cuore (non fisico...). Non serve oberare il mio bagaglio.

Sapete cosa succede quando vedete troppo? Finirete al supermercato e comprerete di tutto perché la pubblicità funziona così. Meno gestite gli occhi, più sarete ottimi clienti per i supermercati.

Guardare ma non vedere, ascoltare ma non sentire... sono grandi arti.

Vi sarà capitato che qualcuno vi parli ma non sentite né registrate nella memoria nessuna informazione, l'attenzione non c'era, la mente stava altrove. Questo ci prova che se la mente è occupata i sensi sono in parte disattivati.
Se siete in una conversazione molto importante o che se siete molto alterati emotivamente, mangerete senza sentire il gusto. L'attenzione è altrove.
Là dove va la mia attenzione io sarò presente. Se sono molto presente nei sensi vuol dire che i sensi sono molto importanti e il rischio di soffrire è molto alto. Non perché i sensi siano cattivi, tutt'altro, ma sarò io a farne un uso esagerato che, come tale, porterà gli scompensi del caso.

Il primo verbo che ho bisogno di elaborare per gestire i sensi è il verbo osservare.
La gestione dei sensi e il riportarli ad un equilibrio inizia con la pratica dell'osservazione.

Avete mai osservato dove vanno gli occhi? Dove va lo sguardo e dove torna ripetutamente?

Riuscite a distaccarvi dai pettegolezzi delle colleghe che parlano di voi e portare le orecchie altrove?
Qual è l'organo dei sensi che più vi disturba? Osservatelo.

Mi ricordo un signore che diceva che si era osservato perché stava studiando il tatto e il rapporto con gli elementi, con le cose intorno a lui. Per tutto un giorno, osservandosi, aveva realizzato che tendeva a stringere più del necessario tutto ciò che prendeva. Non se ne era mai accorto prima. Stringeva ogni oggetto in modo particolarmente forte e così aveva realizzato il rapporto quasi morboso che aveva con la materia. Impariamo a conoscerci osservando come usiamo i nostri sensi e cosa ci aspettiamo, cosa vogliamo prendere e sperimentare attraverso di essi.

Avete mai osservato come toccate le cose?

Possiamo connettere i cinque sensi - la vista, l'olfatto, l'udito, il tatto e il gusto, con i cinque vizi -lussuria avidità, rabbia, ego e attaccamento. Ma abbiamo anche cinque qualità innate che sono fortissime, i pilastri della nostra natura originale: amore, pace, gioia, purezza e potere. C'è una connessione fra i cinque sensi, i cinque difetti e le cinque qualità innate.

Ad esempio prendiamo gli occhi. Se la bocca mangiasse tutto quello che mangiano gli occhi faremmo grandi indigestioni. Gli occhi non hanno limiti.
Uno sguardo può essere anche molto cattivo, duro, invadente e molto comunicativo. Le donne spesso vivono sguardi che sono delle vere e proprie violenze. Il difetto più connesso con lo sguardo è la lussuria, uno sguardo può essere intriso di desideri, il marketing funziona così, stuzzica desideri che non esistevano. Dall'altra parte, sono proprio gli occhi che sanno esprimere il più forte senso di purezza. Pensati agli occhi di un bambino.
Uno sguardo può essere così puro da toccare profondamente. Quando si entra in coscienza d'anima si può guardare gli altri come anime, con uno sguardo puro. È l'anima che guarda attraverso gli occhi e comunica vibrazioni molto alte. I sentimenti dietro sono puri e lo sguardo è fraterno e viene condiviso un amore spirituale.

Provate a guardare le stesse cose o le stesse persone con occhi diversi.
Provate a pensare che i vostri occhi dovrebbero comunicare amore e allora si illumineranno.
Chi fa questa pratica ha sempre uno sguardo luminoso. Non sono gli occhi di per sé, ma è il cuore, l'essenza, la coscienza che comunica attraverso questi organi.

Ora pensate alle mani, al tatto. Possono prendere e mettere in tasca o elargire con generosità.
Il difetto connesso è l'avidità e la qualità è la gioia, la gioia di dare. Ad ogni tentazione di prendere dovrei abbinare lo slancio di dare. C'è una grande soddisfazione nel dare, anche pace e quiete nella mente.

Domani fate questo esperimento. Al posto di prendere, provate a dare e osservate il vostro feeling.

L'olfatto - pensate allo persone che camminano con il naso per aria? I naso è la prima cosa che fuoriesce dalla propria persona (a meno che non abbia una gran pancia...!).
L'ego è il difetto connesso. Qual è l'opposto dell'ego? Il potere. Il vero potere sono l'umiltà e la consapevolezza e la persona veramente potente non si incensa, saranno gli altri a riconoscere il suo valore.
Praticate di vedere le qualità degli altri e apprezzatele.

Il vizio connesso con il gusto è la rabbia. La bocca può pronunciare parole dolci o amare e urlare, ferire (uccide più della spada). L'opposto della rabbia è la pace.

È rimasto l'udito - quando uno ha attaccamento vuole sempre sapere cosa l'altro pensa e ascolta anche dietro alle porte. Se c'è attaccamento ci sarà un ipersensibilità rispetto a quello che l'altro o gli altri dicono di voi. L'attaccamento più forte spesso non è alle persone ma alla propria immagine.
Sentirsi offesi e non considerati, maltrattati e poco amati, sono segnali che mi indicano che mi sono persa. L'opposto dell'attaccamento è l'amore.

I sensi devono essere attivi al momento giusto e a riposo al momento giusto. Questo facilita la meditazione e la stessa meditazione mi aiuterà a gestire i sensi.


1. Quindi, qual è il vostro utilizzo dei sensi? La vera ecologia inizia con il rispetto di se stessi. Del vero sé.

2. Quando toccate/afferrate qualcosa, qual è il feeling? Come lo prendete? E' con un senso di "possesso" o da "fiduciario" che lo utilizza soltanto? Di fatto niente ci appartiene, veramente, un giorno lasceremo tutto comunque.

3. Come camminate? I Ninja (esperti di tecniche militari di strategia in Giappone) erano silenziosissimi, sapevano camminare sulla carta di riso senza farla scricchiolare.
Il fondatore della Brahma Kumaris camminava dando rispetto agli terra su cui poggiava i piedi, perciò il suo passo era quasi felpato e silenzioso. Provate a camminare per strada e pensare che chiunque incontriate è un'anima.

4. Guardate l'autista prima della macchina, perché il veicolo dopo qualche anno viene rottamato ma l'autista continua a vivere.

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