Recensione Eventi

La via della felicità

pubblicato il 06/02/14

Prashant Kakoday (Cambridge)

Nella medicina ayurvedica si dice che quando qualcuno perde il suo senso dell’umorismo è l’inizio della malattia. Nell’infanzia, se il bambino non gioca e non ride significa che c’è qualcosa che non va.
Sappiamo anche quanta influenza la mente ha sul corpo. Se uno crea anche solo un pensiero di paura la pressione e il battito del cuore cambiano e cambia anche la resistenza della pelle, e allora sappiamo che la mente ha una costante influenza sul corpo.

Le malattie sono sempre più presenti nelle persone sotto stress. Un sorriso può creare armonia nelle relazioni e se siamo felici dentro creiamo armonia anche nel corpo. Infatti se siamo felici anche la nostra vita diventa bella e sana, ma deve essere una felicità profonda e non superficiale, mentre la maggior parte del tempo non stiamo sperimentando il massimo della nostra potenzialità.

Questo è descritto molto bene in una storia di Socrate, una volta un giovane uomo chiese a Socrate se avesse dovuto sposarsi. Socrate era un uomo saggio e il giovane voleva la sua opinione. Socrate ci pensò un po’ e disse: - veramente non importa, perché soffrirai in entrambi i casi.

E questo descrive il nostro modo di vivere: soffriamo nonostante i nostri successi! Per esempio ci possono essere dieci cose che vanno bene e una che va male, ma quale situazione vi prenderà più pensieri e più tempo? Le cose che vanno bene o l’unica che va male? Se un amico ha fatto cento cose belle per voi e una sbagliata, cosa ricorderete?
Così tendiamo ad essere negativi, poco costruttivi e con questo atteggiamento compromettiamo la nostra felicità.
La scienza ha fatto molte ricerche oramai sulla felicità. Aristotele era un filosofo ma fece esperimenti scientifici e una delle frasi molto belle che disse fu: facciamo di tutto per la felicità, il nostro inizio, la nostra fine: tutto per la felicità.
La nostra felicità è così importante per noi che facciamo anche cose sbagliate per essa: possiamo lasciarci andare ad una eccitazione di breve durata per contrarre poi problemi a lungo termine.La spiritualità ci suggerisce di non pensare solo ad oggi, c’è anche un domani. Se vogliamo una felicità immediata possiamo andare a prendere un gelato, ma per sperimentare un benessere a lungo termine bisogna impegnarsi.

Gli psicologi hanno fatto vari esperimenti per capire cosa ci rende felici e hanno scoperto che la maggior parte delle nostre idee non sono corrette. Nelle statistiche, alcuni dicono di voler essere famosi per essere felici. Sarà così? Chi è famoso ha peraltro dei limiti, non può farsi una passeggiata in pace.. e finiscono per sostenere che la fama non rende felici. Uno studio ha dimostrato che 8 celebrità su 10 ricorrono a psicologici, psicoterapia ecc..

Altri pensano che devono essere belli per essere felici, altri desiderano ricchezza. La ricchezza può creare stress, ma si tratta solo di numeri. La nostra vita interiore non cambia con questi numeri.
In questo momento sembra che tutti si impegnino a migliorare la propria vita mondana, materiale, il proprio look esteriore, e non c’è nulla di sbagliato in tutto ciò, ma stiamo completamente ignorando la nostra vita interiore.
La vita interiore che sperimentiamo 24 ore su 24, ci accompagna sempre. Quando è ricca non ti sentirai mai da solo, non avrai bisogno di altre persone accanto a te.

Nella società ci sono vari tipi di persone:
•    quelli che prendono,
•    quelli che danno
•    quelli che hanno.

Per quelli che hanno, la loro felicità è basata su ciò che possiedono.
Ma chi sono i più felici?

Hanno scoperto che quelli che danno sono sempre felici, nonostante la loro situazione personale, forse non di assoluta abbondanza, ma sono felici. Quelli che danno sperimentano una felicità magica. Dicono che poche persone conoscono questo segreto, la maggior parte delle persone credono che prendere li renderà più felici.

Provate a dare… nella misura in cui potete.. e ancora meglio se in modo incognito, senza farvi vedere troppo! Potete dare rispetto? O amore pulito? Sono cose che non ci costano in realtà se non attenzione e cura, e una buona di energia positiva per noi stessi.
Dare agli amici non conta, dare agli amici è una cosa buona ma nell’esperimento degli psicologi non è stato contato come dare. Fare una torta per un amico non da un grande “punteggio” e poi uno si aspetta che lui ne faccia una per noi. Infatti ci si aspetta sempre qualcosa in cambio o un premio. Per sperimentare la magia della felicità il gesto deve essere silenzioso.

Cosa succede nella mente di quelli che prendono?
Qual è l’emozione predominante? Spesso chi prende si lamenta di non ricevere abbastanza! Si può pertanto dire che quando qualcuno si lamenta vuol dire che prende. Chi da non si lamenta.

Cosa succede nella mente di coloro che hanno?
Qual è l’emozione predominante? Tutto gli appartiene, si preoccupano perché hanno tanto da perdere. Alcuni possiedono molto ma si comportano come se le cose che possiedono non fossero loro ma di Dio, quindi non hanno paura di perderle. Non hanno bisogno di nulla, stanno qui per un breve tempo, le cose non appartengono a loro ma a Dio.

Cosa succede nella mente dei ladri?
La maggior parte dei ladri non vengono presi, ma conoscono le loro azioni e si portano dietro il senso di colpa. Nessuno li punisce ma loro puniscono se stessi.

C’è una connessione diretta tra le nostre virtù e la nostra felicità. Gandhi credeva nella non violenza, se un serpente velenoso dormiva nella sua stanza lui preferiva morire piuttosto che ucciderlo, per non compromettere i suoi principi e le sue virtù. L’amore e le virtù devono sopravvivere. Molte volte Gandhi ha messo i suoi principi davanti alla sua vita. Le persone nel suo volto vedevano la magia di una vita interiore che era molto ricca.

Una cosa molto importante è l’autostima, il rispetto per se stessi. Il rispetto degli altri è facile da ricevere, ma il rispetto per noi stessi è più difficile da ottenere perché è basato sul nostro passato, sulle nostre intenzioni, sui nostri sogni e segreti. Nessun altro li conosce ma noi si. Il rispetto per noi stessi ha una connessione diretta con la felicità.

Il livello di serotonina ha una connessione con la felicità, coloro che hanno la serotonina alta possono gestire meglio le crisi. Chi ha la serotonina bassa è depresso. Fumando una sigaretta il livello di serotonina si alza ma dopo tre ore scende ancora di più. Chi fuma o beve un caffè può essere felice dieci volte al giorno ma il resto del tempo si sente miserabile. Questo vale anche per la cioccolata, per la televisione.. alcune persone diventano dipendenti dalla televisione, da internet. Queste sono le droghe sempre disponibili della nostra società, una società di bassa serotonina.

La grande ricchezza sta dentro di noi e la meditazione è un metodo per riscoprire questa riserva.

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