Antonella Ferrari
“Non sono le persone felici ad essere grate.
Sono le persone grate ad essere felici”
La longitudine e la latitudine sono coordinate geografiche per determinare un punto della superfice terrestre rispetto al meridiano di Greenwhich. Così la gratitudine definisce delle coordinate spirituali rispetto alla propria grandezza interiore. Dove sto con il mio cuore?
La gratitudine è una grande energia che guarisce il cuore. Vivere nell’aridità di chi solo prende e nell’insensibilità di chi giudica gratuitamente, è perdere di vista la luce che vive dietro agli occhi. Quella luce che ricorda, ogni volta che si accende, il valore della vita.
La gratitudine filtra quello che accade vedendo il suo significato, spesso non così ovvio e apparente! Ma proprio per questo è un sentimento grande che richiede di vedere più del visibile e riconoscere le buone intenzioni, anche dietro agli errori.
La gratitudine è un atteggiamento mentale, prima ancora di essere un sentimento. È la sequenza di pensieri positivi e di apprezzamento che, ripetuti nel tempo, creano l’abitudine di vedere quello che va prima di quello che non va. Mette poi le radici nel cuore, perché i pensieri diventano sentimenti e i sentimenti guidano la nostra vita e le nostre scelte.
La gratitudine è il sentimento che colora di dignità: non chiede ma dona il supporto emotivo così necessario per sentire il pregio di essere parte del genere umano.
Essere grati è essere consapevoli di quello che siamo e di quello che abbiamo. La consapevolezza è la madre della gratitudine.
STORIA
C’era un re che aveva 10 cani con i quali puniva chi sbagliava. Un giorno il suo ministro fece un errore ed il re decise di darlo in pasto ai feroci cani. Il ministro era molto afflitto e disse al re: ti ho servito con molta fedeltà per 10 anni senza mai compiere un errore e ora, senza esitare, mi darai in pasto ai cani! Ma prima di questo posso chiedere 10 giorni (uno per ogni anno di fedeltà) prima di essere ucciso? Il re accettò la richiesta.
Allora il ministro chiese al guardiano dei cani di poterli nutrire per i 10 giorni che aveva e così fece, con molto amore e molta cura.
Arrivò il fatidico giorno e il ministro era pronto davanti al re e nell’arena per la sua condanna. Ma quando i cani lo videro gli fecero festa, saltando gioiosi. Il re era allibito e chiese: cosa è successo a questi cani? Il ministro risposte: Sua Altezza, ho servito questi cani per 10 giorni e loro non se lo dimenticano. Ho servito lei per 10 anni e lei, senza remore, ha condannato il mio unico errore. Il re si sentì a disagio e così fece liberare il ministro.
Spesso dimentichiamo il buono che altri hanno fatto per noi. La gratitudine è tenere viva nella memoria, sia il bene ricevuto che la matrice di bontà che esiste comunque in ognuno di noi come parte del DNA umano. Tale visione ci ricorda il meglio anche quando vengono espresse debolezze e limiti.
I SUOI EFFETTI
La gratitudine ci porta ad un livello più alto e ci libera da dolori emotivi.
Si è grati nel ricevere qualcosa ma non significa sentirsi in debito perché la dimensione umana è fatta di prendere e dare. Rende perciò le relazioni positive ed equilibrate.
Tolleranza ed un sano distacco sono alcuni dei suoi effetti, quel distacco intriso di amore e di forza interiore.
DA DOVE SI INIZIA?
La gratitudine inizia con il linguaggio – usate la parola “grazie” con il cuore, notando lo sforzo che qualcuno ha fatto per rendervi contenti. Non date niente per scontato, perché oggi qualcosa o qualcuno sono disponibili ma domani forse non più. Niente è così garantito, neppure il nostro stesso corpo. Il libretto di istruzioni non c’è, ma i valori interiori e i principi spirituali sono le istruzioni per la vita.
La gratitudine inizia con la misericordia - La pratica della misericordia ara il terreno dell’anima affinché il perdono e la gratitudine siano semi dai quali emerge il frutto del rispetto.
IL BILANCIO DELLA GRATITUDINE.
A livello pratico, il cambiamento avviene dove c’è un impegno specifico. Se siamo abituati a criticare, a vedere quello che non va prima di quello che va, se siamo abituati ad avere sempre qualcosa da ridire su tutto, se la polemica e l’attacco è il nostro metro di “giustizia”, allora la gratitudine va praticata molto e con assiduità!
Provate a scrivere 5 cose per cui siete grati alla vostra giornata. Ogni sera.
Alla fine del mese quindi fate un bilancio della gratitudine come una sorta di riassunto delle riflessioni quotidiane.
Buona pratica!
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