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Lasciare andare

pubblicato il 01/12/13

 

Trascorriamo la maggior parte della nostra vita attaccati a tantissime cose, di solito passate, tanto che non sappiamo mai veramente che cosa significhi essere liberi.
A volte pensiamo che le cose si possano realizzare solo se vi siamo attaccati, sia che si tratti di relazioni o di situazioni. Però, se teniamo stretto un uccellino, probabilmente lo faremmo morire. Ma anche se lo tenessimo delicatamente, l’uccellino non realizzerebbe il suo scopo esistenziale che è quello di volare.
Se stringessi un fiore nella mano, quanto potrebbe durare? Se lasciassi il fiore nell’acqua durerebbe più a lungo. Se il fiore resta nella terra, il suo ambiente naturale, durerebbe ancora più a lungo. Ma se ho il desiderio di avere il fiore, lo taglierò.

Nelle relazioni, quando mi aggrappo a qualcuno, non gli do né lo spazio né la libertà di esprimersi ed essere ciò che è. Attaccarmi a qualcuno e non lasciarlo andare riflette la mia insicurezza. Ho paura, ma nel momento in cui divento stabile e sicura e fiduciosa in me stessa interiormente, non ho bisogno di attaccarmi.

Lasciar andare è assolutamente importante per vivere e lasciar vivere.
Se non lascio andare, non lascerò sopravvivere gli altri. Perché non siamo disposti a liberarci delle circostanze?
Le circostanze cambiano, nulla rimane uguale. Da un momento all’altro la scena è diversa. Ci attacchiamo a queste scene nella nostra mente. L’immagine di una situazione particolare o l’impressione di qualcosa che è passata continua a ripersi nella mia testa. Sono attaccata a questo stato di coscienza ed esso occupa del tempo prezioso.

Nella mia mente c’è solo uno spazio limitato. Posso scegliere cosa farne. Spesso sembra che le belle esperienze scompaiano e rimangano solo i ricordi dolorosi. E ciò è strano perché non voglio provare dolore e tuttavia mi attacco ai ricordi dolorosi. Quando penso continuamente a questi ricordi infliggo una sofferenza continua a me stessa. Nessun altro è l’oppressore. Sono io che divento vittima opprimendo me stessa e non liberandomi di quella situazione particolare.

Per fortuna non ci troviamo sempre in questa condizione, ma vi sono periodi della nostra vita, situazioni o relazioni nelle quali rimaniamo impantanati. E’ importante permettere a me stessa di crescere, scorrere e progredire. Se lo faccio per me stessa, darò spazio e permesso di crescere e fluire anche a quelli che mi circondano.

Questa è la teoria. E la pratica? Come prima cosa devo riconoscere che devo fare qualcosa per il mio mondo interiore, perché il processo ha luogo nella mia mente. E’ a livello interiore che devo essere libera. Molti pensano che se sistemano le questioni esteriormente, queste poi miglioreranno. Sistemare le cose esternamente è come mettere del nastro adesivo: tiene insieme le cose per un po’ e poi ci vuole un altro po’ di nastro e ancora un altro pezzetto e un altro ancora. Una sistemazione rapida non è sufficiente. Quando comprendiamo che le cose hanno origine nella nostra testa e poi si manifestano all’esterno, possiamo cominciare a cercare le risposte dentro di noi e troveremo le soluzioni permanenti.

Lasciar andare non vuol dire recidere. Se cerco di tagliare qualcosa con una lama affilata, probabilmente uscirà del sangue e sarà un’esperienza dolorosa e non bella. Recidere qualcosa non va bene. Allontanati con gentilezza, sbroglia i nodi e vedrai che sarai capace di lasciar andare le cose al momento opportuno quando le cose saranno pronte per cambiare. E’ un processo più soft e meno doloroso.

Domanda a te stesso di che cosa hai veramente bisogno. Quando comincio a realizzare i miei bisogni interiori, allora capisco che non ho veramente bisogno di aggrapparmi a quell’uccellino. Quando apro la mano e lo vedo volar via libero, posso amare e apprezzarne la bellezza e il volo. Probabilmente l’uccello ritornerà e si poserà nella mia mano, ma per sua volontà e libera scelta.

Allo stesso modo, devo lasciare andare i miei desideri. Quando ne nasce uno, esso continua a girare e a ritornarmi in mente finché non lo avrò realizzato. Una volta realizzato, vi saranno altri desideri e sempre di più. E’ un fiume infinito che non finirà mai e mai riuscirò a raggiungere uno stato di pace e di appagamento. Quando mi libero dei desideri, riesco ad essere interiormente in pace. Lasciar andare significa sapere che tutto ciò di cui ho bisogno è dentro di me.

Ci sono molti spazi vuoti nell’anima. Noi pensiamo che questi spazi saranno riempiti dalla posizione sociale, i partner, le cose, il lavoro. Il modo di riempire questi spazi vuoti non consiste nello scorrere delle relazioni come sabbia, o nelle circostanze mutevoli della posizione nel lavoro, o nelle cose che quel lavoro è in grado di procurarmi. Mi riempio solamente attingendo alle mie risorse interiori e connettendomi con il Divino. Questa fonte infinita non mi abbandonerà mai né mai di prosciugherà. Quando mi riempio, posso sentire la forza dell’amore, della pace e della gioia, che ritorna al mio essere interiore. C’è una sicurezza nel sapere di essere auto-sufficienti e fiduciosi in se stessi. Non ho più bisogno di appoggiarmi alle persone e alle cose.

Quando sono con gli altri, c’è uno scambio di amore e felicità, tuttavia non sono dipendente dagli altri. Se questi non mi sono vicini, non ne sento la mancanza. Questo è lo stato di felicità che l’anima può sperimentare. Lasciar andare non è privazione né sacrificio. Lasciar andare vuol dire fare un passo indietro, ed essere liberi significa concedere libertà e spazio ad un altro.

Quando lascio andare sono in grado di distanziarmi e di vedere le cose da lontano. Quando vedo le cose troppo da vicino non ne ho una visione molto nitida. Quando vedo un albero non mi rendo conto che fa parte di tutta una foresta. Fare un piccolo passo indietro mi permette di vedere le cose da una prospettiva più ampia. Vedere le cose in maniera diversa è il processo della saggezza interiore. Insegnare a me stessa di osservare le cose da molti punti di vista diversi è la via della spiritualità.

La maggior parte delle nostre risposte non sono logiche, ma emotive. Quando succede qualcosa  emozioni e sentimenti scattano immediatamente, e la nostra reazione è istantanea. Perciò è troppo tardi per accorgermene…perché ho già detto qualcosa, ho già manifestato qualcosa e poi ci ripenso. Possiamo scegliere di vivere così, reagendo in continuazione, creando confusione e poi ripulendo tutto in seguito. Il problema è che il processo di ripulitura richiede tempo.

Lasciar andare vuol dire essere in uno stato di pace interiore e poi fare qualsiasi cosa a seconda della situazione. Ciò che posso fare è sviluppare una risposta appropriata, piena di calore e amore e comprensione. Non solamente vedere e reagire, ma concedere a me stessa un momento per fermarmi, riflettere e poi rispondere!

 

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