
Antonella Ferrari
Saranno sicuramente ben di più, ma iniziamo con questi 5 aspetti che possono aiutare a passare dalla rabbia alla calma.
1. Ascolto: il primo passo per disinnescare la rabbia
La rabbia arriva come un’onda: travolge, stringe, acceca. Ma prima che esploda fuori, nasce dentro. E spesso nasce da qualcosa che non abbiamo ascoltato. L’ascolto è il primo atto d’amore
verso sé stessi. È fermarsi, anche solo per pochi secondi, e chiedersi con sincerità: “Cosa sto davvero provando?” Spesso la rabbia è solo la punta dell’iceberg. Sotto c’è delusione, tristezza, senso di ingiustizia, solitudine. Senza ascolto, reagiamo. Con l’ascolto, comprendiamo.
Ascoltare significa fare spazio. Non solo per ciò che accade fuori, ma per ciò che grida dentro. È accettare che un’emozione esiste, senza reprimerla, ma anche senza lasciarle il volante.
Quando ascolti la rabbia senza giudicarla, inizi a scioglierla. La guardi negli occhi e le chiedi: “Cosa vuoi davvero dirmi?”
Il potere che nasce dall’ascolto è la comprensione profonda. Ti permette di non reagire subito, ma di rispondere da uno spazio più ampio. Ti fa diventare testimone, non vittima. E da lì, nasce una nuova libertà: quella di non essere dominato dalle emozioni, ma di viverle come messaggere.
2. Accoglienza: dare spazio alla rabbia senza diventarla
La rabbia fa paura. È intensa, scomoda, difficile da gestire. Per questo, spesso la reprimiamo o la neghiamo. Fingiamo che non ci sia, oppure la giudichiamo come “sbagliata”. Ma ogni emozione che non viene accolta, trova un altro modo per uscire: malesseri nel corpo, scatti improvvisi, distacco emotivo.
Accogliere la rabbia non significa giustificarla. Significa non respingerla. Significa dirle: “Ci sei, ti vedo, e voglio capire cosa mi stai mostrando.” Accoglierla è come sedersi accanto a un fuoco: non ti ci butti dentro, ma non lo ignori. Lo osservi, lo senti, e lo lasci bruciare finché non si calma.
La rabbia accolta smette di esplodere. Si trasforma. Diventa informazione, energia, direzione.
Il potere che nasce dall’accoglienza è quello della trasformazione emotiva. Quando non combatti la tua rabbia, le togli potere. E ti rendi conto che non sei debole perché provi rabbia. Sei forte perché l’abbracci senza lasciarti dominare. E consideri il valore del silenzio interiore che ti fa accedere alla tua vera forza e alla tua vera natura di pace.
3. Accettazione: smettere di lottare con ciò che è la rabbia spesso nasce dallo scontro tra la realtà e le nostre aspettative. Vorremmo che le persone si comportassero diversamente, che le cose fossero più giuste, che la vita ci risparmiasse certe prove. E quando questo non accade, si accende il fuoco dentro. Ma più ci opponiamo a ciò che è, più alimentiamo quella rabbia.
Accettazione non significa approvare o rassegnarsi. Significa vedere chiaramente la realtà così com’è, anche se non ci piace. È dire: “Questo è ciò che sta succedendo, e io scelgo di affrontarlo da uno spazio di presenza, non di reazione.”
Accettare ci libera dalla tensione interna e ci fa tornare nel corpo, nel respiro, nel momento presente.
Non puoi sempre cambiare ciò che accade. Ma puoi cambiare come ci stai dentro e questo farà tutta la differenza tra vivere in lotta e vivere in pace.
Il potere che nasce dall’accettazione è la libertà emotiva. Ti libera dalla trappola del controllo. Ti permette di non essere vittima degli eventi, ma di camminare attraverso di essi con consapevolezza.
La rabbia che non trova accettazione diventa rancore. Quella che viene accettata si scioglie.
4. Arresa: lasciare andare la lotta interiore
Quando la rabbia prende il sopravvento, spesso ci ritroviamo a combattere su due fronti: uno fuori, contro chi ci ha feriti, e uno dentro, contro la sensazione di impotenza che ci invade.
Vogliamo avere ragione, vogliamo giustizia, vogliamo cambiare ciò che è già accaduto. E così, restiamo incastrati in una guerra che non ha fine. Ma arriva un momento in cui diventa chiaro: continuare a resistere ci consuma più della ferita stessa.
È lì che entra in gioco l’arresa. Arresa non è debolezza. È scelta. È dire: “Non posso controllare tutto. Non posso cambiare gli altri. Ma posso scegliere la pace dentro di me.” È smettere di sprecare energie nel voler forzare la realtà. È aprire le mani e lasciare andare, anche se una parte di noi vorrebbe ancora trattenere.
Il potere che nasce dall’arresa è una profonda serenità. Quando smetti di resistere a ciò che è, torni a te stesso. Rientri in contatto con una forza più grande, più saggia, che non ha bisogno di controllare, ma solo di fluire.
5. Attenzione: creare spazio tra impulso e risposta
La rabbia nasce in un istante. Basta uno sguardo, una parola fuori posto, un ricordo che riapre una ferita. E spesso, prima ancora di accorgercene, abbiamo già risposto: a volte con parole taglienti, altre volte con silenzi carichi di tensione. Ma quel momento, quel micro-secondo prima della reazione, può essere lo spazio che cambia tutto.
L’attenzione è il potere di accorgersi di ciò che accade fuori e, soprattutto, di ciò che si muove dentro. È la capacità di restare presenti nel corpo, nel respiro, nel momento, anche quando le emozioni sono forti.
Quando coltivi l’attenzione, impari a riconoscere i segnali della rabbia fin dai primi sussurri: il respiro che si fa corto, la tensione nelle spalle, la mente che accelera. E in quel momento, puoi scegliere. Non sei più schiavo dell’impulso. Hai spazio. Hai libertà. Hai potere.
Il potere che nasce dall’attenzione è la padronanza emotiva. Se sei attento, puoi rispondere invece di reagire. Puoi comprendere invece di distruggere. L’attenzione crea libertà.
Spazio di riflessione
- Quale situazione, oggi, ti scatena più rabbia?
- Quale delle Cinque A è più carente nella tua vita?
- Prova a riflettere sulla forza che ti serve per rafforzare te stesso e inizia un quaderno di riflessione dove annoti i tuoi stati d’animo.
In essenza
Non sei le tue emozioni. Non sei la tua rabbia, sei colui che sceglie come rispondere. Diventa il protagonista della tua mente e delle tue azioni.
La pratica delle meditazione a livello quotidiano aiuta enormemente a calmare la mente.
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