pubblicato il 24/05/13


Un Raja Yogi è una persona che pratica il Raja Yoga. Il Raja Yoga non implica solamente una forma di meditazione, ma uno stile di vita nel quale lo Yogi sceglie la via della pace sempre, per cui sceglie anche la via della felicità.
Il Raja Yogi è padrone di se stesso, completamente consapevole dell’impatto che hanno  i suoi pensieri, sentimenti, parole e azioni e d è sempre attento a creare solo le intenzioni più elevate e pure.
Lo Yogi è completamente consapevole di non essere il corpo, e che benché viva nel mondo, non è di questo mondo. E’ questo atteggiamento che porta uno Yogi sempre oltre e lo rende completamente libero. Lo Yogi e Dio sono inseparabili. Con la guida della luce di Dio, lo Yogi trae sostegno solo dal Supremo, dalla Massima Autorità.

Il titolo di Raja Yogi non si ottiene facilmente. Egli persevera con grande sforzo e dedizione nel suo viaggio interiore. Anche quando incontra gli alti e i bassi, lo Yogi non si fa smuovere, né distrarre. Accetta ogni avversità indipendentemente dall’asperità dell’ascesa. Con Dio a fianco, il viaggio si fa facile e senza difficoltà.

Cosa fa lo Yogi per ottenere il titolo ‘regale’ di Raj? In che modo un Raja Yogi diventa un Raj Yogi?
Lo Yogi si discosta dalle vecchie modalità di vedere e agire. Egli non biasima né si lamenta più, perché oltre alla saggezza possiede anche la comprensione e fa tutto con regalità, dignità e padronanza.

Incontrerà difficoltà e lotte durante il viaggio spirituale, come nella vita di tutti. L’unica differenza è nel modo in cui la difficoltà viene da lui percepita e negli strumenti che usa per superarla. Lo Yogi sa che qualsiasi cosa incontri lo renderà più forte e più saggio. È consapevole delle leggi spirituali dell’Universo e perciò cerca di lavorare in sintonia con tali leggi, piuttosto che contro.

A volte si renderà conto di essere stato portato lungo il percorso e che Dio è sempre stato una amorevole presenza nella sua vita.
Non guarda indietro, ma resta focalizzato e va avanti, tenendo in mente solo un’unica meta: riconnettersi con il proprio mondo interiore. E’ un viaggio lungo, ma diventa breve perché lo Yogi continua a vivere nel presente sempre e in ogni momento.

Per progredire realmente lungo il sentiero spirituale, quello di diventare un vero Yogi, egli deve realizzare che non si può permettere di sprecare nessuna delle sue preziose risorse. I suoi pensieri, sentimenti, tempo, respiro, poteri, ricchezze ecc., sono tutti incalcolabili. Il modo in cui userà queste cose lo avvicineranno o lo allontaneranno dalla sua destinazione.

Ad ogni passo e ogni secondo lo Yogi deve ricordare 10 punti:

1)      Iniziare la giornata con la consapevolezza di essere un’anima e non un corpo. Rimanere sempre in coscienza d’anima e in pace.

2)      Mantenere un atteggiamento e una visione puri ed elevati per sé e gli altri.

3)      Tenere Dio come sua unica forza e sostegno e restare sempre connesso a Lui allo scopo di rimanere carico in ogni momento.

4)      Rimanere leggero con la consapevolezza equilibrata di essere un fiduciario, restando libero e senza pesi.

5)      Piantare semi di buoni auspici, pensieri puri, buoni sentimenti e buone azioni; condividendo e prendendosi cura di ogni anima.

6)      Accettare lo svolgimento della rappresentazione. Essere in grado di mettere un punto ad ogni secondo e non permettere ad eventi e situazioni di mescolarsi tra di loro.

7)      Praticare le qualità della maturità, introversione, umiltà e dolcezza ad ogni passo.

8)      Irradiare luce e potere su tutte le anime, rimanendo stabile durante il servizio.

9)      Rimanere forte e stabile. Tener d’occhio l’illusione, Maya, un personaggio mitico che viene ricordato in quanto cerca sempre di far cadere lo Yogi.

10)  Rimanere concentrati in ogni passo nella consapevolezza della Verità mentre si co-opera con le leggi spirituali dell’universo.

E’ ora… di sperimentare la magia e la gioia della vita Yogica. Diventa padrone delle tue scelte e della tua vita e sperimenterai la felicità e la libertà  durevoli che possono derivare da questo stato di coscienza yogica. E quando guarderai ai tuoi passati momenti di vulnerabilità e vedrai solo una serie di orme, capirai che Dio non ti aveva abbandonato ma ti stava portando in braccio.

 

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